ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00617

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 387 del 09/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2015
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2015
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2015
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2015
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2015
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2015
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2015
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2015
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 24/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/03/2015

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00617
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Martedì 24 marzo 2015, seduta n. 398

   La XIII Commissione,
premesso che:
la parte II, titolo I, capo II, sezione 1 del regolamento (UE) n. 1308/2013 (OCM unica), disciplina i programmi di distribuzione di ortofrutticoli, comprese le banane, e di distribuzione di latte nelle scuole;
il 30 gennaio 2014 la Commissione europea ha pubblicato una nuova proposta di Regolamento (COM(2014)0032) che modifica il Regolamento (UE) n. 1308/2013 e il Regolamento (UE) n. 1306/2013 per quanto riguarda il finanziamento del regime di aiuti per la distribuzione di ortofrutticoli, banane e latte negli istituti scolastici;
la proposta di Regolamento sopra citata, raggruppa in un quadro comune due programmi attualmente separati destinati alle scuole, ovvero il programma «Frutta nelle scuole» e il programma «Latte nelle scuole»;
il 12 dicembre 2014, la commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha presentato il proprio progetto di relazione sulla proposta di regolamento del 30 gennaio 2014 (COM(2014)0032);
il progetto di relazione di cui sopra ha previsto l'introduzione di 29 proposte di modifica all'impianto legislativo presentato dalla Commissione Europea nel 2014;
tali iniziative testimoniano l'importanza attribuita dall'Unione europea al miglioramento degli standard dell'alimentazione e alla lotta alla pericolosa tendenza al sovrappeso e all'obesità nei bambini e negli adolescenti. Per tali motivi l'iniziativa europea mira ad incoraggiare nei giovani l'acquisizione di buone abitudini alimentari che, secondo gli studi, sono poi generalmente mantenute nel tempo. Infatti il consumo di ortofrutticoli e latte continua a diminuire in tutta l'Europa. Si stima che in Europa 22 milioni di bambini siano in sovrappeso, mentre gli adolescenti consumano in media solo tra il 30 per cento e il 50 per cento della porzione giornaliera raccomandata di frutta e verdura;
gli esperti sono d'accordo sul fatto che un'alimentazione sana, soprattutto nell'infanzia, può svolgere un ruolo fondamentale nel ridurre i tassi di obesità e, quindi, il rischio di soffrire di gravi problemi di salute (come le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2) negli anni successivi. A questo fine è essenziale consumare quantità adeguate di frutta e verdura. L'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda un consumo netto giornaliero di 400 grammi di frutta e verdura a testa. La maggioranza degli europei non raggiunge questo obiettivo e il consumo è basso soprattutto fra i giovani;
le produzioni ortofrutticole e lattiero casearie rappresentano ciascuno circa il 15 per cento del valore della produzione agricola dell'Unione europea e i programmi «frutta e latte nelle scuole» sono stati concepiti e introdotti dall'Unione allo scopo di promuoverne il consumo. Oltre alla loro rilevanza dal punto di vista economico, i programmi presentano benefici per la salute pubblica e sono adatti alla distribuzione nelle scuole;
nonostante i programmi esistenti siano ormai integrati con successo nelle scuole e ne sia stata riconosciuta la pertinenza, le conclusioni di diverse relazioni e valutazioni esterne nel corso degli anni hanno messo in luce alcune carenze a livello di concezione e inefficienze a livello di funzionamento;
la Comunicazione della Commissione europea del 16 dicembre 2014 (COM(2014)910 relativa al «work programme 2015», indica (Allegato) che la proposta di regolamento (COM(2014)0032) dovrà essere valutata nell'ambito del più ampio processo di semplificazione della Pac e che, in attesa di ciò, il lavoro delle istituzioni europee che operano in co-legislazione (Parlamento e Consiglio UE) dovrebbe essere messo in attesa;
il Parlamento europeo ha chiesto di riconoscere ufficialmente l'obesità come malattia cronica e di inserire le questioni alimentari in tutte le politiche europee in modo da affrontare il problema della diffusione dell'obesità a tutti i livelli, attraverso un approccio onnicomprensivo e comune, in cui l'Unione europea possa assumere un ruolo guida nel coordinamento degli Stati membri e nell'individuazione delle prassi migliori;
gli studi mostrano che le buone abitudini alimentari si acquisiscono nell'infanzia. Dalle ricerche emerge inoltre che le famiglie a basso reddito tendono a consumare meno frutta e verdura. La distribuzione gratuita di questi prodotti sani nelle scuole può quindi rappresentare un elemento decisivo, soprattutto nelle zone svantaggiate;
programmi per la promozione di stili di vita sani esistono già in numerosi Paesi. In Italia per esempio il Ministero del lavoro e delle politiche sociali promuove il progetto «Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari» per contrastare i quattro principali fattori di rischio delle malattie croniche non trasmissibili (fumo, abuso di alcol, dieta scorretta e inattività fisica);
altre azioni sono poste in essere dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nella realizzazione del percorso della scuola verso EXPO 2015 e delle Celebrazioni ufficiali italiane per la Giornata mondiale dell'alimentazione; da segnalare anche il progetto «Buone pratiche per l'alimentazione – Intervento di promozione del consumo di prodotti ortofrutticoli freschi nelle scuole» realizzato anche attraverso l'installazione di distributori automatici di frutta e verdura nelle scuole secondarie di 1o e 2o grado;
nell'ambito delle attività collegate al Programma europeo «Frutta nelle scuole», il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha destinato specifici fondi per la realizzazione di azioni di formazione rivolte agli insegnanti delle scuole primarie aderenti al Programma da parte del Centro per la nutrizione del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CRA);
nei prossimi mesi si svolgerà a Milano l'Esposizione universale del 2015, dedicata al tema della nutrizione e del cibo, intitolata appunto «Nutrire il pianeta, energia per la vita»; tale evento può essere l'occasione per portare l'opinione pubblica ad un livello di consapevolezza maggiore in relazione ai temi dell'alimentazione sostenibile, sicura e nutriente; in tale contesto occorre favorire concretamente programmi di educazione alimentare nelle scuole – a partire dalle scuole elementari per promuovere un'alimentazione più sana, monitorando e valutando i comportamenti nutrizionali della popolazione e prevedendo specifiche attività per introdurre una corretta alimentazione;
stili di vita sempre più frenetici, l'industrializzazione dei prodotti alimentari avvenuta negli ultimi decenni e il conseguente proliferare di numerose catene di fast food in tutto il territorio, modelli culturali sbagliati, hanno modificato i princìpi dietetici alimentari tipici della nostra cultura e in particolare quelli delle giovani generazioni, specialmente delle aree più urbanizzate;
l'alimentazione sana, varia, equilibrata e di qualità è riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come uno dei diritti umani fondamentali e come elemento indispensabile al concorrere alla diminuzione del numero degli obesi e dei diabetici, riducendo per oltre un terzo la possibilità di alcune malattie croniche e cardiovascolari;
anche da un punto di vista strettamente economico, investire e sensibilizzare alla corretta alimentazione la popolazione italiana e in particolare le generazioni in età scolastica produrrebbe inevitabilmente una forte diminuzione dei costi sociali del settore sanitario;
nell'ambito della presentazione della campagna «Latte nelle scuole» nel 2016, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha manifestato l'intenzione di avviare un'operazione forte al riguardo, introducendo un'ora di educazione alimentare a partire dalla scuola primaria di primo grado;
il decreto-legge e il disegno di legge delega sulle linee guida de «La buona scuola» di imminente approvazione rappresentano una occasione da cogliere per portare avanti il progetto dell'educazione alimentare nelle scuole,

impegna il Governo:

ad attivarsi in sede di Consiglio Unione europea dei Ministri per l'agricoltura, al fine di scongiurare quanto ipotizzabile dalla lettura del work programme 2015 della Commissione, ovvero un rinvio dei lavori sulla proposta di regolamento (COM(2014)0032) ad una fase successiva di semplificazione della Pac;
ad adoperarsi in sede di negoziato Unione europea per modificare la logica delle passate iniziative (orientate principalmente alla promozione e distribuzione dei prodotti), verso un nuovo approccio che, rafforzando la dimensione educativa dei programmi frutta e latte nelle scuole, introduca presso le giovani generazioni un vero e ambizioso programma di educazione alimentare e in tale ambito, per quanto riguarda in particolare la gestione delle «misure educative» di cui all'articolo 1 della proposta di regolamento (COM(2014)0032) intervenire per:
a) rafforzarne l'efficacia, allocando su di esse una percentuale minima (20 per cento) della dotazione finanziaria annuale destinata agli Stati membri;
b) ampliare la gamma di prodotti agricoli ammissibili, considerando in particolare la valenza qualitativa e distintiva delle produzioni, a partire dai prodotti di qualità certificata, dai prodotti coltivati con il metodo biologico, dagli alimenti provenienti da filiera corta, dalle produzioni tipiche regionali e dai cibi rientranti nel modello nutrizionale della dieta alimentare;
c) disciplinarne il funzionamento in maniera dettagliata al fine di affiancare alla distribuzione dei prodotti un'attività di educazione alimentare che, avvalendosi di esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale, e della ricerca universitaria, possa sensibilizzare presso gli istituti scolastici le giovani generazioni per riaffermare il legame con l'agricoltura delle produzioni e affrontare altri temi di più ampia portata quali la salute pubblica e le questioni ambientali;
d) includerle, così come previsto per la fornitura dei prodotti, tra i beneficiari di pagamenti nazionali a integrazione dell'aiuto unionale di cui all'articolo 217 del regolamento (UE) 1308/2013;
ad ampliare, oltre l'ortofrutta e il latte, la gamma di produzioni beneficiarie dei programmi di distribuzione presso gli istituti scolastici includendo, ad esempio, anche i prodotti lattiero-caseari, l'olio d'oliva e confermando la possibilità di distribuire ortofrutticoli freschi trasformati (senza aggiunta di zuccheri e sali);
ad ampliare la visibilità e la promozione dei programmi, puntando in particolare sulla valenza educativa degli stessi attraverso un utilizzo efficace e innovativo degli strumenti di informazione e promozione presso gli istituti scolastici;
ad avviare una fase di lavoro interministeriale che, partendo dalla gestione dei programmi di frutta e latte nelle scuole, possa mettere a sistema tutte le principali iniziative in materia di educazione alimentare per avviare un percorso di ampia portata presso gli istituti scolastici;
a sostenere a rendere pienamente ed in maniera omogenea diffusi in tutto il territorio nazionale i programmi di prevenzione dei disturbi alimentari mediante l'individuazione delle prassi migliori, rafforzando le buone abitudini alimentari a partire dalla scuola dell'infanzia e indicando modelli comunicativi, pubblicitari e culturali psicologicamente adatti a sostenere un processo di crescita sano ed equilibrato;
a valutare, d'intesa e tenendo conto del lavoro delle Commissioni Parlamentari di merito, l'opportunità di assumere iniziative normative in materia di educazione alimentare per promuovere un'alimentazione sana ed equilibrata sin dall'infanzia e per introdurre misure e attività necessarie ad avvicinare le giovani generazioni all'agricoltura, alla conoscenza della dieta mediterranea e ai prodotti di qualità e ad informali su aspetti ad essa correlati, quali sane abitudini alimentari, la lotta agli sprechi alimentari, le filiere alimentari locali, l'agricoltura di qualità e biologica, la conoscenza delle filiere e delle pratiche produttive;
ad assumere iniziative necessarie per introdurre correttamente con le linee guida de «La buona scuola», di imminente approvazione, l'educazione alimentare nel ciclo della programmazione scolastica, a partire dalla scuola primaria di primo grado.
(7-00617) «Cenni, Sani, Oliverio, Carra, Cova, Dal Moro, Romanini, Tentori, Terrosi, Antezza».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto agricolo

consumo alimentare

nutrizione