ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00893

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 556 del 27/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00893
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Mercoledì 27 gennaio 2016, seduta n. 556

   L'VIII Commissione,
   premesso che:
    la discarica di Ca’ Filissine (Vr) rappresenta una grave emergenza ambientale, legata principalmente ad una malagestione del sito, quale impianto autorizzato allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) e rifiuti assimilabili agli urbani (RSA), affidato in concessione in originariamente alla società Aspica srl, successivamente incorporata dalla società Daneco gestioni Impianti spa (dal 1987);
    successivamente, a seguito dell'approvazione di un progetto di ampliamento della discarica, il comune ha affidato i relativi lavori e la gestione direttamente alla concessionaria, Daneco spa, in forza di una nuova convenzione stipulata il 1o novembre 1999, con durata decennale e con protrazione della stessa oltre dieci anni «ove a tale data non risultasse esaurita la volumetria prevista nel progetto della discarica per il tempo necessario al totale completamento dell'impianto»;
    le problematiche principali legate alla discarica derivano da una gestione gravemente lacunosa soprattutto sotto il profilo della manutenzione dell'impianto e del controllo del livello di percolato come indicato da ANA nel rapporto del 17 giugno 2015; infatti è presente una perdita nel sito, segnalata sin dal 2006 dalle rilevazioni di ARPAV, ma mai correttamente individuata, ed inoltre da circa due anni la discarica tracima, avendo il livello di percolato superato il battente di 36 metri;
    quella della discarica di Ca’ Filissine rappresenta una questione complessa e delicata, che va avanti ormai da molti anni: nel 2006 la discarica è stata oggetto di un provvedimento di sequestro preventivo da parte dell'autorità giudiziaria per l'inquinamento delle acque di falda e l'attività di conferimento dei rifiuti è stata sospesa quando la volumetria dell'impianto non era ancora esaurita. Nel 2007 i consulenti tecnici della procura hanno individuato la discarica di Pescantina quale unica fonte dell'inquinamento della falda acquifera. Successivamente è stato ordinato il dissequestro dell'area e la restituzione all'ente proprietario, previa regolarizzazione amministrativa e adozione dei provvedimenti atti ad evitare ulteriori infiltrazioni;
    le gravi problematiche connesse alla discarica hanno scatenato la crisi comunale del maggio 2013, conclusasi con le dimissioni dell'allora sindaco Alessandro Reggiani e al commissariamento del comune attraverso la nomina del vice prefetto dottoressa Maria Machinè a commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune;
    nel gennaio 2014 sono stati arrestati i vertici della Daneco spa, proprio nel momento cruciale della presentazione pubblica delle linee guida per la bonifica e messa in sicurezza di Ca’ Filissine, con accuse diverse, che vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, alla corruzione e all'attività finalizzata al traffico illecito di rifiuti;
    la durata decennale della convenzione risulta ormai superata ed il mancato esaurimento della volumetria della discarica è imputabile al solo sequestro della discarica, conseguente all'inquinamento della falda acquifera;
    il 13 settembre 2015 la giunta comunale di Pescantina ha approvato il progetto di bonifica che prevede una ripresa del conferimento di rifiuti speciali presso la discarica, e non più rifiuti solidi urbani, per arrivare alla chiusura del sito al 2030: si tratta, cioè, di conferire circa 2 milioni e 677 mila tonnellate di rifiuti speciali che porterebbero l'altezza finale a 75 metri in dal fondo della discarica, con un notevole rialzo dell'impianto rispetto ai 33 metri attuali;
    nonostante il 13 settembre 2015 la giunta comunale di Pescantina, approvando la modifica dell'originario progetto, abbia deliberato di tener conto delle indicazioni dell'ANAC, interessata alla questione, prescindendo dal diretto coinvolgimento della Daneco spa nella fase di aggiornamento del progetto e intendendo attivare per la successiva fase di realizzazione e gestione della discarica procedure di evidenza pubblica secondo la normativa di settore, occorre tenere presente che l'intervento debba essere ricondotto alla sola applicazione delle misure necessarie a porre in essere la sicurezza del sito dal punto di vita impiantistico ed ambientale, impedendo l'apporto di nuovi rifiuti e respingendo qualsiasi approvazione di progetti di diverso contenuto;
    la previsione della nuova tipologia dei rifiuti (da rifiuti solidi urbani a rifiuti speciali non pericolosi) comporta una modifica sostanziale dell'oggetto dell'attuale convenzione con Daneco spa, poiché si prevede un cambiamento del piano tariffario ed una presumibile variazione della modalità di trattamento dei rifiuti, per cui sarebbe necessario l'affidamento della gestione della discarica attraverso una procedura ad evidenza pubblica;
    occorre evidenziare che il piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali vieta l'apertura di nuove discariche in zone di ricarica degli acquiferi e il sito di Ca’ Filissine rappresenta, ad oggi, un'emergenza ambientale e un grave pericolo per la salute della popolazione, visto che come summenzionato la discarica tracima percolato direttamente nei terreni circostanti ed ha una perdita di materiale inquinante in falda;
    di recente i sindaci dei comuni interessati ed alcuni cittadini hanno avviato una raccolta di firme per l'indizione di un referendum relativo al piano di bonifica del comune, che prevede la ripresa dei conferimenti in discarica per oltre dieci anni;
    il collocamento di una enorme discarica di rifiuti speciali comporterebbe inoltre una ricaduta negativa non solo a livello turistico e sul piano commerciale ma anche per quanto riguarda la produzione del vino che nei territori interessati, in particolare nella zona della Valpolicella, rappresenta un volano per lo sviluppo economico dell'intera area,

impegna il Governo:

   ad adottare le opportune iniziative, finalizzate all'inserimento del sito della discarica di cui in premessa tra i siti di interesse nazionale (SIN) da bonificare, nonché a reperire adeguate risorse economico-finanziarie necessarie alla bonifica del sito e, nello specifico, finalizzate ad estrarre il percolato presente nella discarica ed arrivare al riempimento di minima con materiale inerte in modo da far scolare «naturalmente» le acque ed evitare così la formazione di nuovo percolato;
    ad acquisire, per quanto di competenza e in raccordo con l'Anac, elementi in ordine alla correttezza delle procedure per la chiusura della discarica o per l'affidamento della gestione ad altra società.
(7-00893) «Zolezzi, Businarolo, Colletti, Agostinelli, Benedetti, Busto, De Rosa, Mannino, Micillo, Daga».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

inquinamento idrico

disastro naturale