ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00384

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 241 del 09/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRATTI ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FAMIGLIETTI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2014
BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2014
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2014
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2014
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 09/06/2014
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2014
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2014
PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2014
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00384
presentato da
BRATTI Alessandro
testo di
Lunedì 9 giugno 2014, seduta n. 241

   La VIII Commissione,
   premesso che:
    il 3 giugno 2013, gli agenti del Corpo forestale dello Stato di Avellino hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento e dell'area dove era allocata l'azienda «Isochimica spa», sita in Pianodardine – Zona A.S.I. di Avellino, disposto in via d'urgenza dalla procura della Repubblica ai sensi dell'articolo 321, comma 3-bis, del codice di procedura penale;
    gli accertamenti eseguiti dai periti nominati dalla procura della Repubblica di Avellino hanno confermato la presenza di ingenti quantità di amianto, circa 2.276 tonnellate, in gran parte del tipo crocidolite, irregolarmente smaltito all'interno dello stesso sito dell'isochimica spa, così come era stato riferito da alcuni lavoratori dell'ex «fabbrica dei veleni» nelle molteplici denunce depositate presso la procura della Repubblica di Avellino, già nei lontani anni 84/85;
    l'accertamento delle gravi condizioni, in cui lavoravano gli operai dell'ex isochimica fu compiuto, in sede giudiziale, per la prima volta, dall'allora procuratore della Repubblica di Firenze, dottor Beniamino Deidda, il quale, nell'anno 1988, dispose la chiusura dei capannoni A e B della predetta fabbrica. Successivamente, vi fu la dichiarazione di fallimento della società;
    il nove maggio 2013, il professor Auriemma, consulente tecnico d'ufficio nominato nel 2011 dalla procura della Repubblica di Avellino, è pervenuto a conclusioni allarmanti in ordine allo stato dei luoghi, testualmente dichiarando: «a causa della suddetta criticità, è in atto un pericolo concreto per la salute pubblica ed incolumità per la dispersione di fibre di amianto nell'area dello stabilimento dell'ex isochimica. Tale pericolo, a suo tempo rilevato con precedenti studi, è dovuto all'ulteriore stato di degrado dei manufatti stoccati nell'area». Il professor Auriemma ha, dunque, evidenziato la pericolosità dello stabilimento dell'ex isochimica, definendolo una bomba ecologica nel cuore della città, assolutamente da bloccare;
    gli accertamenti del professor Auriemma sono stati recentemente confermati anche dai professori Gualtiero Ricciardi ed Umberto Moscato, entrambi nominati nell'anno 2011, all'atto della nuova indagine voluta dall'allora procuratore della Repubblica di Avellino, dottor Angelo Di Popolo. I due superperiti, provenienti dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno affermato, senza alcuna esitazione, che: «il pericolo di vita è sussistente...»;
    nelle cinquanta pagine dell'ordinanza di convalida del sequestro del sito dell'ex Isochimica spa, a firma del GIP, dottor Giuseppe Riccardi, si legge: «ricorre altresì il periculum in mora sussistendo il grave pericolo che la libera disponibilità del sito, dove fu svolta la criminosa attività connessa alla lavorazione dell'amianto, possa aggravare o protrarre le conseguenze dei reati contestati, compromettendo ulteriormente l'integrità dell'ambiente nonché l'incolumità delle persone e l'esigenza che i reati di disastro ambientale e omissioni in atti d'ufficio siano portati ad ulteriori conseguenze»;
    è del tutto evidente che l'azione di bonifica e messa in sicurezza del sito nonché il monitoraggio epidemiologico dei lavoratori e della popolazione residente in prossimità degli impianti dismessi non può essere a carico esclusivamente delle istituzioni locali considerate le oggettive dimensioni dell'area e necessita di un'assunzione di responsabilità anche da parte del Governo centrale come avvenuto già per altri siti nelle medesime condizioni;
    la caratterizzazione ambientale del sito, effettuata nel 2006 e il progetto di bonifica, approvato nel 2008, ai sensi del decreto ministeriale n. 471 del 1999 sono stati aggiornati, in accordo con comune e ARPAC, al fine di tener conto di tutti i dati analitici disponibili e degli aspetti di seguito elencati: la normativa nel frattempo intervenuta in campo ambientale con il decreto legislativo n. 152 del 2006, che modifica il procedimento di bonifica prevedendo anche l'analisi di rischio sito-specifica; la modifica della conoscenza dello stato dei luoghi; la necessità di approfondire le indagini effettuate in fase di caratterizzazione; gli interventi effettuati e quelli in corso; la necessità di intervenire in modo definitivo anche sulle coperture dei capannoni, oltre che sui cubi e sull'amianto seppellito nel sottosuolo; la redazione di tale piano integrativo, stimata da ARPAC in euro 4.500,00, è stata affidata, con DD n. 702 del 16 maggio 2014 alla predetta Agenzia che, tra l'altro, ha partecipato al procedimento ai sensi del decreto ministeriale n. 471 del 1999 e ha effettuato, nel tempo, ulteriori indagini;
    quanto alla copertura finanziaria per la realizzazione della bonifica dell'area Isochimica, si rappresenta che nel bilancio regionale gestionale 2014/2016 non risulta alcuno stanziamento per interventi di bonifica, né è possibile utilizzare le risorse del POR FESR 2007/13 Obiettivo Operativo 1.2 in quanto trattasi di sito di proprietà e gestione privata;
    la regione Campania ha richiesto formalmente al MATTM, con nota prot. n. 0961/SP del 13 febbraio 2014, il finanziamento dell'intervento di bonifica dell'area in argomento, indicandolo come prioritario, a valere sui fondi FSC 2014-2020 destinati al piano nazionale amianto,

impegna il Governo

   a procedere, su richiesta della regione Campania all'inserimento del sito in questione tra quelli di interesse nazionale e quindi ad impegnarsi direttamente nel processo di bonifica e messa in sicurezza dell'area dell'ex Isochimica nonché a valutare la possibilità del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario in corso nei confronti dei responsabili dei gravi fenomeni di inquinamento registrati;
   a coadiuvare l'azione della regione Campania per la bonifica del sito attraverso uno stanziamento di fondi adeguati;
   a verificare la possibilità di assumere iniziative per prevedere misure di sostegno per l'accesso al trattamento previdenziale a partire dai lavoratori ex dipendenti della fabbrica che ad oggi risultano colpiti dalle gravi patologie asbesto-correlate;
   a prevedere, per quanto di competenza un costante monitoraggio sulle condizioni di salute per tutta la popolazione residente in prossimità dello stabilimento considerata la sua vicinanza all'area urbana.
(7-00384) «Bratti, Famiglietti, Mariastella Bianchi, Borghi, Braga, D'Agostino, Tino Iannuzzi, Mariani, Paris, Realacci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

protezione dell'ambiente

Campania

amianto

sostanza pericolosa

sicurezza del lavoro

stabilimento

sanita' del lavoro