ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00665

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 413 del 22/04/2015
Abbinamenti
Atto 7/00715 abbinato in data 14/07/2015
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00128
Firmatari
Primo firmatario: CULOTTA MAGDA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 22/04/2015
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 22/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Stato iter:
29/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/06/2015
CULOTTA MAGDA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/06/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/07/2015
CULOTTA MAGDA PARTITO DEMOCRATICO
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE
CATALANO IVAN SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
ILLUSTRAZIONE 29/07/2015
CULOTTA MAGDA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 29/07/2015
DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/06/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/06/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/07/2015

DISCUSSIONE IL 14/07/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/07/2015

DISCUSSIONE IL 29/07/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/07/2015

ACCOLTO IL 29/07/2015

PARERE GOVERNO IL 29/07/2015

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 29/07/2015

CONCLUSO IL 29/07/2015

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00665
presentato da
CULOTTA Magda
testo di
Mercoledì 22 aprile 2015, seduta n. 413

   Le Commissioni VIII e IX,
   premesso che:
    il 10 aprile 2015 il viadotto Himera del principale collegamento autostradale della Sicilia, la Palermo-Catania, all'altezza del chilometro 61, tra gli svincoli di Scillato e Tremmonzelli, è stato investito da una frana di quattro milioni di metri cubi, che ha provocato il cedimento di un pilone e un grave smottamento della carreggiata, ora del tutto inagibile in entrambi i sensi di marcia;
    gravissime le conseguenze per la viabilità dell'isola: l'autostrada, inaugurata nel 1975, è un'infrastruttura essenziale per la regione siciliana: è l'unico collegamento veloce tra Palermo e Catania; non ci sono alternative modali; i veicoli in transito sono dirottati su una statale inagibile da tempo con un tracciato segnato da buche che richiede un percorso aggiuntivo di circa un'ora e mezza; ancora più grave la situazione per pullman e mezzi pesanti: per raggiungere Catania è necessario passare prima da Messina; per il centro della Sicilia, verso le province di Enna e Caltanissetta, occorre puntare verso Agrigento, a sud dell'Isola; per le, province localizzate a sud-est, come Siracusa; o per la zona del ragusano il tragitto può richiedere mezza giornata per giungere a destinazione;
    sono insostenibili i disagi per gli automobilisti, e gravi le conseguenze per il trasporto pubblico di studenti e pendolari; molte delle autolinee tra Palermo e Catania sono state deviate verso le autostrade A20 e A18;
    la Sicilia è tagliata a metà: la carreggiata, impraticabile, è stata chiusa nel tratto tra Scillato e Tremonzelli; per il viadotto, chiuso in entrambe le direzioni, il traffico è deviato sulla statale 120 Caltavuturo-Cerda pure interessata da frane e cedimenti;
    nella zona dove si è verificato il movimento franoso, il comune di Caltavuturo è, in parte già isolato a causa di un'altra frana lungo la provinciale 24 che collega il centro abitato con lo svincolo di Scillato; il cedimento del pilone ha provocato danni anche ai collegamenti in fibra ottica a servizio del distretto telefonico di Cefalù, e alle linee di un'area delle Madonie in provincia di Palermo, interessando comuni di Ganci, Geraci Siculo, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Polizzi Generosa, Castellana Sicula, Cerda e Caltavuturo;
    l'economia regionale subirà le conseguenze dell'insufficienza e della lentezza dei collegamenti; i tempi di percorrenza, nelle varie direzioni, si allungano di oltre un'ora; gravissime le ricadute sul turismo e sul trasporto delle merci e sul sistema sanitario;
    l'entità dei danni è tale che gli enti locali e territoriali hanno chiesto lo stato di emergenza; i lavori di ripristino e di contenimento del dissesto idrogeologico potrebbero richiedere anni;
    la procura della Repubblica di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta sulla frana, in movimento da dieci anni;
    l'interruzione dell'A19 – da tempo in più tratte interessata da cantieri stradali – ha fatto emergere i gravi problemi di dissesto del reticolo circostante delle strade statali e provinciali, in gran parte da tempo chiuse per frane; la strada statale 643 «di Polizzi», il percorso alternativo per i mezzi leggeri provenienti dalla A19, è stato interessato da uno smottamento rimosso dall'Anas; la strada statale 120, altra ipotetica alternativa al percorso interessato dalla frana sull'autostrada è stata chiusa al traffico ed è pressoché intransitabile soprattutto nel tratto che va dal chilometro 10 al chilometro 20; la situazione dei collegamenti stradali è critica in tutta l'isola: in gennaio si è verificato il crollo del tratto di accesso al viadotto «Scorciavacche 2» sulla statale 121 tra Palermo e Agrigento, appena inaugurato; il 7 luglio scorso, lo smottamento di una delle campate del viadotto «Petrulla», tra Ravanusa e Licata, nella Sicilia meridionale, ha provocato quattro feriti, tra cui una donna in stato di gravidanza ed un bambino; nel febbraio del 2013, si è verificato il crollo del viadotto sul fiume Verdura, sulla statale tra Agrigento e Sciacca; nel maggio del 2009, il cedimento di un giunto del viadotto «Geremia» sulla statale 646 da Caltanissetta a Gela, inaugurato da appena tre anni, ha provocato la separazione delle due carreggiate e lo scivolamento di un pilone di 90 metri;
    il crollo del viadotto Himera è stato provocato da una frana nota da tempo;
    la frana, nel territorio del comune di Caltavuturo, è attiva da dieci anni, e da tempo trascina masse di terreno verso valle; tra il 30 marzo e l'8 aprile 2015, lo spostamento della frana si è fatto più marcato, senza, peraltro, destare allarme;
    nel 2005 il servizio geologico e geofisico della regione siciliana a seguito di una frana sulla strada provinciale n. 24 Scillato-Caltavuturo in una relazione segnalava che il movimento franoso si era prodotto in località Favara, adiacente, l'autostrada Palermo-Catania, coinvolgendo un tratto della strada provinciale n. 24, che collega l'abitato di Scillato con quello di Caltavuturo; già nel 2005 i geologi della regione definivano gli effetti della frana «devastanti»: la strada provinciale, era stata chiusa al transito perché impraticabile; un'abitazione di campagna era stata trascinata dal movimento franoso per alcuni metri; nella relazione la frana veniva definita «attiva, in stadio avanzato» e si segnalava che il piede della frana si estendeva fino al fiume Imera, sotto l'autostrada; lo studio geomorfologico del territorio sottolineava già all'epoca che la frana rappresentava la riattivazione dell'accumulo di un antico corpo franoso che si era rimesso in movimento a seguito di abbondanti precipitazioni meteoriche;
    nello stesso anno 2005 la provincia di Palermo aveva disposto sondaggi del territorio nell'ambito di dieci indagini geologiche; l'esito di tali indagini non è mai stato reso noto; tra il 2007 e il 29 marzo del 2015, il comune di Caltavuturo in provincia di Palermo ha effettuato numerose segnalazioni ai competenti enti regionali e nazionali, all'ANAS e alla protezione civile; nel 2007 Caltavuturo sollecita interventi prioritari di rifacimento della viabilità locale e di consolidamento del fronte franoso alla provincia di Palermo; nel 2008 il consiglio provinciale di Palermo non accoglie un ordine del giorno che impegna la giunta a intervenire sul versante di frana; il 25 giugno 2013 il comune di Caltavuturo segnala all'assessorato regionale al territorio ben quattro frane con proposta di pericolosità R4 in contrada Favarella, Olivazzo e Arancitello e Suvari tutte quante in successione sul versante ovest del fiume Himera settentrionale e tutte e 4 già lambenti i piloni dell'autostrada A 19 nel tratto Scillato-TreMonzelli, meno di un mese prima del grave dissesto, il 13 marzo 2015, il comune di Caltavuturo ha allertato del pericolo frane sulla strada provinciale 24 Scillato-Caltavuturo la prefettura di Palermo, il comando polstrada Sicilia occidentale, la polstrada di Palermo, la protezione civile regionale e il commissario della provincia regionale di Palermo; il 23 marzo lo stesso comune ha aggiornato la presidenza della regione siciliana e l'assessorato infrastrutture sulla situazione della frana; tra il 28 e il 29 marzo ha chiesto interventi urgenti per gli smottamenti che avevano costretto il comune alla chiusura della strada provinciale 24;
    dopo il crollo del viadotto Himera in una nota l'ANAS ha dichiarato che il movimento franoso era distante dalla sede autostradale e di non aver ricevuto alcuna segnalazione del dissesto della zona da parte degli enti territoriali competenti; il viadotto Himera – secondo ANAS – non necessitava di alcun monitoraggio «in quanto la struttura, prima dei noti fatti, risultava perfettamente efficiente a seguito dei controlli periodici dei tecnici di Anas»; nessun riferimento, nella nota dell'ANAS, alla situazione critica dei terreni in cui sono localizzate le infrastrutture stradali, affidate alla gestione ANAS;
    in base al sopralluogo fatto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Del Rio e dai tecnici dell'Anas si rende necessaria la demolizione delle quattro campate del viadotto Himera; secondo le prime stime dei tecnici dell'Anas saranno necessari 18 mesi per ricostruire il ponte, e tre mesi per approntare un collegamento provvisorio con una bretella sulla provinciale 24 e la statale 120 e una deviazione collegata allo svincolo Scillato; l'integrale ricostruzione sarà possibile solo dopo interventi radicali sulla frana e di messa in sicurezza del terreno circostante avendo cura di non precludere l'accesso alla stessa bretella e allo svincolo autostradale Scillato quando sarà ricostituito il tratto autostradale messo fuori uso dal cedimento strutturale dei piloni;
    in data 13 aprile 2015, il presidente dell'Anas Pietro Ciucci ha annunciato le dimissioni a partire dalla metà di maggio, dopo l'assemblea di approvazione del bilancio 2014,

impegnano il Governo:

   ad accertare le responsabilità degli enti statali incaricati della gestione, manutenzione e controllo delle strade e delle autostrade;
   ad adottare tutti gli interventi di competenza necessari ad impedire ulteriori frane, cedimenti o crolli sul reticolo stradale e autostradale dell'isola;
   a disporre l'immediata progettazione, appalto e realizzazione dei necessari interventi in tempi rapidi e definiti avendo cura di contemperare le esigenze di stabilità del pendio con opportune misure di risanamento e stabilizzazione della frana attiva con la ricostituzione di un sistema viario che salvaguardi la sicurezza del tratto autostradale che si svolge per oltre 4 chilometri su un sistema di piloni sui quali poggiano campate estese e l'accesso facile del traffico veicolare e di mezzi pesanti allo svincolo autostradale anche nella considerazione che vanno garantite le vie di fuga in caso di interruzione del traffico autostradale a causa di incidenti, manutenzioni o presenza di ghiaccio sulla sede autostradale molto ricorrenti nel tratto autostradale in questione;
   a individuare nell'immediato, percorsi alternativi per ridurre i disagi per gli automobilisti, per i residenti, per l'economia dei territori;
   a garantire efficaci alternative modali, con il potenziamento dei collegamenti ferroviari ed aerei tra Palermo e Catania;
   a individuare ed impegnare in tempi brevi le necessarie risorse;
   a garantire costanti ed efficienti controlli durante l'esecuzione dei lavori, adeguati collaudi e un costante monitoraggio, per le parti di competenza, dell'efficienza e della manutenzione delle infrastrutture stradali;
   a vigilare, per quanto di competenza, su eventuali inerzie e ritardi dei soggetti sottoposti a vigilanza dello Stato nel monitoraggio e nella realizzazione degli interventi relativi al dissesto idrogeologico del territorio.
(7-00665) «Culotta, Borghi, Tullo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete stradale

autostrada

trasporto tramite condotto