ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00649

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: FAENZI MONICA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 01/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/04/2015
DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/04/2015
GALLO RICCARDO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/04/2015
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
28/04/2015
Fasi iter:

RITIRATO IL 28/04/2015

CONCLUSO IL 28/04/2015

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00649
presentato da
FAENZI Monica
testo di
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    il ruolo educativo della scuola, nell'ambito dell'educazione alimentare, rappresenta un elemento fondamentale del processo di sviluppo delle giovani generazioni, nella consapevolezza che i corretti comportamenti alimentari, costituiscono fonte di salute e benessere per uno stile di vita ispirato ad una sana alimentazione mediterranea;
    a tal fine, le recenti iniziative in ambito comunitario, hanno previsto l'introduzione di programmi destinati a migliorare l'accesso ai prodotti alimentari, con riferimento ai bambini che frequentano scuole materne, istituti d'istruzione primaria o secondaria amministrati o riconosciuti dalle autorità competenti di uno Stato membro;
    il Regolamento (UE) n.1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che istituisce un'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, nell'ambito delle misure di applicazione, ha previsto a tal proposito, una serie di norme di aiuto dell'Unione europea, per la distribuzione ai bambini di ortofrutticoli, anche trasformati, di banane e prodotti derivati, per la fornitura di latte e di prodotti lattiero-caseari, finalizzate a rafforzare il quadro educativo e informativo alimentare nel sistema scolastico, per una corretta alimentazione e migliorare le abitudini degli adolescenti;
    interventi normativi supplementari, di modifica al suesposto Regolamento (UE) n. 1308 del 2013, hanno stabilito inoltre, nuove misure intese a riunire in un quadro comune, due distinti programmi per le scuole: «Frutta nelle scuole» e «Latte nelle scuole», con l'obiettivo di affrontare con maggiore decisione, il problema della cattiva alimentazione, rafforzare la dimensione educativa dei programmi e contribuire alla lotta contro l'obesità;
    secondo il commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Ciolos, attraverso i cambiamenti preposti all'interno della nuova proposta di Regolamento (COM(2014)0032) con il nuovo regime di aiuti (che funzionerà nell'ambito di un quadro giuridico e finanziario comune), si permetterà di migliorare e semplificare i requisiti amministrativi dei due programmi esistenti, riducendo gli oneri, in termini di gestione e organizzazione, per le autorità nazionali, le scuole e i fornitori, ma si potrà anche aumentare l'efficacia del programma comunitario;
    al riguardo, nel rinnovato quadro normativo e nelle prospettive che la Commissione europea descrive in materia di educazione alimentare per l'infanzia e l'età adolescenziale, l'alimentazione assume così primaria importanza, in quanto da tempo si sono evidenziati segnali di aumento di numerose patologie legate agli stili di vita a cui si è unito il ruolo fondamentale svolto dall'attività fisica e dalla corretta nutrizione per la protezione della salute: (anche con riferimento ai casi di sovrappeso ed obesità), indicatori che rappresentano a tal fine, un filo conduttore fondamentale all'interno dei contesti scolastici;
    le numerose iniziative attivate negli ultimi anni, sia a livello nazionale, che continentale, confermano pertanto l'interesse delle istituzioni in proposito e le azioni trasversali nell'ambito scolastico (di ogni ordine e grado) con richiami ed integrazioni alla conoscenza del cibo, dei consumi alimentari, della funzione degli alimenti e degli aspetti culturali, sanitari ed economici dell'alimentazione, costituiscono una rilevanza didattico-educativa, indubbiamente importante all'interno delle decisioni intraprese degli Stati membri;
    ciononostante il problema dell'obesità infantile, che s'inserisce in un andamento generalizzato in tutto l'Occidente, tanto più grave se considerato alla luce del grandissimo numero di bambini che, inversamente soffrono per insufficienza di cibo, rappresenta un fenomeno tuttora complesso e articolato, che coinvolge direttamente il nostro Paese, ai primi posti in Europa in termini di maggiore diffusione;
    gli interventi adottati in sede europea, attraverso i suesposti programmi di sostegno, finalizzati a instaurare un filo diretto tra aziende agricole e scuole (attraverso misure educative destinate a sensibilizzare i bambini sull'importanza di abitudini alimentari corrette e sulla gamma di prodotti agricoli disponibili, nonché sugli aspetti riguardanti la sostenibilità, l'ambiente e i rifiuti alimentari, affiancati alle iniziative di promozione dei singoli Paesi membri), se da un lato, rappresentano segnali incoraggianti, dall'altro ribadiscono la necessità di perseguire iniziative più rigorose per contrastare il fenomeno dell'obesità specie quella infantile;
    al riguardo le attività promozionali sostenute dall'Italia, nell'ultimo periodo, come ad esempio il programma: «Frutta nelle scuole» che risulta indubbiamente retrodatato, (essendo introdotte con Regolamenti (CE) n.1234 del 2007 e n. 288 del 2009) finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, non sembrano aver conseguito risultati positivi ed utili, in grado di invertire un trend che permane fortemente negativo, come dimostrano gli ultimi dati forniti dal Ministero della salute (che confermano come l'Italia rimane ai primi posti in Europa per obesità con il 20,9 per cento di bimbi in sovrappeso e il 9,8 per cento obeso);
    il programma di educazione sperimentale nelle scuole, annunciato nel marzo dello scorso anno, dal Governo Renzi, (che avrebbe dovuto coinvolgere tutte le scuole d'Italia a partire dall'anno scolastico in corso, ma che in realtà non sembra aver conseguito particolare successo), in occasione dell'evento universale dell'EXPO 2015, che partirà il prossimo 1o maggio, se da un lato rappresenta un'iniziativa di sensibilizzazione condivisibile sul tema del cibo sano e sostenibile per i giovani, dall'altro se non adeguatamente sostenuto anche attraverso interventi finanziari per favorire l'iniziativa, rischia di non determinare alcun effetto positivo, in termini di conoscenza e divulgazione per una corretta educazione alimentare nelle scuole;
    la necessità d'intervenire in maniera più efficace, per migliorare il quadro di salute delle giovani generazioni, attraverso una serie di linee guida in materia di educazione alimentare nelle scuole, risulta a tal fine non più rinviabile, se si valuta il preoccupante aumento della diffusione di sovrappeso e obesità e le future implicazioni socio sanitarie legate al prevedibile incremento delle malattie cronico-degenerative connesse a questi stati;
    in tale ambito, occorre perseguire la promozione della cultura alimentare all'interno del sistema scolastico nazionale, legata alla dieta mediterranea, riconosciuta come modello virtuoso di salute e patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco dal 2010, rafforzandone il valore, attraverso un approccio sistemico attento sia ai prodotti (incentivandone la ricchezza della biodiversità del nostro territorio e la filiera corta, in particolare i prodotti biologici), che le relazioni tra i soggetti che ad essi li legano;
    con riferimento ai programmi finalizzati a migliorare l'accesso dei prodotti alimentari nelle scuole (siano essi ortofrutticoli o di altro genere), l'incremento della diffusione dei prodotti a «chilometro zero» (provenienti da filiera corta in grado di garantire un limitato apporto di emissioni inquinanti legate alla fase di movimentazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari e che mirano a consentirne l'individuazione) rappresenta a tal fine, una misura idonea ed efficace, capace di migliorare la qualità nutrizionale dell'offerta alimentare proposta all'interno della ristorazione scolastica;
    l'imminente avvio dell'EXPO 2015, (che porrà al centro dell'attenzione mondiale l'Italia, sul tema: «Nutrire il pianeta, energia per la vita»), collocherà al centro il tema del cibo e dell'alimentazione delle future generazioni, offrendo un'occasione imperdibile per dare centralità ai temi dell'educazione alimentare, sui quali occorrerà accrescere i livelli di attenzione e dell'azione del Governo, con argomenti di richiamo e di integrazione nel sistema scolastico italiano che risultano in forte ritardo,

impegna il Governo:

   ad intervenire in sede comunitaria, al fine di una revisione complessiva di un metodo decisionale indirizzato in via principale sulla promozione e distribuzione dei prodotti agricoli, potenziando invece la dimensione educativa dei programmi fra cui quello frutta e latte nelle scuole, in precedenza richiamato, il cui processo comunicativo volto a migliorare le abitudini alimentari risulta in forte ritardo;
   ad attivarsi altresì in ambito europeo, affinché si eviti il rinvio dei lavori regolamento (COM(2014)0032), relativo al finanziamento del regime di aiuti per la distribuzione di ortofrutticoli e latte negli istituti scolastici;
   ad assumere iniziative affinché si preveda in sede comunitaria, attraverso specifici negoziati, che all'interno della suddetta proposta di regolamento, siano stabilite specifiche misure in favore delle giovani generazioni, finalizzate a rafforzare il quadro complessivo di educazione alimentare all'interno del sistema scolastico, con specifico riferimento a:
    a) potenziare la dotazione finanziaria annuale destinata agli Stati membri, attribuendo ad essi una percentuale pari al 30 per cento;
    b) aumentare la gamma dei prodotti agroalimentari ammissibili, all'interno delle scuole, riconoscendo una particolare attenzione a quelli facenti parte della dieta mediterranea, che rappresenta un patrimonio culturale condiviso dell'umanità, ed una componente importante di identità culturale d'innovazione e sviluppo economico sostenibile ed elemento riconosciuto di prevenzione delle malattie cardiovascolari;
    c) concedere una specifica valenza qualitativa e distintiva delle produzioni agricole e agroalimentari a partire da quelle di qualità certificata e biologiche e dagli alimenti a «chilometro zero» provenienti da filiera corta, le cui caratteristiche di qualità nutrizionali, di sicurezza, di eticità e di ecocompatibilità degli alimenti, possono determinare effetti positivi e virtuosi, all'interno del quadro di salute delle giovani generazioni;
    d) incrementare l'attività conoscitiva e le linee guida dei metodi educativi alimentari, che s'intendono introdurre all'interno della realtà scolastiche, attraverso un'attività sinergica e di collaborazione, oltre che con le istituzioni nazionali e regionali, anche con il sistema delle imprese agroalimentari, direttamente interessate dalla distribuzione dei prodotti dell'intera gamma agroalimentari interessati e quello universitario e della ricerca;
    e) includere i prodotti agricoli e agroalimentari all'interno delle misure in precedenza indicate, tra i beneficiari di pagamenti nazionali ad integrazione dell'aiuto unionale di cui all'articolo 217 del regolamento (UE) 1308/2013;
    f) aumentare la collocazione del modello agroalimentare attraverso la presenza dei prodotti del made in Italy, il cui valore qualitativo e nutrizionale universalmente riconosciuto, è fondamentale per assicurare la sicurezza alimentare all'interno delle scuole e ridurre le patologie legate al sovrappeso e all'obesità;
    g) valutare infine l'opportunità di assumere iniziative normative in materia di educazione alimentare per promuovere l'educazione alimentare nella scuola italiana, nella ricerca di orientamenti innovativi in materia, con specifica attenzione agli aspetti metodologici, considerando le rilevazioni ed i suggerimenti provenienti dal contesto sanitario.
(7-00649) «Faenzi, Catanoso, Fabrizio Di Stefano, Riccardo Gallo, Russo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto agricolo

politica agricola comune

nutrizione