Legislatura: 17Seduta di annuncio: 506 del 20/10/2015
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2015 TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2015 VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2015 SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2015 SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2015 CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2015 CANI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2015 BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2015 IMPEGNO LEONARDO PARTITO DEMOCRATICO 29/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 29/10/2015 BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 03/11/2015 VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 30/10/2015
DISCUSSIONE IL 29/10/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/10/2015
ACCOLTO IL 03/11/2015
PARERE GOVERNO IL 03/11/2015
APPROVATO IL 03/11/2015
CONCLUSO IL 03/11/2015
La X Commissione,
premesso che:
la continua ascesa dei canoni commerciali di locazione rappresenta ormai da tempo uno dei fattori più allarmanti per gli esercizi commerciali e per i laboratori artigiani;
da una ultima rilevazione di Confesercenti, in Italia ci sono ormai oltre 627 mila locali commerciali sfitti per mancanza di un'impresa che vi operi all'interno, quasi il 25 per cento del totale disponibile, con valori percentuali che in alcune periferie sfiorano il 40 per cento;
nei primi 8 mesi del 2015 sono sparite, tra negozi e pubblici esercizi, circa 30 imprese al giorno. E dal 2012 a oggi sono state oltre 300 mila quelle che hanno cessato l'attività: un enorme numero di unità immobiliari che si sono liberate sul mercato in un periodo di tempo ridotto, cui vanno sommati i locali lasciati vuoti dalle imprese plurinegozio che, con il perdurare della crisi, hanno ridotto il numero di punti vendita;
il più alto numero di negozi sfitti si trova nelle regioni a maggiore densità di locali a uso commerciale: Lombardia (oltre 82 mila), Campania (quasi 70 mila) e Lazio (circa 62 mila);
se si considerano le aree urbane più importanti del territorio nazionale, città quali Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo, gli esercizi commerciali che hanno cessato la propria attività sono quasi diecimila generando, in alcuni casi, ciò che si potrebbe definire «deserto urbano», fenomeno che non colpisce soltanto le realtà commerciali e artigiane situate nei centri storici delle più grandi città ma anche quelle che operano in periferia;
da dati resi disponibili da associazioni di commercio si vede che i costi medi di affitto in zone centrali di Roma e Milano oscillano in un intervallo fra gli 80 e i 100 euro circa al metro quadro/mese;
le realtà commerciali si trovano, da tempo, a dover fronteggiare questa e altri tipi di problematiche che minacciano la loro sopravvivenza. A partire dalla crisi economica che ha eroso notevolmente i consumi delle famiglie, passando per la presenza sempre crescente dei centri commerciali fino all'abusivismo commerciale e alla contraffazione, il rischio di chiusura di realtà operanti settore del commercio è molto concreto e rappresenterebbe un grave danno per l'economia locale e per tutte quelle famiglie che operano, pur tra numerose difficoltà, nel commercio e nell'artigianato,
impegna il Governo
a valutare possibili iniziative per alleviare la chiusura di esercizi commerciali e laboratori artigianali a causa delle dinamiche del «caro affitti», anche mediante l'attivazione di un tavolo di consultazione a cui partecipino il ministero dello sviluppo economico, gli enti locali e le Associazioni di categoria del commercio, dei proprietari e dei gestori di immobili, che favorisca il confronto sulla situazione esposta in premessa ed elabori proposte.
(7-00819) «Benamati, Arlotti, Taranto, Vico, Senaldi, Scuvera, Camani, Cani, Bargero, Impegno».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):conseguenza economica
consumo delle famiglie
settore economico