ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00806

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 500 del 12/10/2015
Abbinamenti
Atto 7/00769 abbinato in data 15/10/2015
Atto 7/00800 abbinato in data 15/10/2015
Atto 7/00807 abbinato in data 15/10/2015
Atto 7/00815 abbinato in data 27/10/2015
Atto 7/00826 abbinato in data 27/10/2015
Atto 7/00813 abbinato in data 03/11/2015
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00158
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 12/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 12/10/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/10/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/10/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/10/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/10/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 12/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
02/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/10/2015
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
 
ILLUSTRAZIONE 15/10/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/10/2015
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/11/2015
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/12/2015
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 01/12/2015
BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/12/2015
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
RIZZETTO WALTER MISTO
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 02/12/2015
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/12/2015
MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 02/12/2015
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/10/2015

ATTO MODIFICATO IL 15/10/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/10/2015

DISCUSSIONE IL 15/10/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/10/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/10/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/10/2015

DISCUSSIONE IL 27/10/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/11/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/11/2015

DISCUSSIONE IL 26/11/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/11/2015

DISCUSSIONE IL 01/12/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/12/2015

DISCUSSIONE IL 02/12/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 02/12/2015

ACCOLTO IL 02/12/2015

PARERE GOVERNO IL 02/12/2015

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 02/12/2015

CONCLUSO IL 02/12/2015

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00806
presentato da
RIZZETTO Walter
testo presentato
Lunedì 12 ottobre 2015
modificato
Giovedì 15 ottobre 2015, seduta n. 503

   Le Commissioni XI e XIII,
   premesso che:
    i recenti fatti di cronaca hanno messo in evidenza come, ancora oggi, sussista un diffuso ed incontrollato ricorso alla manodopera clandestina di lavoratori che vengono pagati in nero e adescati attraverso il cosiddetto caporalato, ossia una vera e propria attività criminale che fa vittime persone che vivono in grave disagio sociale, soprattutto extracomunitari, che vengono costrette a lavorare abusivamente ed illegalmente in diversi settori, in particolare, in quello agricolo attraverso il lavoro nei campi;
    sono circa 400 mila i lavoratori coinvolti in forme di caporalato, si tratta di braccianti che si riversano ogni anno nelle campagne, provenendo da altre nazioni o spostandosi internamente tra le regioni italiane, utilizzati, per lo più, a fronte di picchi di produzione e lavorazione di prodotti agro-alimentari. Queste persone, oltre ad essere sottoposte ad una condizione di sfruttamento lavorativo, sono vittime di vessazioni e vivono in gravi condizioni sanitarie, non avendo accesso addirittura a servizi igienici, all'acqua corrente e spesso costretti ad alloggiare in strutture fatiscenti in prossimità del luogo di lavoro, condizioni considerate al limite della schiavitù;
    il caporalato in agricoltura è presente in tutta Italia, da Nord a Sud, sebbene più esteso nel Mezzogiorno, e determina, tra l'altro, una truffa aggravata in danno allo Stato con un costo per le casse dell'erario, in termini di evasione contributiva, non inferiore ai 600 milioni di euro l'anno;
    per comprendere l'estensione del fenomeno basti pensare che in Italia gli addetti all'agricoltura sono circa un milione e duecentomila; da dati Istat, nel 43 per cento dei casi si tratta di lavoro sommerso. È quindi evidente che tale fenomeno, sino ad oggi, non è stato combattuto efficacemente, al riguardo, è anche indubbio che le sue gravi conseguenze siano state sottovalutate visto che solo pochi anni addietro, per punire tale pratica era prevista una sanzione amministrativa. Solo dall'anno 2011 è stato introdotto come reato penale l’«intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro», previsto all'articolo 12 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148;
    tuttavia, le pene stabilite non costituiscono un concreto deterrente per combattere tale reato e anche l'assenza di efficaci controlli determina una sporadica applicazione, rispetto all'estensione del fenomeno, di condanne penali a caporali ed imprese agricole;
    il caporalato è uno dei fenomeni criminali legati al business delle agro-mafie, stimato in base ai dati della direzione nazionale antimafia per un importo di circa 12,5 miliardi di euro all'anno. Va da sé la necessità di contrastare il fenomeno con il medesimo impegno con cui vengono combattute le mafie. È, dunque, urgente adottare efficaci provvedimenti per una decisiva azione di contrasto a tale reato, prevedendo adeguati controlli e pene più severe, nonché misure volte a tutelare e proteggere, attraverso gli organi di polizia competenti i lavoratori che denunciano tale reato;
    in particolare, vanno introdotte norme punitive che aumentino il potere di deterrenza, dirette a colpire gli attori di questo fenomeno criminale quali caporali, false agenzie interinali e soprattutto le imprese che hanno fatto uso di tale illecita azione di reclutamento di manodopera, prevedendo anche provvedimenti che vanno a colpire il patrimonio, come la confisca, nonché la possibilità di ricevere contributi pubblici come quelli europei collegati alla politica agricola comune (PAC);
    per quanto concerne i controlli, va rafforzato il numero degli ispettori, anche prevedendo l'intervento di forze armate speciali, considerando che le cronache documentano la commissione di gravi atti di violenza di caporali, anche muniti di armi, nei confronti di lavoratori nonché di sindacalisti che hanno denunciato e manifestato contro il fenomeno;
    inoltre, è necessario promuovere azioni per favorire un migliore e trasparente incontro tra domanda e offerta di lavoro, prevedendo, tra l'altro, l'inserimento in una lista pubblica delle aziende che hanno ricevuto condanne per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, le quali non devono poter accedere a contributi pubblici a qualsiasi titolo. Contestualmente vanno sostenute, prevedendo degli sgravi pubblici, quelle aziende agricole virtuose che aderiscono alla «Rete del lavoro agricolo di qualità», organismo nato per rafforzare il contrasto dei fenomeni di irregolarità nel settore agricolo, nell'ambito del piano di interventi «Campolibero» (di cui al decreto legge n. 91 del 2014, convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 116),

impegnano il Governo:

   ad assumere iniziative per istituire una pubblica lista delle imprese condannate per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, dandone adeguatamente pubblicità ai consumatori, provvedendo altresì un inasprimento delle pene;
   a promuovere ulteriori iniziative nei confronti delle imprese che si avvalgono di tale illecita intermediazione, volte ad aggredire il patrimonio nonché a bloccare, da subito, la possibilità di ricevere contributi pubblici come quelli europei collegati alla politica agricola comune (PAC);
   ad adottare misure di protezione a tutela dei lavoratori che denuncino tale reato;
   a rafforzare il numero degli ispettori del lavoro impegnati nei controlli, nonché gli strumenti, anche informatici, a loro disposizione (videoriprese eseguite con nuove tecnologie), con particolare riferimento al settore agricolo, prevedendo ai fini delle verifiche anche la possibilità di intervento di forze armate speciali;
   ad adottare iniziative per prevedere opportuni incentivi per le aziende agricole che aderiscono alla «Rete del lavoro agricolo di qualità».
(7-00806) «Rizzetto, Baldassarre, Barbanti, Prodani, Turco, Segoni, Mucci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro nero

settore agricolo

politica agricola comune