ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00560

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 358 del 08/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: NICCHI MARISA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 08/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 08/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00560
presentato da
NICCHI Marisa
testo di
Giovedì 8 gennaio 2015, seduta n. 358

   La XII Commissione,
   premesso che:
    la malattia del legionario, più comunemente definita legionellosi, è un'infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila;
    nel 1983, con decreto ministeriale (decreto ministeriale 7 febbraio 1983) il Ministero della sanità ha incluso la legionellosi tra le malattie infettive e diffusive soggette ad obbligo di denuncia. Data la necessità di promuovere la raccolta di informazioni più accurate, l'Istituto superiore di sanità ha avviato un programma nazionale di sorveglianza e l'istituzione del registro nazionale della legionellosi;
    parallelamente al sistema di sorveglianza dei casi italiani, esiste un programma di sorveglianza internazionale (European Working Group for Legionella Infections, EWGLINET) iniziato nel 1986 e coordinato fino al 1993 dal National Bacteriology Laboratory di Stoccolma e, successivamente, dall’Health Protection Agency (HPA), Communicable Disease Surveillance Centre (CDSC) di Londra;
    l'infezione da legionella viene trasmessa da flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti condizionati o con l'uso di umidificatori. Il batterio, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come i sistemi di tubature, i condensatori, le colonne di raffreddamento dell'acqua, sui quali forma un film batterico. Sedimenti organici, ruggini, depositi di materiali sulle superfici dei sistemi di stoccaggio e distribuzione delle acque ne facilitano l'insediamento;
    come sottolineato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, la legionellosi pone un serio problema di salute pubblica, poiché costituisce un elemento di rischio in tutte le situazioni in cui le persone sono riunite in uno stesso ambiente, come avviene in case di cura, residenze per anziani, ospedali, piscine e terme e altri luoghi pubblici, nei quali è in funzione un sistema di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell'aria o di ricircolarizzazione delle acque;
    in questi ultimi mesi, si sono verificati diversi casi di legionellosi. Per citarne alcuni: sei casi nel comune di Bresso (MI), tre casi nel quartiere Niguarda di Milano, due ricoveri all'ospedale Mandic di Merate in provincia di Lecco;
    come riporta il rapporto dell'Istituto superiore di sanità, nel 2012 all'ISS sono pervenute 1.350 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi. Un numero in aumento rispetto a tutti gli anni precedenti, e un incremento di ben il 33 per cento rispetto ai casi notificati nel 2011;
    è da considerare il fatto che dei 1.350 casi notificati, 72 (il 5,3 per cento) hanno riguardato persone che erano ricoverate in ospedale o in clinica. Questo dato evidenzia peraltro la necessità per i nosocomi — a tutela della salute sia dei ricoverati che degli operatori sanitari – di adottare le migliori misure di prevenzione e controllo disponibili, per ridurre al minimo il rischio di acquisire la malattia in ospedale;
    la normativa italiana è sostanzialmente costituita dalle «linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi», approvate dalla Conferenza Stato-regioni, e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 5 maggio 2000;
    questo strumento ha disciplinato la bonifica delle reti idriche contaminate dal batterio, ma con sistemi ormai datati come lo shock termico e la iperclorazione. Non sono stati inoltre recepiti i risultati di alcune sperimentazioni condotte negli scorsi anni dall'Istituto superiore di sanità in alcuni ospedali pubblici, quali Trento;
    i metodi individuati a suo tempo dal Ministero presentano diversi limiti, e inoltre è totalmente assente la prevenzione nei mezzi di trasporto (treni, aerei, navi e altro);
    esistono attualmente nuovi metodi di bonifica e profilassi che utilizzano il biossido di cloro, il perossido di idrogeno e argento e altro, che non sono contemplati nelle linee guida del 2000,

impegna il Governo

a provvedere, con il coinvolgimento dell'Istituto superiore di sanità, alla revisione ed aggiornamento delle linee guida nazionali del 2000 sulla legionellosi, anche alla luce dei nuovi metodi di bonifica e profilassi, al fine di consentire una più efficace attività di prevenzione, prevedendo anche le condizioni dettagliate di impiego dei nuovi metodi di sanificazione, con particolare riferimento ad edifici pubblici e strutture sanitarie, strutture ricettive e mezzi di trasporto, modalità costruttive dei nuovi edifici ed obblighi dei condominii, anche con riferimento alle normative sul risparmio energetico e ai materiali degli impianti.
(7-00560) «Nicchi, Matarrelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione delle malattie

malattia

malattia infettiva