ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00283

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 182 del 04/03/2014
Abbinamenti
Atto 7/00204 abbinato in data 07/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: DAGA FEDERICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
BARBANTI SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/05/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/05/2014
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/05/2014

DISCUSSIONE IL 07/05/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/05/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00283
presentato da
DAGA Federica
testo di
Martedì 4 marzo 2014, seduta n. 182

   Le Commissioni VI e VIII,
   premesso che:
    una famiglia su 10 si trova in condizione di povertà relativa mentre una famiglia su 20 si trova in povertà assoluta e circa il 57 per cento del totale detiene un reddito inferiore alla media;
    in questo periodo di crisi, che dura da almeno 5 anni, precarietà e disoccupazione, con affitti che incidono, in media, più del 30 per cento sul reddito totale, a cui vanno aggiunte tutte le spese relative alla casa e alle utenze domestiche che portano il totale all'80, sono sempre più numerose le famiglie e le persone che rischiano di cadere nel vortice della povertà;
    negli ultimi 20 anni contemporaneamente alle trasformazioni del mercato del lavoro, le politiche abitative hanno subito una svolta liberista con l'intento di indirizzare tutti sul libero mercato e non garantendo più nessuna copertura sociale, con il risultato che sempre più vaste aree di popolazione si sono trovate in emergenza abitativa in balia di un mercato immobiliare totalmente senza controllo;
    da qualche anno, conseguentemente, la questione abitativa ha assunto una nuova centralità: il mercato immobiliare, infatti, risponde con sempre maggiore difficoltà ai fabbisogni, non solo delle fasce sociali più deboli, ma investe una sempre più ampia «fascia grigia» fatta di persone sole, nuclei familiari monogenitori, giovani coppie, lavoratori precari, immigrati, studenti, anziani soli;
    quindi quella che viene definita come emergenza abitativa è sempre più determinata non solo dalla domanda di alloggi di chi non ha una casa in cui vivere, ma anche da chi ha una casa e paga, con sempre maggiore difficoltà, un canone di affitto o una rata di mutuo;
    da qualche anno, però, la questione abitativa ha assunto una nuova centralità: il mercato immobiliare, infatti, risponde con sempre maggiore difficoltà ai fabbisogni, non solo delle fasce sociali più deboli, ma investe una sempre più ampia «fascia grigia» fatta di persone sole, nuclei familiari monogenitori, giovani coppie, lavoratori precari, immigrati, studenti, anziani soli e altro;
    ne consegue che quella che viene definita come emergenza abitativa è sempre più determinata, così, non tanto dalla domanda di alloggi di chi non ha una casa in cui vivere, ma da chi ha una casa e paga, con sempre maggiore difficoltà, un canone di affitto (o una rata di mutuo);
   al progressivo aumento dei costi per l'acquisto e l'affitto delle case si è associato un generale impoverimento delle famiglie, con la conseguenza che è cresciuto il numero di quanti incontrano difficoltà nel sostenere le spese per il mantenimento della propria abitazione; è così cresciuta la domanda di quelle famiglie che hanno un reddito troppo alto per l'edilizia residenziale pubblica, che è ormai praticamente inesistente, ma troppo basso per accedere al mercato degli affitti e della proprietà;
    per anni, in presenza di un trend demografico stabile o in decremento, la questione abitativa è parsa piuttosto come un problema residuale, invece, dalla metà degli anni 90, alcuni fatti sono intervenuti a cambiare radicalmente la situazione:
     l'aumento vertiginoso del prezzo delle case e degli affitti rispetto ai redditi e ai consumi delle famiglie;
     la nuova domanda di case derivante dal forte aumento del numero di nuclei familiari (di dimensioni sempre più ridotte);
     una nuova e forte domanda abitativa legata ai flussi migratori;
     la progressiva scomparsa dell'edilizia residenziale sociale;
    l'emergenza si è manifestata, sul territorio, con fenomeni quali l'aumento del numero di sfratti per morosità, la crescita, nelle aree urbane, di alloggi di fortuna e baraccopoli, la crescita di disagio sociale diffuso, di processi di indebitamento e di impoverimento delle famiglie: tutti fattori che hanno contribuito a far inserire di nuovo la questione abitativa all'interno dell'agenda nazionale;
    il diritto alla abitazione rientra nella categoria dei diritti fondamentali inerenti alla persona, in forza dell'interpretazione desumibile da diverse pronunce dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) e nelle sentenze della Corte costituzionale nn. 348 e 349 del 2007, che delineano i rapporti tra ordinamento interno e diritto sovranazionale. In forza di tale interpretazione il diritto all'abitazione rientra a pieno titolo tra i diritti fondamentali, dovendosi ricomprendere tra quelli individuabili ex articolo 2 della Costituzione, la cui tutela «non è ristretta ai casi di diritti inviolabili della persona espressamente riconosciuti dalla Costituzione nel presente momento storico, ma, in virtù dell'apertura dell'articolo 2 della Costituzione, ad un processo evolutivo, deve ritenersi consentito all'interprete rinvenire nel complessivo sistema costituzionale indici che siano idonei a valutare se nuovi interessi emersi nella realtà sociale siano, non genericamente rilevanti per l'ordinamento, ma di rango costituzionale attenendo a posizioni inviolabili della persona umana...». «Il diritto all'abitazione è, quindi, protetto dalla Costituzione entro l'alveo dei diritti inviolabili di cui all'articolo 2 della Costituzione», (così recitano le sentenze della Corte costituzionale del 28 luglio 1983, n. 252; del 25 febbraio 1988, n. 217; del 7 aprile 1988, n. 404; del 14 dicembre 2001, n. 410; del 21 novembre 2000, n. 520; del 25 luglio 1996, n. 309 solo per citarne alcune;
    in Italia occorrono 700 mila alloggi popolari, tante sono le famiglie che ne hanno diritto, mentre la fascia del disagio abitativo riguarda almeno 4 o 5 milioni di cittadini;
    al momento, viene riportata sul nostro territorio la presenza di oltre 2 milioni di abitazioni vuote ed inutilizzate e queste, laddove si trovassero le condizioni per un loro immediato utilizzo, determinerebbero un immediato e completo abbattimento delle necessità abitative;
    le istituzioni hanno risposto al bisogno di soddisfacimento del diritto alla casa, con una nuova architettura di ingegneria finanziaria: housing sociale, project financing e altre denominazioni, per puntare, in realtà, alle risorse della Cassa depositi e prestiti e dividersi la torta dei finanziamenti pubblici, facendo scomparire i bisogni sociali reali;
    oggi l'abitazione è un lusso per tutte le persone che, con redditi bassi o occupazioni intermittenti, tentano di costruirsi un'esistenza dignitosa, un lusso concesso solo a chi può comprarla a caro prezzo;
    per rispondere ai bisogni di milioni di cittadini occorre, invece, utilizzare l'immenso patrimonio immobiliare pubblico, che va ristrutturato e riutilizzato, per essere messo a disposizione delle famiglie bisognose che, massacrate dalla crisi economica, non hanno le risorse per accedere al libero mercato della locazione;
    la legge della regione Lazio n. 55 del 1998 – sull'autorecupero del patrimonio immobiliare – disciplina questa materia, promuovendo l'autorecupero e l'autocostruzione come opzione importante e necessaria: tale normativa potrebbe essere estesa a livello nazionale, anche attraverso un tavolo di lavoro che non escluda nessuno dei soggetti che in questi anni ha portato avanti con determinazione questo obiettivo;
    l'autorecupero non può essere una risposta per tutti coloro che vivono il problema abitativo, ma può contribuire a lanciare un'idea nuova sul diritto all'abitare, attraverso progetti in bioedilizia, puntando sul risparmio energetico e sulla sicurezza nei cantieri, favorendo la creazione di posti di lavoro attraverso la creazione di cooperative di autorecupero e/o di autocostruzione, formate dagli stessi futuri inquilini e favorendo uno stop al consumo di suolo, come già proposto dal Movimento Cinque Stelle, nella proposta di legge AC 1050, «Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio»;
    l'emergenza abitativa va affrontata con grande senso di responsabilità, evitando di utilizzare un bisogno reale come l'alibi per politiche di sviluppo urbanistico, che spesso sono state esclusivamente funzionali al profitto ed alla rendita fondiaria, ma di modesta efficacia per soddisfare le esigenze dei cittadini;
    il trend di consumo di suolo nel nostro Paese è allarmante; secondo i dati elaborati dall'ISPRA nel IX rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano, in quasi tutto il territorio italiano si è assistito ad un consumo di suolo elevato e crescente, principalmente a causa dell'espansione edilizia e urbana e della realizzazione di nuove infrastrutture, portando così alla perdita irreversibile di oltre 8 metri quadrati al secondo, il valore di superficie consumata pro-capite supera i 300 metri quadrati per abitante all'anno, mentre, in alcune aree urbane, le porzioni consumate occupano oltre la metà del territorio comunale;
    non va dimenticato che la Strategia tematica per la protezione del suolo elaborata a livello comunitario prevede, entro il 2020, politiche che tengano conto delle loro conseguenze sull'uso del suolo, con il traguardo di un incremento dell'occupazione netta di terreno pari a zero da raggiungere entro il 2050;
    è evidentemente necessario l'adeguamento, in tal senso, del quadro normativo nazionale in modo da permettere il raggiungimento di tale importante obiettivo e delle strategie delineate a livello europeo per la limitazione, la mitigazione e la compensazione dell'impermeabilizzazione e del consumo del suolo, così come previsto proprio dalla citata proposta di legge del Movimento Cinque Stelle (AC 1050);
    l'emergenza abitativa ormai non è più una questione che riguarda altri, ma investe i territori e le città in maniera sempre più pesante;
    questa situazione è aggravata dalla dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali privatizzati che stanno allontanando senza rispetto migliaia di cittadini dalle case che hanno abitato per un'intera vita e che oggi, a causa della speculazione edilizia, non sono in grado di far fronte alle nuove condizioni proposte per la vendita e per l'affitto;
    nelle giornate del 18 e del 19 ottobre 2013, a Roma, si sono tenute partecipatissime manifestazioni di piazza in cui decine di migliaia di cittadini hanno protestato contro la devastazione dei territori e per il diritto alla casa per tutti, come unico effettivo obiettivo da realizzare;
    sussiste lampante necessità di grandi investimenti pubblici per l'edilizia sociale e popolare,

impegna il Governo:

  ad assumere iniziative normative per:
   a) intraprendere o agevolare il processo per il riconoscimento del diritto all'abitare come diritto costituzionale;
   b) procedere con il censimento degli immobili vuoti ed inutilizzati su tutto il territorio nazionale al fine di acquisirne reale contezza e incidenza percentuale e territoriale e avviare un'efficace politica di riqualificazione del patrimonio immobiliare per uso abitativo, che coinvolga attivamente nel processo la popolazione avente diritto ad alloggi di edilizia residenziale pubblica;
   c) salvaguardare il patrimonio immobiliare pubblico prediligendo politiche orientate al diritto all'abitare piuttosto che politiche speculative rendendo lo stesso patrimonio e quello degli enti previdenziali pubblici immediatamente disponibile ed utilizzabile ai fini abitativi;
   d) rendere immediatamente disponibili all'abitare anche i beni riferiti al patrimonio immobiliare privato, compresi i fondi immobiliari, attualmente non utilizzati;
   e) disporre la sospensione degli sfratti per finita locazione e per morosità di qualsiasi tipo per almeno un anno e/o fino a quando non venga chiarita la corretta normativa da applicare, in relazione agli immobili di proprietà degli enti previdenziali pubblici e privatizzati di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994 – anche se già conferiti ai fondi immobiliari SGR, a vari fini, compresa la vendita, o a fondi immobiliari di qualsiasi genere o specie ed anche se la vendita avviene tramite questi ultimi – in particolare con riferimento al patrimonio immobiliare degli enti previdenziali privatizzati;
   f) bloccare gli sfratti da morosità incolpevole, l'aumento degli affitti, i pignoramenti e gli sgomberi, per un anno al fine di consentire il passaggio di casa in casa degli inquilini e, contemporaneamente, prevedere per i proprietari degli immobili interessati la sospensione, senza applicazione di sanzioni ed interessi, per un anno, dei termini per il versamento delle imposte sui redditi derivanti dalle locazioni e dagli affitti degli immobili interessati dalla procedura di sospensione dello sfratto, ivi compresi le imposte sostitutive (cosiddetta cedolare secca) e tutti i tributi immobiliari, comunque denominati» provvedendo a tal fine, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, a stabilire le modalità telematiche per la comunicazione unica della richiesta di sospensione a tutti gli enti impositori in un'ottica di semplificazione amministrativa;
   g) incrementare e offrire ad un numero maggiore di cittadini in difficoltà economica l'accesso al fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle case in locazione;
   h) ricavare studentati utilizzando il patrimonio immobiliare pubblico al fine di garantire l'alloggio per tutti gli studenti fuori sede, così da tutelare in modo effettivo il diritto allo studio e ridimensionare i fenomeni del «caro affitti» e degli affitti «in nero» degli alloggi per studenti con conseguente evasione fiscale;
   i) realizzare progetti per il riuso delle città secondo politiche volte al consumo di «suolo zero», nell'ottica di una concreta rigenerazione urbana, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione della cittadinanza nelle scelte di progettazione e pianificazione nonché mediante il meccanismo dell'autorecupero, per evitare di realizzare nuove costruzioni e per risolvere aspetti di degrado ambientale presenti in molte città;
   j) per l'attuazione delle misure su esposte, utilizzare prevalentemente le risorse attualmente destinate a grandi opere e grandi eventi trasferendole in un apposito fondo con l'obiettivo di garantire il diritto all'abitare, al reddito, alla salute e alla mobilità;
   k) restituire ai comuni la gestione degli affitti e delle assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica;
   l) effettuare una ricognizione dei fondi ex Gescal e di quelli disponibili destinati all’housing sociale, compresi i fondi europei, per finalizzarli ad una programmazione di edilizia sovvenzionata (edilizia residenziale pubblica) e a progetti di recupero e auto recupero del patrimonio sia pubblico che privato abbandonato, inutilizzato e invenduto;
   m) verificare e promuovere l'effettivo utilizzo della convenzione stipulata in data 20 novembre 2013 tra Associazione bancaria italiana e Cassa depositi e prestiti per l'utilizzo del fondo «Plafond Casa 2014» costituito da 2 miliardi di euro per la concessione di mutui a tassi agevolati e provvedere a rimuovere gli impedimenti, per lo più dovuti agli istituti bancari, che attualmente ne precludono una reale efficacia;
   n) determinare incentivi fiscali, anche legati alle compravendite immobiliari, atti a favorire la locazione degli immobili in comuni considerati ad alta «tensione abitativa» come da delibera CIPE n. 87 del 13 novembre 2003 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 2004;
   o) provvedere ad una rapida e severa verifica sull'utilizzo dell'attuale patrimonio in gestione all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) al fine di evitare situazioni di malagestione e di incrementare la trasparenza anche tramite l'istituzione di database completi e accessibili a tutti, sull'utilizzo di fondi pubblici destinati alla conduzione nell'interesse sociale degli stessi beni, anche per tamponare l'emergenza abitativa.
(7-00283) «Daga, Alberti, Pesco, Ruocco, Cancelleri, Barbanti, Pisano, Villarosa, Lombardi, Bechis, Grillo, Busto, De Rosa, Terzoni, Mannino, Zolezzi, Segoni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

locazione immobiliare

abitazione

sicurezza del posto di lavoro

finanziamento pubblico

proprieta' immobiliare

utilizzazione degli aiuti