ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00724

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 457 del 08/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: BIANCHI DORINA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 08/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00724
presentato da
BIANCHI Dorina
testo di
Mercoledì 8 luglio 2015, seduta n. 457

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    l'olio di palma è una materia prima di fondamentale importanza per l'industria italiana, in particolare per quella alimentare, oltre a quella chimica, oleochimica e cosmetica; il suo utilizzo è andato crescendo nel tempo e, secondo alcune ricerche, nel 2012 l'Italia ne ha importato circa un milione di tonnellate (terzo importatore in Europa); nel 2014 l'importazione ha raggiunto 1,7 milioni di tonnellate;
   l'olio di palma è la coltura di olio vegetale con il più alto rendimento: 11 volte superiore alla soia, 10 volte superiore al girasole e 7 volte maggiore della colza. L'olio di palma è quindi una risorsa fondamentale per rispondere al crescente fabbisogno di grassi della popolazione mondiale in rapido aumento, consentendo l'impiego di meno terra, meno pesticidi e meno acqua, preservando l'ambiente;
    l'olio di palma è oggi al centro di una campagna mediatica e politica, a giudizio della firmataria del presente atto, diffamatoria che sta ingannando i consumatori con affermazioni che non hanno alcuna validità scientifica, sta creando difficoltà all'industria alimentare, in particolare al settore dolciario nazionale e, in generale, rischia di deteriorare i rapporti commerciali con i paesi produttori dell'olio di palma. Inoltre, tale campagna sta falsando la competitività nel settore alimentare, spingendo le imprese produttrici di alimenti a non utilizzare l'olio di palma, favorendo altre sostanze che potrebbero avere rese inferiori con effetti negativi per la salute dei consumatori;
    l'olio di palma è un olio semi-solido, privo di acidi grassi trans che sono estremamente dannosi e possono aumentare il rischio di problemi cardiovascolari. Quando l'olio di palma viene sostituito con altri oli vegetali si ricorre spesso al processo dell'idrogenazione parziale, pericoloso per la salute. A seconda del grado di idrogenazione, oli vegetali parzialmente idrogenati possono difatti contenere dal 5 per cento al 40 per cento di acidi grassi trans;
    oltre 150 studi scientifici internazionali e numerose revisioni di questi studi realizzati da centri di ricerca indipendenti, fra cui uno realizzato dall'Istituto di ricerche farmacologiche «Mario Negri», hanno dimostrato che l'olio di palma non è, come dichiarato nelle campagne denigratorie, associabile a patologie di tipo cardiovascolare né risulta che «l'evidenza epidemiologica riporti un ruolo negativo degli acidi grassi saturi di per sé nella carcinogenesi»;
    al momento non esiste alcuno studio scientifico indipendente che abbia trovato pubblicazione in prestigiose riviste scientifiche, che dimostri il minimo rischio per l'uomo come conseguenza dell'assunzione dell'olio di palma;
    in seguito all'approvazione del regolamento 1169/11, adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 25 ottobre 2011, pubblicato in data 22 novembre 2011 ed entrato in vigore il 13 dicembre 2011, l'Unione europea ha introdotto una nuova normativa sull'etichettatura dei prodotti alimentari che obbliga ad una maggiore specificità nell'indicazione degli ingredienti elencati e favorisce la libera scelta del consumatore. Dalla data di applicazione del regolamento in Italia, il 13 dicembre 2014, i consumatori italiani possono vedere quando l'olio di palma è contenuto o meno in un prodotto; specificarne la sua assenza con un'etichettatura aggiuntiva è stato dimostrato contrario alla normativa europea;
    accostare, poi, l'olio di palma al fenomeno della deforestazione globale in modo indiscriminato rappresenta un danno sensibile alla reputazione di Paesi come la Malesia, il cui Governo si è impegnato internazionalmente a preservare il 50 per cento della superficie nazionale sotto copertura forestale. Oggi in Malesia più del 60 per cento del suolo è occupato da foreste naturali e il 23 per cento è destinato all'agricoltura. In Italia il suolo ricoperto da foreste rappresenta appena il 32 per cento di quello totale e quello agricolo il 47 per cento;
    secondo dati recenti, l'importazione e l'utilizzo di olio di palma in Italia fornisce un contributo al prodotto interno lordo di circa 1 miliardo di euro, 500 milioni sotto forma di gettito fiscale, e genera 14.600 posti di lavoro;
    in vista di Horizon 2020 l'Unione europea sta promuovendo una serie di politiche a favore del commercio internazionale, ispirate ai valori del libero scambio di merci e servizi, senza discriminazione a livello di Paese o di merce. Allo stesso tempo, l'Unione europea e l'ASEAN, l'Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico, stanno stringendo accordi per creare un'area di libero scambio di merci e servizi, fra i quali anche le materie prime agricole come l'olio di palma,

impegna il Governo

ad avviare tutte le iniziative di competenza, di concerto con le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, al fine di promuovere una corretta divulgazione scientifica relativamente ai contenuti nutrizionali dell'olio di palma ed al suo contributo per il mantenimento di maggiori aree forestali.
(7-00724) «Dorina Bianchi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

beni e servizi

importazione

sanita' pubblica