ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00363

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 225 del 08/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2014
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2014
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2014
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 08/05/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00363
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Giovedì 8 maggio 2014, seduta n. 225

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    il decreto ministeriale del 29 luglio 2004 (Gazzetta Ufficiale n. 241 del 13 ottobre 2004) riporta le «Modalità per l'applicazione di un sistema volontario di etichettatura di carni di pollame», consentendo così alle organizzazioni della filiera avicola di fornire in etichetta, sulla base di un disciplinare approvato dal MIPAAF, oltre alle informazioni circa il Paese di origine e la denominazione dell'impresa, anche quelle su talune caratteristiche o condizioni di produzione delle carni o dell'animale da cui sono tratte (tipologia di alimentazione, forma di allevamento, tipo genetico e altro);
    l'etichetta stampata secondo tale modalità volontaria riporta le seguenti informazioni: logotipo dell'organizzazione, codice alfanumerico attribuito dal Ministero, numero o codice di riferimento che evidenzi il nesso tra le carni e il lotto di produzione in allevamento (rintracciabilità), Paese dell'impresa di produzione dei pulcini, Paese e allevamento di ingrasso, Paese e macello in cui è avvenuta la macellazione, laboratorio di sezionamento, alimentazione e forma di allevamento;
    queste informazioni devono essere riportate in forma semplice chiara e univoca, secondo le disposizioni, dell'allegato C del decreto 29 luglio 2004 e fermo restando quanto stabilito all'articolo 10 del regolamento CEE 1538/91, modificato dall'articolo 1, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1321/2002;
    questa modalità di etichettatura volontaria fornisce ai consumatori le informazioni necessarie per capire come sono stati allevati gli animali, ovvero che tipo di vita hanno vissuto: liberi o prigionieri in gabbie, al coperto o all'aperto. A parere dei firmatari del presente atto solo questo tipo di etichettatura fornisce ai consumatori la possibilità di privilegiare prodotti in cui gli animali sono stati allevati in sistemi più rispettosi del loro benessere; 
    nel caso delle uova, da quando sono state obbligatoriamente inserite in etichetta le tipologie di allevamento delle galline ovaiole (biologico, all'aperto, a terra, in gabbia), le vendite di quelle derivanti da galline non allevate in gabbia sono cresciute in tutta Europa;
    nel 2005 e 2006 sono state condotte nell'Unione europea due indagini sull'atteggiamento dei consumatori nei confronti del benessere degli animali («Attitudes of consumers towards the welfare of farmed animals» e «Attitudes of EU citizens towards Animal Welfare»): da queste emerge che per i cittadini europei, soprattutto nei riguardi del pollame (galline ovaiole e polli da carne) è prioritario un intervento per il loro benessere. Il 44 per cento dei consumatori ritiene infatti che dovrebbe essere migliorato in primo luogo il benessere delle galline ovaiole, mentre per il 42 per cento andrebbe migliorato principalmente quello dei polli da carne e per il 28 per cento quello dei suini. Va notato che il benessere delle galline ovaiole è stato ritenuto insufficiente dal 58 per cento degli intervistati. I dati dimostrano, inoltre, che la maggior parte dei consumatori europei ritiene di poter influire sugli standard di benessere attraverso le loro scelte di consumo. Il modello di consumo prevalente nell'Unione europea dimostra anche che i consumatori sono a conoscenza dei diversi sistemi d'allevamento delle galline ovaiole e che prestano attenzione al sistema di produzione indicato sull'etichetta;
    l'etichettatura volontaria della carne di pollame esiste già in Europa e gli Stati membri potrebbero persuadere la Commissione europea a rendere questo tipo di etichettatura da volontaria ad obbligatoria. In questo modo tutti i prodotti a base di pollo, inclusi quelli derivanti da animali allevati in sistemi intensivi, riporterebbero chiaramente in etichetta il metodo di allevamento, ed i consumatori potrebbero contribuire al miglioramento delle vite di questi animali, scegliendo prodotti da sistemi più rispettosi del loro benessere;
    la CIWF Italia, tra le maggiori organizzazioni internazionali per il benessere degli animali da allevamento, tramite Change.org ha lanciato una petizione on line per raccogliere adesioni sulla medesima proposta,

impegna il Governo

a sollecitare le autorità europee, anche in vista del semestre europeo a guida italiana, a valutare l'opportunità di rendere obbligatorio il sistema di etichettatura volontaria già presente nel quadro normativo europeo, al fine di consentire ai consumatori europei di contribuire con le loro scelte al miglioramento della qualità di vita di questi animali.
(7-00363) «Gagnarli, L'Abbate, Gallinella, Parentela, Massimiliano Bernini, Benedetti, Lupo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

pollame

allevamento

consumatore

etichettatura

ispezione veterinaria

vendita

prodotto agricolo