ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00331

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 204 del 03/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: DELLA VALLE IVAN
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2014
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2014
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2014
D'OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2014
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2014
PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2014
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00331
presentato da
DELLA VALLE Ivan
testo di
Giovedì 3 aprile 2014, seduta n. 204

   La X Commissione,
   premesso che:
    il Governo, sin dal suo insediamento, ha espresso l'intenzione di sostenere il livello occupazionale attraverso il sostegno alle aziende produttive italiane in difficoltà in questo momento congiunturale;
    così dichiarava a giugno 2013 il Presidente del Consiglio al festival dell'economia «Abbassare la disoccupazione e ridurre le tasse sul lavoro»;
    si legge sui quotidiani: «Crisi, l'industria meccanica europea cresce, quella italiana no». È infatti nel confronto con l'Europa che i numeri appaiono scoraggianti. Perché nel trimestre aprile-giugno l'attività manifatturiera dei 27 Paesi dell'area ha registrato un progresso medio dell'1,2 per cento rispetto al primo trimestre. E il miglioramento è stato favorito dai risultati conseguiti dalla Germania (+2,6 per cento) e dalla Francia (+1,5 per cento) ed in misura minore dalla Spagna. In Italia, nei primi sei mesi dell'anno in corso, la produzione industriale risulta diminuita del 4,7 per cento rispetto al primo semestre del 2012 e quella metalmeccanica del 4,9 per cento, con risultati negativi che sono diffusi a tutti i comparti dell'aggregato;
    ancora un articolo di pochi giorni fa: «Nell'ultimo semestre del 2013, il ricorso agli ammortizzatori sociali si è impennato soprattutto nel settore manifatturiero coinvolgendo 18.000 tute blu dell'industria metalmeccanica, 1.700 lavoratori del commercio e oltre 1.500 dell'edilizia più altrettanti nel settore poligrafici-comunicazione. Nel tessile ci si ferma a «solo» un migliaio di lavoratori come pure nella logistica e nell'agroindustria. In tutto, fa 25.000 lavoratori che vanno avanti e conservano un reddito grazie a cassa integrazione, contratti di solidarietà e cassa in deroga. Ma tra fallimenti e riorganizzazione aziendali, altri 3.500 e più «hanno perso il lavoro e sono in mobilità-disoccupazione»;
    in particolare si segnala che il 30 gennaio 2014 è stata recapitata alla rappresentanza sindacale dello stabilimento di Collegno (To) della A.Agrati spa con unico socio, azienda metalmeccanica che produce e commercializza sistemi di fissaggio, la lettera di licenziamento collettivo ai sensi degli articoli 4 e 24, legge n. 223 del 1991;
    il gruppo A. Agrati Spa consiste in 5 società controllate, 9 siti produttivi, tra cui quello di Collegno; 3 società partecipate, 2 Produzione, 1 Distribuzione; l'area totale 500.000 mq – area ricoperta 200.000 mq, la capacità produttiva – 150.000 tons, 300 macchine stampaggio a freddo – 3 a caldo;
    come dichiarato sul sito il fatturato totale del gruppo del 2012 e di 325.200.000 euro, i dipendenti totali sono 1.700;
    nel sito industriale di Collegno, dove si producono viti speciali, il personale è costituito da 82 unità, quelle interessate al licenziamento;
    i motivi su cui si fonda la decisione della società di cessazione dell'attività produttiva nella suddetta unità di Collegno (TO) sono i seguenti:
     a) la fase di crisi e di ridimensionamento del mercato europeo degli autoveicoli e la conseguente riduzione delle vendite e delle immatricolazioni europee;
     b) la mancanza di prospettive di ripresa;
     c) la carenza di competitività del sito di Collegno rispetto alla produzione nell'Estremo Oriente dello stesso prodotto unificato;
    da cinque anni l'azienda non è ricorsa a nessuno tipo di ammortizzatore sociale, inclusa la cassa integrazione e non si è verificato alcuno sciopero;
    il giorno 28 gennaio 2014 è stato firmato (congiuntamente tra azienda e rappresentanza sindacale) il verbale d'accordo riguardante il premio di risultato in cui viene evidenziato il pieno raggiungimento degli obbiettivi di produttività e qualità riguardanti l'anno 2013;
    in tutti i siti localizzati sul territorio nazionale non si registrano sensibili contrazioni della produzione, come dimostra l'assunzione anche di personale interinale;
    una delle cause della mancanza di concorrenza internazionale delle aziende italiane, come detto in ogni dove, non ultimo il presidente di Confindustria, è l'eccessivo carico fiscale;
    l'azione del Governo nella legge di stabilità riguardo alla diminuzione del cuneo fiscale è stata ad avviso dei firmatari del presente atto irrilevante,

impegna il Governo:

   a individuare determinanti ed efficaci strategie atte a sostenere le produzioni delle aziende italiane costrette a competere con mercati internazionali ed in particolare orientali attraverso una sensibile e più incisiva politica di riduzione del cuneo fiscale e della tassazione alle aziende;
   ad aprire quanto prima un tavolo di crisi sulla situazione occupazionale dell'A.AGRATI spa per preservare i livelli occupazionali dell'azienda, senza che il contesto di crisi internazionale sia utilizzato come giustificazione per compromettere la garanzia occupazionale dei dipendenti dello stabilimento di Collegno (TO), e promuovere l'esposizione, al tavolo di crisi, del piano industriale della A.Agrati spa.
(7-00331) «Della Valle, Castelli, Fantinati, D'Ottavio, Crippa, Prodani, Petraroli, Mucci».

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

COLLEGNO,TORINO - Prov,PIEMONTE

EUROVOC :

industria meccanica

cassa integrazione

edificio per uso industriale

impresa in difficolta'

politica industriale

produzione industriale

licenziamento