ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00769

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 480 del 11/09/2015
Abbinamenti
Atto 7/00800 abbinato in data 15/10/2015
Atto 7/00806 abbinato in data 15/10/2015
Atto 7/00807 abbinato in data 15/10/2015
Atto 7/00815 abbinato in data 27/10/2015
Atto 7/00826 abbinato in data 27/10/2015
Atto 7/00813 abbinato in data 03/11/2015
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00158
Firmatari
Primo firmatario: CAPOZZOLO SABRINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 11/09/2015
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2015
MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
02/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/10/2015
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/10/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/10/2015
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/10/2015
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/11/2015
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/12/2015
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 01/12/2015
BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/12/2015
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
RIZZETTO WALTER MISTO
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 02/12/2015
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/12/2015
MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 02/12/2015
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/10/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/10/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/10/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/10/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/10/2015

DISCUSSIONE IL 15/10/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/10/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/10/2015

DISCUSSIONE IL 27/10/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/10/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/11/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/11/2015

DISCUSSIONE IL 26/11/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/11/2015

DISCUSSIONE IL 01/12/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/12/2015

DISCUSSIONE IL 02/12/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 02/12/2015

ACCOLTO IL 02/12/2015

PARERE GOVERNO IL 02/12/2015

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 02/12/2015

CONCLUSO IL 02/12/2015

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00769
presentato da
CAPOZZOLO Sabrina
testo presentato
Venerdì 11 settembre 2015
modificato
Martedì 6 ottobre 2015, seduta n. 496

   Le Commissioni XIII e XI,
premesso che:
nel corso di quella che è stata indicata come l'estate più calda degli ultimi decenni, si sono registrati almeno 4 decessi, nella sola regione Puglia, tra i braccianti impiegati nella raccolta del pomodoro;
certamente, nonostante l'eccezionalità climatica, la principale causa di tali decessi non può essere ascritta alle temperature bensì alle gravissime e inaccettabili condizioni di lavoro e di sfruttamento cui sono costretti migliaia di lavoratori – prevalentemente stranieri ed extracomunitari, ma con percentuali sempre crescenti di manodopera nazionale – da un sistema criminale che opera con spietata determinazione, principalmente attraverso l'operato del caporalato e l'utilizzazione di lavoro irregolare;
una piaga antica che, nonostante gli interventi normativi degli ultimi anni, sembra lontano dall'essere debellata, nel nostro Paese. Un fenomeno che presenta caratteristiche più strutturali nel Mezzogiorno, mentre appare più legato a forme di evasione ed elusione fiscale nel Nord d'Italia, e che vede coinvolti principalmente i lavoratori immigrati che, per oggettivi motivi di necessità, riconducibili anche al fatto che il lavoro costituisce un requisito indispensabile ai fini di un loro regolare soggiorno nel Paese, risultano maggiormente disposti ad accettare lavori irregolari e sottopagati, con turni massacranti e in condizioni di pericolo per la salute. Tuttavia, negli ultimi tempi, risultano coinvolti anche altri soggetti deboli della società, come i giovani e le donne lavoratrici, cittadini italiani spesso vittime di una crisi economica e di un mercato del lavoro che spesso non è stato grado di favorire i necessari raccordi con il mondo della scuola e che non hanno potuto beneficiare di efficaci attività di formazione e di adeguate politiche di conciliazione;
da quanto riportato dall'ultimo rapporto «Agromafie e caporalato» della Flai-Cgil si apprende che: «Secondo la nostre stime sono circa 400.000 i lavoratori che potenzialmente trovano un impiego tramite i caporali, di cui circa 100.000 presentano forme di grave assoggettamento a condizioni abitative e ambientali considerate paraschiavistiche, anche se negli ultimi anni le denunce sono sensibilmente cresciute. Dall'introduzione nel codice penale del reato di caporalato (articolo 603-bis del codice penale) sono circa 355 i caporali arrestati o denunciati, di cui 281 solo nel 2013. Secondo le nostre mappe sono circa 80 gli epicentri dello sfruttamento dei caporali, in 55 di questi epicentri abbiamo riscontrato condizioni di lavoro indecente o gravemente sfruttato. Più del 60 per cento dei lavoratori e delle lavoratrici costrette a lavorare sotto caporale – la maggior parte stranieri comunitari e non ha accesso ai servizi igienici e all'acqua corrente. Più del 70 per cento presenta malattie non riscontrate prima dell'inserimento nel ciclo del lavoro agricolo stagionale. Poi ci sono le intollerabili tasse dei caporali che sono pagate dai lavoratori e dalle lavoratrici e da tutti noi in termini di mancato gettito per la fiscalità generale. Solo in termini di mancato gettito contributivo il caporalato ci costa più di 600 milioni di euro l'anno. I lavoratori impiegati dai caporali percepiscono un salario giornaliero inferiore di circa il 50 per cento di quello previsto dai contratti nazionali e provinciali di lavoro, cioè circa 25/30 euro per una giornata di lavoro che dura fino a 12 ore continuative. A questo bisogna aggiungere le «tasse» da corrispondere ai caporali dovute al trasporto (circa 5 euro), all'acquisto di acqua (1,5 euro a bottiglia) di cibo (3,5 euro per un panino) e commissioni varie dovute all'impossibilità di accedere a beni di prima necessità come il cibo e i medicinali. In molti casi, soprattutto al sud, i lavoratori sono costretti anche a pagare l'affitto degli alloggi fatiscenti nei tantissimi ghetti lontani dai centri urbani e da occhi indiscreti. I lavoratori non scelgono di vivere in questi contesti fatiscenti, ma sono costretti a farlo, visto che solo in quei luoghi troveranno un caporale che gli offrirà una giornata lavorativa;
anche sul versante dei controlli, si è evidenziata la necessità di mettere a regime il sistema delle banche dati esistenti (del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, o di centri per l'impiego, Inps, Inail, Guardia di finanza e Agenzia delle entrate), nonché di promuovere un'attività ispettiva gestita in modo univoco a livello nazionale, garantendo un efficace coordinamento dei servizi ispettivi, in vista di un'attività di prevenzione più efficace, quale strumento essenziale per assicurare un efficace controllo dello Stato su tutto il territorio nazionale;
da questo punto di vista riveste una significativa importanza l'istituzione, dal 1o settembre 2015, ai sensi dell'articolo 6, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, della Rete del lavoro agricolo di qualità, cui potranno aderire le imprese interessate, quale organismo autonomo finalizzato a rafforzare le iniziative di contrasto dei fenomeni di irregolarità e delle criticità che caratterizzano le condizioni di lavoro nel settore agricolo. Per la prima volta in Italia si istituisce un sistema pubblico di certificazione etica del lavoro e si prevede inoltre l'introduzione di un sistema premiante per le imprese che aderiranno alla Rete ed entreranno nel circuito. Della cabina di regia, presieduta dall'Inps, fanno parte le organizzazioni sindacali, le organizzazioni professionali agricole, insieme ai rappresentanti dei Ministeri delle politiche agricole, del lavoro e dell'economia della Conferenza delle regioni, con il compito di definire un piano organico complessivo per il contrasto stabile al lavoro nero e al caporalato, attraverso il pieno coinvolgimento e la collaborazione dei sindacati e delle organizzazioni agricole, dell'industria, della grande distribuzione e di tutte le istituzioni;
i requisiti previsti per richiedere l'iscrizione alla Rete sono: a) non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto; b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a); c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi;
del pari, pienamente condivisibile appare la volontà espressa congiuntamente dai Ministri delle politiche agricole, alimentari e forestali e della giustizia di varare uno specifico atto legislativo finalizzato alla confisca dei beni per le imprese che si macchiano del reato di caporalato, a garantire forme di assistenza legale per i braccianti che denunciano lo sfruttamento, oltreché alla possibilità di introdurre la responsabilità in solido per chi sfrutta il lavoro nero, nonché a misure volte a introdurre l'obbligo di comunicazione preventiva degli operai agricoli a tempo determinato ad assicurare inoltre forme per evitare un uso distorto dei voucher e a realizzare infine un'ipotesi di organizzazione del trasporto pubblico dei braccianti, con il coinvolgimento delle regioni;
tali specifiche misure appaiono oltremodo opportune e coerenti con la complessiva strategia riformatrice sin qui seguita per la realizzazione di un moderno mercato del lavoro, ed in particolare, con la prossima istituzione dell'Ispettorato nazionale del lavoro, in attuazione della legge delega 10 dicembre 2014, n. 183;
parallelamente all'aggiornamento del quadro normativo di contrasto del caporalato e dell'utilizzo del lavoro irregolare in agricoltura, appare indispensabile una riflessione sul tema dei prezzi, dei costi di produzione e di quanto deve essere riconosciuto ai produttori, con il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutta la filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, non si nasconda la piaga del lavoro nero e del caporalato,

impegna il Governo:

a proseguire con speditezza e con tempi certi, in un rapporto collaborativo con le parallele proposte di iniziativa parlamentare, nella definizione di un nuovo quadro normativo finalizzato al contrasto del lavoro irregolare in agricoltura e del caporalato;
ad implementare le iniziative elaborate dalla cabina di regia, prevista in attuazione dell'articolo 6, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, prevedendo altresì un ruolo attivo e collaborativo dei comuni con le altre istituzioni preposte all'azione di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato, nonché l'attivazione della collaborazione delle associazioni del volontariato sociale e delle associazioni di rappresentanza dei consumatori per definizione e realizzazione di apposite campagne di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sull'importanza di una produzione agricola di qualità e rispettosa dei diritti dei lavoratori;
a relazionare periodicamente alle Camere sui risultati conseguiti a seguito dell'adozione delle nuove misure di carattere normativo, nonché dei contenuti del piano organico complessivo per il contrasto stabile al lavoro nero e al caporalato, elaborato dalla cabina di regia preposta alla realizzazione della Rete del lavoro agricolo di qualità.
(7-00769) «Capozzolo, Paris, Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Carra, Cenni, Cova, Dal Moro, Romanini, Venittelli, Capone, Mariano».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro nero

politica agricola

azienda agricola