ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00445

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 275 del 30/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: LACQUANITI LUIGI
Gruppo: MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED)
Data firma: 30/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAN ALESSANDRO MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED) 30/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00445
presentato da
LACQUANITI Luigi
testo di
Mercoledì 30 luglio 2014, seduta n. 275

   La X Commissione,
   premesso che:
    nel corso dell'incontro che si è svolto nella giornata del 9 luglio 2014 tra Eni e organizzazioni sindacali si sono rotte le trattative per quanto concerne il nuovo piano industriale, in particolar mondo nell'ambito del settore della raffinazione;
    l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha evidenziato infatti gravi perdite nel settore a causa di un surplus europeo di raffinato, garantendo una prospettiva produttiva solo al sito di Sannazzaro, in provincia di Pavia, e di Milazzo, in provincia di Messina, per la quota che riguarda il gruppo;
    a rischio sono le raffinerie di Gela, Taranto, Livorno e Porto Marghera, oltre a una serie di impianti petrolchimici come Priolo e Brindisi;
    a Porto Marghera sono operative due raffinerie: Versailes e Raffinazione, che occupano complessivamente 600 unità lavorative;
    per la controllata Versailes – ex Polimeri Europa – era invece in essere il progetto del cracking della virginafta, oltre alla previsione di realizzare un impianto di chimica verde finalizzato a produrre biolubrificanti mediante brevetto di una multinazionale americana;
    la decisione dell'amministratore delegato di Eni verrebbe assunta in palese contraddizione con il piano industriale del management precedente dell'ex amministratore delegato Scaroni, che aveva assicurato una serie di investimenti proprio in alcuni dei siti oggi a rischio chiusura. A Gela erano infatti previsti 700 milioni di investimenti per produrre biocarburanti e realizzare impianti di chimica verde, mentre a Porto Marghera pareva garantita la continuità produttiva attraverso un piano di riconversione, con 100 milioni di euro di investimenti, per produrre olio vegetale da miscelare con il diesel, operazione, quest'ultima, in grado di salvare i due terzi dei posti di lavoro in essere;
    a seguito di queste notizie, i lavoratori degli impianti di Porto Marghera hanno esercitato il diritto di sciopero nei giorni 7 e 8 luglio 2014, bloccando la pipe line e le navi cisterna che forniscono gli impianti industriali emiliani e minacciando ulteriori proteste;
    un cambio così repentino di strategie industriali a distanza di pochi mesi rischia di pregiudicare quegli importanti segnali di rilancio dell'area di Porto Marghera e degli altri stabilimenti, tra cui quello di Gela, ponendo a rischio centinaia di posti di lavoro diretti nonché dell'indotto,

impegna il Governo

a richiamare Eni alla responsabilità e al rispetto degli impegni assunti, in modo che sia scongiurata la chiusura dei due impianti di Porto Marghera, Versailes e Raffinazione, e sia altresì garantita la continuità delle attività negli impianti di Gela, Taranto, Livorno, Priolo e Brindisi e sia assicurato il prosieguo degli investimenti che erano stati annunciati solo pochi mesi fa, anche attraverso politiche di riconversione e investimenti nella chimica verde.
(7-00445) «Lacquaniti, Zan».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ENTE NAZIONALE IDROCARBURI ( ENI ), PORTO MARGHERA

EUROVOC :

politica industriale

raffinazione del petrolio

gestione d'impresa

prodotto agricolo

soppressione di posti di lavoro