ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00579

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 369 del 23/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: BUSIN FILIPPO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 23/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00579
presentato da
BUSIN Filippo
testo di
Venerdì 23 gennaio 2015, seduta n. 369

   La VI Commissione,
   premesso che:
    i commi dal 55 e seguenti dell'articolo della legge di stabilità 2015, recanti norme in materia di regime fiscale per le partite IVA, sostituiscono da quest'anno il regime dei minimi per autonomi e mini-imprese, prevedendo un nuovo regime forfettario per le imprese e i professionisti che esercitino un'attività in forma individuale senza superare elevati livelli di ricavi o compensi annui, e innovano il precedente regime dei minimi, introdotto nel nostro ordinamento con la legge finanziaria 2008, che prevedeva la possibilità di accesso al regime agevolato ai contribuenti che avessero percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 30.000 euro;
    il precedente regime dei minimi è stato successivamente rivisto dall'articolo 27 del decreto-legge n. 98 del 2011, il quale ha introdotto il nuovo regime fiscale di vantaggio per i giovani imprenditori e i lavoratori in mobilità, restringendo le possibilità di accesso ed elevando contestualmente l'aliquota dell'imposta sostitutiva al 5 per cento;
    l'attuale nuovo regime ha quindi sostituito tutti i regimi agevolati prima esistenti, ossia il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo (che godeva di un'aliquota al 10 per cento), il regime fiscale agevolato per l'imprenditoria giovanile e i giovani in mobilità (l'ex regime dei minimi con aliquota al 5 per cento) e il regime contabile agevolato (ovvero i precedenti «ex minimi»);
    le nuove disposizioni della stabilità 2015 prevedono la determinazione del reddito in modo forfettario mediante l'applicazione di un coefficiente di redditività all'ammontare di ricavi o compensi (considerati secondo il «principio di cassa») e l'assoggettamento ad una imposta sostitutiva IRPEF, delle relative addizionali regionali e comunali e dell'IRAP, aumentando l'aliquota di tale imposta dal 5 per cento al 15 per cento del reddito determinato in modo forfettario e applicandola su una base imponibile ridotta di un terzo nel caso di nuove attività;
    la nuova agevolazione comporta quindi la contemporanea soppressione dei regimi di favore vigenti, ferma restando la salvaguardia delle attività già intraprese a cui si applicano ancora i regimi previgenti e stabilisce un regime contributivo opzionale con la soppressione del versamento dei contributi sul minimale di reddito;
    oltre ai limiti del ricavo indicati nell'allegato alla finanziaria, dove si riportano le soglie dei ricavi e dei compensi in base ai diversi codici ATECO, oltre cui non si può accedere a tale regime agevolato, le disposizioni in oggetto, come accennato, prevedono che l'aliquota del 15 per cento venga applicata a coefficienti di redditività che variano per i diversi tipi di attività, di cui è già stata chiesta la revisione da parte dei rappresentanti di categoria, e da cui, peraltro, potranno essere sottratti soltanto i contributi previdenziali;
    coloro che aderiranno al nuovo regime forfettario, difficilmente potranno azzerare l'imponibile, anche considerando l'abbattimento di un terzo della base imponibile per i primi tre anni, mentre prima un contribuente minimo che avesse avuto molte spese, soprattutto le start up che con la nuova disciplina vengono molto svantaggiate, potevano finire a zero;
    il nuovo regime fiscale agevolato presenta dunque delle condizioni molto meno vantaggiose rispetto al precedente, che ha fatto invece fiorire molte iniziative imprenditoriali, soprattutto per i professionisti, per i quali il livello dei ricavi che consente di accedere alla tassazione agevolata si è abbassata da 30.000 a 15.000 euro;
    tale soglia, ritenuta troppo bassa anche dal sottosegretario all'economia Zanetti, secondo le sue dichiarazioni rilasciate contestualmente all'esame parlamentare della legge di stabilità 2015, sembrerebbe essere inadeguata non soltanto per gli artigiani e i commercianti, ma in generale anche per coloro i quali hanno da poco intrapreso un'attività;
    la legge di delega fiscale 11 marzo 2014, n. 23, prevede il riordino dei regimi semplificati per, i contribuenti di minori dimensioni, il coordinamento di suddetti regimi con quelli previsti dal decreto-legge n. 201 del 2011 e il relativo adeguamento di tali regimi fiscali con la disciplina dei minimi contributivi;
    in un contesto economico così difficile come quello che sta vivendo attualmente il nostro Paese, dovrebbe infatti prevedersi un accesso più esteso a tale regime forfettario, il cui ampliamento sembrerebbe opportuno non soltanto in ragione del necessario sgravio fiscale che il Governo dovrebbe porsi come obiettivo in un contesto di sostentamento delle piccole e medie imprese, e soprattutto dei lavoratori autonomi e delle mini-imprese, ma anche nel più generale contesto di lotta all'evasione fiscale, tenendo presente che una minore imposizione contributiva è da sempre il miglior strumento di contrasto a tale fenomeno,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative dirette a rivedere il nuovo regime dei minimi che, come specificato in premessa, prevede attualmente delle condizioni peggiorative per i contribuenti rispetto alla precedente disciplina:
    a) aumentando il limite dei ricavi/compensi entro il quale è possibile accedere al regime dei minimi al fine di ampliare il più possibile il numero di contribuenti in possesso dei requisiti richiesti, in particolare riportando a 30.000 euro la soglia prevista per l'accesso al regime forfettario dei professionisti, visto che quella attuale di 15.000 euro è palesemente troppo limitativa;
    b) mantenendo le condizioni agevolative per i giovani sotto i 35 anni in vigore nel precedente regime, cioè un'aliquota d'imposta forfettaria sui redditi al 5 per cento, al fine di incrementarne e sostenerne le nuove iniziative economiche ed imprenditoriali, di contribuire fattivamente alla ripresa economica del Paese e alla diminuzione del livello di disoccupazione, in particolare di quella giovanile che ha raggiunto nel nostro Paese livelli insostenibili.
(7-00579) «Busin».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica fiscale

imposta sulle persone fisiche

giovane impresa