ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00904

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 561 del 03/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: IORI VANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
PAGANI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
GANDOLFI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016
MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 03/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00904
presentato da
IORI Vanna
testo di
Mercoledì 3 febbraio 2016, seduta n. 561

   La II Commissione,
   premesso che:
    da anni una parte consistente delle acque interne del nostro Paese – in particolare il fiume Po nel tratto tra l'Emilia-Romagna e il Veneto – sono teatro di un vero e proprio fenomeno criminale: il «bracconaggio ittico» ovvero la pesca, il traffico ed il commercio clandestino di pesce;
   la pesca viene praticata da soggetti privi di licenza, che fanno uso di attrezzi illegali, prelevano tutte le specie, pescano in zone vietate sottoposte a vincoli ambientali, non rispettano i periodi di sospensione della pesca, commerciano il pesce senza preventivi controlli igienico-sanitari e lo trasportano all'estero illegalmente;
   il danno all'ecosistema conseguente alla pesca di frodo è evidentemente enorme: si depredano le acque pubbliche – negli anni si è perduto quasi l'80 per cento del patrimonio ittico – distruggendo gli stock ittici con prelievi indiscriminati e lesivi delle specie autoctone e alloctone che trovano il loro habitat naturale nelle zone umide del nostro paese;
   utilizzando metodi di pesca illegali e invasivi come le reti, la corrente elettrica, il bisolfito di sodio e altri tipi di trappole non selettive, i bracconieri danneggiano anche irreversibilmente il letto dei fiumi e dei laghi e uccidono i microrganismi alla base della catena alimentare;
   al danno ambientale si sommano il rischio sanitario connesso alla commercializzazione di prodotti non controllati, l'evasione fiscale e i problemi di ordine pubblico;
   è un sodalizio di organizzazioni dell'Est europeo, in particolare Romania e Ungheria, a gestire questo florido mercato clandestino basato sulla cattura e la commercializzazione di pesce non sempre idoneo all'alimentazione umana; merce che, dopo essere stata lavorata sul posto, viene proposta sui mercati italiani ed esteri come «pesce d'allevamento». L'efficienza dei sistema criminale prevede l'organizzazione di campi clandestini dislocati vicino alle zone di pesca e di gruppi di vedette che danno l'allarme quando si avvicinano le forze dell'ordine e la complicità di imprenditori senza scrupoli che coprono le azioni illecite tramite lo schermo delle loro aziende;
   si tratta di un fenomeno in crescita che rappresenta un pezzo di economia sommersa del valore di decine di milioni di euro l'anno; le bande di bracconieri sono una realtà molto potente e pervasiva, controllano il territorio e minacciano pesantemente, anche con le armi, i pescatori regolari;
   nonostante le segnalazioni e le denunce che ormai da anni arrivano da parte soprattutto delle organizzazioni di categoria, la situazione si sta aggravando: non manca il costante impegno della pubblica amministrazione e delle forze dell'ordine nella lotta alla pesca di frodo, ma si rende necessaria un'azione decisa per bloccare i bracconieri, contro i quali le attuali sanzioni risultano inefficaci;
   il 90 per cento delle multe non vengono pagate, dato che i pescatori di frodo presentano documenti falsi; occorre quindi un intervento normativo che offra strumenti giuridici più adeguati prevedendo ad esempio il sequestro definitivo delle attrezzature, dei veicoli e delle imbarcazioni dei bracconieri,

impegna il Governo

ad assumere iniziative per un inasprimento delle norme relative alla prevenzione e repressione degli illeciti a danno della fauna ittica nelle acque interne, che preveda sanzioni non solo economiche ma anche la possibilità di sequestro dei beni e che superi l'attuale assenza di limiti precisi per la quantità e le specie pescate, al fine di bloccare i flussi di bracconaggio ittico collegati all'attività di pesca professionale.
(7-00904) «Iori, Carra, Oliverio, Venittelli, Luciano Agostini, Crivellari, Bratti, Pagani, Paola Boldrini, Romanini, Marchi, Incerti, Gandolfi, Patrizia Maestri».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico illecito

regolamentazione della pesca

sequestro di beni