ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00653

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 405 del 09/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 09/04/2015
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 09/04/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/04/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/04/2015
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00653
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Giovedì 9 aprile 2015, seduta n. 405

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    il programma «Frutta nelle scuole», è un progetto introdotto dal regolamento (CE) n. 1234 del Consiglio del 22 ottobre 2007 e dal regolamento (CE) n. 288 della Commissione del 7 aprile 2009, finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdure da parte dei bambini. Tra gli strumenti impiegati, oltre alla distribuzione di prodotti ortofrutticoli e all'informazione rivolta a genitori e insegnanti, erano previste visite a fattorie didattiche, creazione di orti scolastici, sistemi multilingue per la promozione del territorio e dei suoi prodotti;
    il programma «Frutta nelle scuole» in Italia è gestito dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e fino ad oggi ha coinvolto decine di migliaia di studenti, ma i risultati sono ancora lontani dal poter essere considerati soddisfacenti, a fronte di una ingente somma di denaro pubblico investito; si è registrato, inoltre, uno scarso livello di integrazione con il servizio di ristorazione scolastico presente nelle scuole, a cui il programma spesso si sovrappone, e con le amministrazioni comunali;
    risulta inoltre complicato, ad oggi, reperire i dati sul livello di raggiungimento degli obiettivi del programma, il grado di soddisfazione di chi usufruisce, la sua reale diffusione nel nostro Paese, nonché le modalità con cui i fondi siano stati utilizzati;
    tre le diverse criticità emerse, si segnala ad esempio che nelle mense la frutta viene fornita in modo calibrato e tenendo conto delle esigenze nutrizionali dei bambini, mentre gli spuntini che arrivano tramite il progetto sono distribuiti in modo estemporaneo, e spesso non coordinato col servizio mensa; a differenza della frutta distribuita dal servizio di ristorazione, normalmente trasportata in ceste, i frutti del progetto sono confezionati singolarmente, in molti casi si tratta di prodotti di IV gamma che producono un eccesso di rifiuti (anche se da fonti ministeriali risulterebbe che vengono utilizzati imballaggi biodegradabili); anche per quanto riguarda la qualità dei prodotti distribuiti sono stati molti i casi in cui maestri e genitori si sono lamentati di frutti acerbi, troppo maturi, fuori stagione o addirittura ammuffiti;
    inoltre, le modalità di aggiudicazione degli appalti hanno permesso che, attraverso il programma, siano distribuiti prodotti agricoli di una zona in un'altra che normalmente ne produce, ad esempio mele tirolesi in Valtellina o frutta pugliese in Sardegna, generando comprensibili proteste da parte dei produttori locali;
    un'altra problematica deriva dal fatto che in Italia le aziende fornitrici vincitrici dell'appalto «Frutta nelle scuole» devono sottoscrivere con gli istituti una convenzione che preveda un rimborso per l'attività di assistenza alla distribuzione della frutta, pari a 2,00 euro ad alunno: tale previsione potrebbe scoraggiare le scuole con poche risorse a segnalare eventuali problemi sull'apposito modulo predisposto nel sito del ministero, pur di non per non perdere il contributo annuale sulla distribuzione della frutta;
    Caterina Cogliano, funzionario del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che segue il progetto Frutta nelle scuole, ha spiegato che le novità per la stagione 2014-2015, introdotte dal Consiglio europeo a seguito della riforma dell'organizzazione comune dei mercati avvenuta a fine 2013, riguardano innanzitutto l'ampliamento del fondo europeo a disposizione che da 90 milioni sale a 150 milioni. In secondo luogo, per invogliare gli Stati membri più refrattari all'iniziativa, è stata abbassata anche la quota di co-finanziamento, che per l'Italia è passata dal 42 per cento al 20 per cento. Infine, la riforma dell'Ocm ha reso rimborsabili le spese per attività di accompagnamento per i ragazzi fino ad un massimo del 15 per cento dell'assegnazione per ogni singolo Stato membro;
    nell'ambito delle attività collegate al progetto, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha recentemente destinato specifici fondi per la realizzazione di azioni di formazione rivolte agli insegnanti delle scuole primarie aderenti al programma. Si tratta in particolare di seminari gratuiti per insegnanti che sono partiti il 10 febbraio a Roma per poi essere, mano a mano, replicati in tutt'Italia e che affiancheranno i docenti nel percorso di conoscenza dei prodotti;
    i seminari gratuiti sono certo un passo positivo ma non appaiono una misura sufficiente per la formazione completa degli insegnanti che andrebbe, piuttosto, affrontata con apposite iniziative legislative da affiancare al programma «Frutta nelle scuole». Diverse sono le proposte di legge e le mozioni depositate in Parlamento che affrontano l'argomento dei disturbi alimentari e dell'obesità (si vedano, la proposta di legge AC 2904 o la mozione n. 1-00744) che si propongono di garantire l'adeguatezza degli apporti nutrizionali di alimenti e bevande somministrati nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, anche mediante distributori automatici, al fine di sostenere l'adozione di corretti stili di vita, anche promuovendo campagne di sensibilizzazione, cercando accordi con i grandi produttori di alimenti per colazione e merenda volti alla significativa riduzione della quota di zucchero contenuto negli alimenti messi in commercio, ridimensionando l'utilizzo di farine e cereali raffinati, oltre che di grassi saturi, ed altre interessanti proposte;
    la bontà di questo programma si può inquadrare in un più ampio progetto di lotta all'obesità infantile, che ormai rappresenta il più comune disordine nutrizionale nel mondo occidentale; la sua prevalenza è in progressivo aumento, tanto da indurre l'organizzazione mondiale della sanità (OMS) ad utilizzare la definizione di pandemia;
    l'obesità ed i rischi presentati da una cattiva alimentazione, infatti, iniziano già durante l'infanzia, accumulandosi poi nel corso della vita. Il percorso per combattere il sovrappeso e l'obesità, in particolare quella infantile, non può non passare attraverso l'educazione alimentare e motoria nella scuola; l'ambiente scolastico è, infatti, il luogo in cui la maggior parte dei bambini e degli adolescenti trascorre buona parte della giornata; le sue finalità educative, le regole organizzative e la scansione della vita scolastica si prestano alla realizzazione di interventi di promozione della salute, ma purtroppo queste materie sono spesso tralasciate e non trovano sufficiente spazio nella scuola italiana;
    secondo il sistema di sorveglianza Okkio alla Salute, promosso dal Ministero della salute – CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), coordinato dall'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, le regioni e le aziende sanitarie locali, nel 2014 i bambini in sovrappeso sono il 20,9 per cento, i bambini obesi il 9,8 per cento, il 25 per cento dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura, ma il 41 per cento dichiara che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e gassate;
    il 30 gennaio 2014, la Commissione ha pubblicato una nuova proposta di regolamento (COM(2014)0032) che modificherebbe il regolamento (UE) n. 1308/2013 e il regolamento (UE) n. 1306/2013 riguardo anche al finanziamento del regime di aiuti per la distribuzione di ortofrutticoli. La proposta di Regolamento raggruppa i due programmi attualmente separati destinati alle scuole, ovvero il programma «Frutta nelle scuole» e il programma «Latte nelle scuole», ma rischia di slittare se inserita nel più ampio processo di semplificazione della PAC;
    in data 31 gennaio 2015 il Ministro Martina ha dichiarato di voler avviare nel 2016 anche il progetto Latte nelle scuole specificando che «È necessario invertire la tendenza che vede i consumi di latte e formaggi in calo nel nostro Paese [...] vogliamo fare un'operazione forte di educazione alimentare [...] perché è importante che i nostri bambini conoscano e consumino di più questo prodotto fondamentale dal punto di vista nutrizionale», inquadrando l'avvio di questo progetto come una delle possibili soluzioni, nel medio periodo, all'attuale crisi del settore lattiero-caseario italiano;
    in questo contesto sarebbe di certo auspicabile comprendere in che modo il latte sarà inserito all'interno del menù giornaliero scolastico, considerato che è già un alimento consumato abitudinariamente a colazione e che, anche secondo i nutrizionisti, non dovrebbe andare a sostituire la porzione di frutta a merenda,

impegna il Governo:

   ad attivarsi in sede di Consiglio dell'Unione europea dei ministri per l'agricoltura, al fine di scongiurare il rinvio dei lavori sulla proposta di regolamento (COM(2014)9032) come richiesto dalla Commissione europea per ottenere una semplificazione degli obiettivi della PAC;
   a proporre, nelle competenti sedi comunitarie, una revisione delle procedure di attuazione e dell'utilizzo dei fondi dedicati al progetto «frutta nelle scuole», in via di revisione all'interno della proposta di regolamento (COM(2014)0032), affinché gli Stati membri scelgano i prodotti da distribuire o da includere nelle misure educative di sostegno in base a criteri oggettivi che includano considerazioni di ordine ambientale, sanitario ed etico, la stagionalità, nonché la varietà o la disponibilità di prodotti locali, privilegiando per quanto possibile i prodotti originari dell'Unione, in particolare l'acquisto locale, i prodotti biologici, le filiere corte, con particolare attenzione ai benefici per quanto riguarda la sensibilità ambientale, ed escludano frutta e verdura con aggiunta di zuccheri, sali, grassi o altri additivi;
   a non scendere sotto la soglia minima del 20 per cento della dotazione finanziaria annuale destinata agli Stati membri in favore delle misure educative;
   a verificare l'efficacia dei programmi con azioni di monitoraggio e valutazione dei risultati conseguiti, con particolare attenzione al cambiamento a medio termine dei consumi e mettere quindi a disposizione i dati sul livello di raggiungimento degli obiettivi dei programmi, la loro reale diffusione nel nostro Paese, le modalità con cui i fondi siano stati utilizzati, anche tramite una relazione annuale da trasmettere alle Commissioni parlamentari competenti;
   a valutare l'opportunità, tenendo conto del lavoro delle Commissioni competenti sulle proposte di legge già depositate, di proporre soluzioni normative aventi come obiettivi quelli di garantire l'adeguatezza degli apporti nutrizionali di alimenti e bevande somministrati negli istituti scolastici e di promuovere l'educazione alimentare e motoria ed ogni altra iniziativa col fine di sostenere l'adozione di corretti stili di vita da parte dei minori;
   a valutare l'opportunità di avviare il programma «Latte nelle scuole» solo nel momento in cui sia definitivamente implementato nel nostro Paese il programma «Frutta nelle scuole», che presenta ancora evidenti criticità da risolvere;
   a promuovere una campagna di sensibilizzazione per mezzo di specifici spot sugli organi di stampa mainstream e/o con pubblicità progresso in tv per educare ad una sana alimentazione;
   ad assumere iniziative necessarie per introdurre correttamente l'educazione alimentare nel ciclo della programmazione scolastica, a partire dalla scuola primaria di primo grado.
(7-00653) «Gagnarli, L'Abbate, Gallinella, Massimiliano Bernini, Parentela, Benedetti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica agricola comune

riforma della PAC

prodotto agricolo