Legislatura: 17Seduta di annuncio: 515 del 04/11/2015
Primo firmatario: VACCA GIANLUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015 SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015 VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015 GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015 BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015 MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015 DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO PARLAMENTARE 28/01/2016 PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO GOVERNO 28/01/2016 D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA) INTERVENTO PARLAMENTARE 28/01/2016 VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 16/03/2016 PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 17/03/2016 GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE PARERE GOVERNO 17/03/2016 CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/12/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/12/2015
DISCUSSIONE IL 28/01/2016
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/01/2016
DISCUSSIONE IL 16/03/2016
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/03/2016
DISCUSSIONE IL 17/03/2016
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/03/2016
ACCOLTO IL 17/03/2016
PARERE GOVERNO IL 17/03/2016
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 17/03/2016
CONCLUSO IL 17/03/2016
La VII Commissione,
premesso che:
l'ISEE è lo strumento di valutazione, attraverso criteri unificati, della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni sociali agevolate;
l'Indicatore della situazione economica equivalente, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 è stato novellato dall'articolo 23, comma 12-bis, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che dispone l'abrogazione a far data dai 30 giorni dall'entrata in vigore delle disposizioni di approvazione del nuovo modello di dichiarazione sostitutiva unica concernente le informazioni necessarie per la determinazione dell'ISEE;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 dicembre 2013, n. 159, sono state revisionate le modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE); questo provvedimento stabilisce che l'ISEE è proporzionale all'indicatore della situazione reddituale e all'indicatore della situazione patrimoniale (ISPE);
con decreto interministeriale 7 novembre 2014 è stato approvato il modello tipo della dichiarazione sostitutiva unica a fini dell'ISEE, dell'attestazione, nonché delle relative istruzioni per la compilazione ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159;
l'articolo 8, comma 3, del decreto legislativo del 29 marzo 2012, n. 68, prescrive che le condizioni economiche dello studente iscritto, o intenzionato ad iscriversi a corsi di istruzione superiore su tutto il territorio nazionale, sono individuate sulla base dell'Indicatore della situazione economica equivalente, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e successive modificazioni, anche tenuto conto della situazione economica del territorio in cui ha sede l'università. Tali condizioni economiche determinano l'accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario (borse di studio, mensa, servizi di alloggio e altre forme di welfare per lo studente), l'esonero e/o il rimborso delle tasse universitarie, un eventuale importo graduato della tassa di iscrizione all'università;
l'utilizzo dello strumento dell'ISEE per determinare la situazione economica delle famiglie è stata spesso criticato in quanto ritenuto inadeguato a rappresentare puntualmente la reale situazione economica delle famiglie;
l'articolo 5, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2001 «Uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari, ai sensi dell'articolo 4 della legge 2 dicembre 1991, n. 390 afferma che “Le condizioni economiche dello studente sono individuate sulla base dell'Indicatore della situazione economica equivalente, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e successive modificazioni ed integrazioni. Ai sensi dell'articolo 3, comma 1, dello stesso decreto, sono previste come modalità integrative di selezione l'Indicatore della situazione economica all'estero, di cui al successivo comma 7, e l'Indicatore della situazione patrimoniale equivalente, di cui al successivo comma 8.»;
ai sensi dell'articolo 5, comma 11, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2001 «A partire dall'anno accademico 2002/03, i limiti massimi dell'Indicatore della situazione economica equivalente e dell'Indicatore della situazione patrimoniale equivalente sono aggiornati annualmente con decreto del Ministro emanato entro il 28 febbraio»; tale disposizione ha trovato attuazione quest'anno nel decreto ministeriale 14 luglio 2015, n. 486, «Aggiornamento indicatori Isee ed Ispe e importo minimo per Borse di Studio per l'anno accademico 2015/16» che ha aggiornato i due parametri con riferimento unicamente alla variazione dell'Indice generale ISTAT senza tenere conto del nuovo modello di calcolo fissando le soglie massime a 20998,37 per l'Isee e a 35434,78 per l'Ispe;
in questi giorni molti studenti universitari italiani si stanno immatricolando o iscrivendo all'università e quindi possono presentare il proprio ISEE sia per accedere alle prestazioni sul diritto allo studio sia per richiedere la graduazione dell'importo di iscrizione all'università;
come già anticipato dalle associazioni studentesche universitarie qualche mese fa, il nuovo ISEE avrebbe comportato una contrazione del numero di studenti che possono accedere alle borse di studio. Di fatto, la situazione venutasi a creare è ben più grave in quanto molti studenti sono stati scoraggiati a presentare la domanda di prestazioni sul diritto allo studio;
i dati di confronto tra il numero di richiedenti accesso ai benefici nell'anno 2014/2015 e quelli del presente anno accademico 2015/16 evidenziano un forte calo delle richieste spiegabile solo con una forte variazione del valore degli indicatori di Isee e Ispe che ha indotto gli studenti a non presentare la domanda di borsa;
lo studio dell'Irpet – Istituto regionale programmazione economica della Toscana – prevede un aumento medio dell'Ispe per gli studenti esclusi da borsa di studio che porta quasi al raddoppio di tale indicatore (da 24300 a 41250) ed evidenzia inoltre come valore patrimoniale calcolato della prima casa sia determinante nel provocare questo aumento con un peso di circa il 36 per cento;
il conteggio della borsa di studio eventualmente ricevuta nel 2013 nel calcolo dell'Isee è un atto che, a giudizio dei firmatari del presente atto, di per sé è lesivo del diritto allo studio, in quanto considera reddito una somma che è invece necessaria allo studente per completare i suoi studi; nonostante sia previsto lo scorporo dell'importo della borsa di studio eventualmente percepita nel 2014 dall'ISEE ai fini della richiesta della stessa prestazione, si verificano storture relative al fatto che vengono conteggiate e scorporate somme relative ad anni accademici diversi;
il conteggio della borsa di studio nel calcolo dei redditi mette in difficoltà le famiglie con più figli beneficiari perché la borsa di studio di un fratello provoca un incremento dell'indicatore Isee dell'altro, causando in alcuni casi la perdita del beneficio per entrambe;
a giudizio dei firmatari del presente atto, come era già stato dichiarato, il Governo sta mettendo in campo diversi escamotage tecnici per ridurre le cosiddette «spese sociali», invece di adottare una politica che tenda ad estendere la platea degli aventi diritto perché privi di mezzi o comunque con situazioni reddituali insufficienti;
a giudizio dei firmatari del presente atto, l'accesso ai corsi di studio dovrebbe essere garantito e incoraggiato attraverso una riduzione della tassa di iscrizione, l'incremento delle prestazioni sul diritto allo studio rafforzando i servizi abitativi e la mobilità degli studenti e incrementando sia gli importi che il numero di borse di studio;
se i dati denunciati sui media dalle associazioni studentesche universitarie dovessero essere confermati ci si troverebbe di fronte ad una situazione che impedirebbe, di fatto, sia l'accesso che la conclusione dei percorsi di studio universitari;
come dichiarato da un autorevole Ministro in questa legislatura a giugno 2013, in Italia, ottiene una borsa di studio solo il 7 per cento degli studenti, con 258 milioni di euro di fondi pubblici, contro il 25,6 per cento della Francia (1,6 miliardi), il 30 per cento della Germania (2 miliardi) e il 18 per cento della Spagna (943 milioni),
impegna il Governo:
ad attuare in tempi brevi quanto previsto dall'articolo 20 del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68, attivando l'Osservatorio nazionale per il diritto allo studio universitario ed in particolare creando un sistema informativo, correlato a quelli delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, per l'attuazione del diritto allo studio anche attraverso una banca dati dei beneficiari delle borse di studio;
a procedere immediatamente all'analisi degli effetti combinati dei nuovi criteri di calcolo dell'indicatore della situazione economica equivalente e i criteri adottati dagli enti erogatori del diritto allo studio nei territori, anche coinvolgendo le regioni, il consiglio nazionale degli studenti universitari e le associazioni studentesche, con il fine di elaborare proposte per mantenere quantomeno invariata, rispetto all'anno precedente, la percentuale tra studenti idonei e richiedenti;
ad assumere iniziative per garantire le prestazioni e i servizi previsti per il diritto allo studio universitario a quegli studenti che, rispetto all'anno precedente, posseggono una situazione reddituale e patrimoniale sostanzialmente invariata, ma che sono stati esclusi a causa dei nuovi criteri di calcolo dell'ISEE;
ad assumere iniziative definitive volte escludere l'importo della borsa di studio dal conteggio dei redditi necessari alla determinazione dell'indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare;
ad assumere iniziative per considerare il conteggio del reddito dei fratelli e delle sorelle dei richiedenti dei servizi previsti per il diritto allo studio al 50 per cento;
ad assumere iniziative per stabilire un'area di reddito entro cui lo studente non inattivo nel percorso universitario, con un indicatore della situazione economica equivalente al di sotto dei 23.000,00 euro, sia esente dal pagamento della contribuzione e dalla tassa di iscrizione (fascia no tax area);
ad assumere iniziative normative per un incremento delle risorse destinate al diritto allo studio universitario con l'obiettivo di erogare gli strumenti e i servizi per il conseguimento del pieno successo formativo nei corsi di istruzione superiore ad una platea di studenti che sia almeno corrispondente ad un quarto degli iscritti, in modo da allinearsi agli standard della Germania e la Francia.
(7-00836) «Vacca, D'Uva, Sibilia, Simone Valente, Luigi Gallo, Brescia, Marzana, Di Benedetto».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):assegno scolastico
diritto all'istruzione
situazione economica