ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00605

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 378 del 19/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00605
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Giovedì 19 febbraio 2015, seduta n. 378

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    la filiera agroalimentare riunisce una varietà di operatori: agricoltori, trasformatori, commercianti, grossisti, dettaglianti e grande distribuzione che vi operano in un sistema di relazioni fortemente asimmetrico dove la posizione dei produttori, agricoltori e allevatori, è tradizionalmente più debole di quella degli acquirenti, industrie di trasformazione e distributori, anche per la possibilità che hanno quest'ultimi di differenziare il prodotto e per il minor grado di concentrazione del settore agricolo rispetto a quelli a valle della filiera; tale asimmetria amplia la sproporzione tra prezzi alla produzione e prezzi al consumo e favorisce pratiche commerciali sleali;
    alla luce di tali crescenti squilibri contrattuali e dell'ineguale potere negoziale tra i soggetti della filiera agroalimentare, nonché di una politica agricola comune sempre più orientata al mercato, è indispensabile promuovere e potenziare, così come disposto dalla nuova normativa comunitaria sull'OCM unica, il Regolamento (UE) 1308/2013, le aggregazioni tra produttori e quelle tra gli operatori di filiera al fine di stabilizzare i prezzi, incentivare la produzione, gestire le crisi e migliorare la competitività del settore;
    le organizzazioni di produttori (OP) riconosciute operanti in Italia riguardano per la gran parte il settore ortofrutticolo, oltre 300 secondo recenti dati del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, e solo 195 per gli altri settori, dato che dimostra la scarsa adesione a tale strumento da parte delle aziende agricole;
    a parte alcune criticità superabili, quali gli eccessivi costi di gestione soprattutto per quelle organizzazioni di produttori che beneficiano di un contributo comunitario e che hanno privilegiato il management rispetto alla realizzazione di programmi per il miglioramento della produzione e della commercializzazione, i vantaggi delle organizzazioni di produttori sono significativi: la concentrazione dell'offerta, che permette di esprimere un potere oligopolistico in grado di contrastare quello degli acquirenti; il conseguimento di una massa critica di prodotto che consente di gestire il marketing mix della produzione aggregata in modo da valorizzare, qualificare e segmentare il prodotto stesso; la collaborazione tra le imprese che si traduce nella creazione di un notevole volume di affari tale da rendere possibili investimenti in ricerca e sviluppo e di internazionalizzare le innovazioni di processo e di prodotto;
    diversamente dalle organizzazioni di produttori, le organizzazioni interprofessionali (OI) raggruppano intere sezioni o anche la totalità della filiera: produttori, trasformatori, distributori e dettaglianti al fine di integrare tutti i protagonisti della catena produttiva svolgendo un ruolo chiave nella facilitazione delle relazioni, nella trasparenza del mercato e nella individuazione di migliori pratiche; in Italia solo nel settore ortofrutticolo si registra una esperienza significativa di organizzazioni interprofessionali mentre non hanno dato significativi risultati i tentativi di costituzione di una organizzazione interprofessionale nei settori dell'olio di oliva, del comparto cerealicolo e in quello delle carni bovine e sarebbe pertanto utile individuare le vere ragioni della scarsa diffusione di tale strumento al fine di individuare le modalità ottimali per incentivarne l'utilizzo da parte degli operatori della filiera;
    in considerazione della necessità di assicurare la trasparenza nelle relazioni contrattuali e nei processi di formazione dei prezzi alla produzione, ancora basati su logiche di decentramento delle contrattazioni non più compatibili con i principi della concorrenza e viste le positive esperienze realizzate in alcuni comparti con la costituzione delle commissioni uniche nazionali, sarebbe utile valutare la possibilità, da parte dei soggetti delle filiere più rappresentative del comparto agroalimentare, di costituire organizzazioni interprofessionali per la determinazione delle indicazioni di prezzo da adottarsi nei contratti di compravendita e di cessione stipulati ai sensi della vigente normativa;
    al fine di incentivare la costituzione di organizzazioni interprofessionali il citato Regolamento (UE) 1308/2013 prevede che gli Stati membri possano riconoscere, in determinati settori, le organizzazioni interprofessionali che, tra le altre condizioni, comprovino una sufficiente rappresentatività e perseguano una finalità specifica; è infatti indispensabile, come sopra evidenziato, che gli operatori della filiera agroalimentare si costituiscano in Organizzazioni non soltanto per riequilibrare i rapporti di forza tra i vari segmenti con positivi riscontri sulla stabilizzazione dei prezzi al consumo ma anche per condividere strategie e politiche di marketing volte al miglioramento della produzione e della commercializzazione,

impegna il Governo:

   ad attivare ogni utile iniziativa, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, volta a diffondere la conoscenza e il funzionamento degli strumenti di aggregazione di cui in premessa, segnatamente delle organizzazioni interprofessionali;
   a promuovere e sostenere progetti di costituzione di organizzazioni interprofessionali che adottino metodi di definizione dei prezzi volti a superare i meccanismi discrezionali delle attuali borse merci, sulla base delle procedure già applicate dalla Commissione unica nazionale del settore cunicolo;
   ai fini del riconoscimento delle organizzazioni di produttori, a stabilire il vincolo della continuità territoriale; un valore minimo di conferimento da parte degli aderenti non inferiore al 50 per cento del prodotto, un numero di produttori non inferiore a tre ed uno standard qualitativo del prodotto conferito;
   una percentuale minima del valore del conferimento destinata alle attività di promozione;
   ad assumere iniziative normative per attribuire al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali la competenza al riconoscimento delle organizzazioni di produttori di carattere interregionale e delle Associazioni di organizzazioni di produttori.
(7-00605) «Gallinella, Benedetti, Massimiliano Bernini, Gagnarli, L'Abbate, Lupo, Parentela».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

associazione professionale

gruppo di produttori

prezzo alla produzione