ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00272

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 179 del 25/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: BORDO MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANCIULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2014
LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00272
presentato da
BORDO Michele
testo di
Martedì 25 febbraio 2014, seduta n. 179

   Le Commissioni III e XIV,
   premesso che:
    nel 2014 è prevista la definizione della Strategia relativa alla Macroregione Adriatico-Ionica (EUSAIR), punto di arrivo di un intenso percorso politico, civile ed istituzionale che fonda le sue radici nella storica amicizia e nel dialogo sempre esistito tra i territori e le nazioni accomunati dalle acque dei mari Adriatico e Ionio. Nel secondo semestre del 2014, sotto la guida della presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea, l'EUSAIR sarà approvata;
    il ricorso alla strategia macroregionale, strumento innovativo per le politiche di coesione e cooperazione territoriale tra Stati e Regioni per il conseguimento di obiettivi comuni di sviluppo, è già stato sperimentato con successo con l'approvazione definitiva delle strategie del Baltico e del Danubio;
    l'11 ottobre 2011, a Bruxelles, è stato varato il primo atto di definizione in sede europea dell'iniziativa, con l'approvazione, da parte del Comitato delle regioni, del parere sul riconoscimento della Macroregione Adriatico-Ionica, che dovrà avvenire entro il 2014, in coincidenza con l'avvio della nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020. Il parere invita anche il Parlamento europeo ad assumere un'iniziativa forte a favore di questa realtà e soprattutto la Commissione europea ad avviare il monitoraggio su quest'area per favorire lo sviluppo e l'integrazione dei progetti attualmente esistenti e quindi degli obiettivi che la stessa macrostrategia si propone;
    il Consiglio europeo, nelle conclusioni del 23-24-giugno 2011, in occasione dell'approvazione della strategia dell'Unione europea (UE) per la regione del Danubio, aveva invitato gli Stati membri a proseguire i lavori, in cooperazione con la Commissione, sulle eventuali future strategie macroregionali, in particolare per la regione Adriatico-Ionica;
    è necessario garantire coerenza tra le priorità della strategia medesima e dei relativi quadri strategici comuni e il prossimo quadro finanziario pluriennale;
    l'iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) è stata avviata con una Conferenza sullo sviluppo e la sicurezza nel mare Adriatico e nello Ionio tenutasi ad Ancona il 19-20 maggio 2000, alla quale hanno partecipato i capi di Governo e i Ministri degli esteri di sei Paesi rivieraschi, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia;
    la Conferenza si è conclusa con la firma della «Dichiarazione di Ancona», alla presenza di rappresentanti della Commissione europea, da parte dei Ministri degli esteri dei Paesi interessati; nella citata dichiarazione è stata affermata l'importanza della cooperazione regionale come strumento di promozione della stabilità economica e politica di questi Paesi e della tutela ambientale del bacino Adriatico-Ionico;
    nel 2006 la Serbia e il Montenegro si sono aggiunti agli originari 6 Paesi aderenti all'IAI, attualmente costituita, quindi, da otto Paesi;
    la presidenza dell'organo decisionale dell'IAI (Consiglio Adriatico-Ionico) ruota annualmente. L'Italia è succeduta alla Grecia il 1o giugno 2009 e ha concluso il proprio anno di presidenza il 31 maggio 2010, quando l'incarico è stato assunto dal Montenegro;
    l'IAI ha avviato rapporti con molte altre organizzazioni e iniziative regionali che operano nel sud-est Europa, in particolare con l'iniziativa centro-europea (InCE), con il Consiglio di cooperazione regionale (RCC) e il Processo di cooperazione per il sud-est Europa (SEECP), con la Cooperazione economica del mar Nero (BSEC) e con il processo di cooperazione del Danubio (DCP);
    nel giugno 2008, ad Ancona, è stato inaugurato ed è subito divenuto operativo un Segretariato permanente dell'IAI, tramite il quale è stata avviata una cooperazione con i forum delle società civile dell'Adriatico e dello Ionio che già operano nella regione e tra i quali avvengono periodicamente incontri di coordinamento: il forum delle camere di commercio e quello delle città dell'Adriatico e dello Ionio e UniAdrion;
    nell'ambito della presidenza italiana IAI (2009-2010) è stata evidenziata l'esigenza di valorizzare il bacino adriatico-ionico e di sviluppare una strategia integrata mediante la formulazione di specifici protocolli di intesa tra i Paesi IAI come base di riferimento per sviluppare progetti di interesse comune, coerentemente alle priorità dell'Unione europea nella regione e ai suoi programmi, al fine anche di sostenere e accelerare la prospettiva dell'integrazione europea per i Paesi IAI non membri dell'Unione europea;
    la presidenza italiana ha posto alla base del suo programma la valorizzazione e lo sviluppo di settori strategici per l'area adriatico-ionica, quali ambiente, turismo come strumento di sviluppo sostenibile, cultura e cooperazione universitaria, piccole e medie imprese (PMI) e distretti industriali e trasporti, da valorizzare anche attraverso un coinvolgimento di attori locali – regioni, municipalità, camere di commercio, eccetera – al fine di rafforzare la cooperazione regionale nel bacino Adriatico-ionico e promuoverne lo sviluppo economico e sociale, operando nel quadro delle strategie dell'Unione europea attraverso la promozione di progetti finanziabili su fondi comunitari;
    negli ultimi 6 mesi della presidenza italiana, sono stati di fatto predisposti diversi protocolli nei settori del turismo e delle piccole e medie imprese;
    il 5 maggio 2010, a dieci anni dall'istituzione dell'IAI, si è tenuta ad Ancona la riunione del XII Consiglio Adriatico-Ionico. In tale occasione i Ministri degli affari esteri dei Paesi IAI hanno adottato una dichiarazione intesa a confermare la volontà dei Paesi membri di valorizzare la cooperazione nella regione attraverso il varo di una strategia specifica UE per la macroregione Adriatico-ionica, dando mandato a Italia, Grecia e Slovenia, Paesi IAI membri dell'UE, di promuovere tale iniziativa a Bruxelles, con il supporto ed il pieno consenso di tutti i Paesi IAI ed in collaborazione con la Commissione ed il Comitato delle regioni;
    sulla base della Dichiarazione del Consiglio Adriatico-Ionico adottata il 5 maggio 2010 ad Ancona, dai Ministri degli affari esteri degli otto Paesi partecipanti all'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI), dall'esperienza della macroregione del Mar Baltico e dalla cooperazione esistente sui mari Adriatico e Ionio, per la creazione delle macroregioni è necessario considerare il seguente elemento fondamentale: la maturità di un'area per la costituzione della macroregione può essere misurata in base all'esistenza di reti e scambi tra comuni e gemellaggi di comuni, regioni, università e camere di commercio sull'area. Nel quadro di prossima programmazione dopo il 2013, è necessario considerare le macroregioni come strumenti efficienti ed efficaci per l'utilizzo delle risorse e definisca criteri e procedure per l'approvazione delle strategie macroregionali;
    il 27 ottobre 2010, all'incontro sulla strategia macroregionale tenutosi ad Ancona, è stato adottato il documento di risoluzione da parte dei membri del Comitato delle regioni nel quale si chiede al Consiglio europeo di invitare la Commissione europea a presentare una strategia europea per la Macroregione Adriatico-Ionica, sulla base della dichiarazione del Consiglio Adriatico-Ionico e che la stessa Commissione, nel quadro della prossima programmazione dopo il 2013, consideri le macroregioni come strumenti efficaci per l'utilizzo delle risorse e definisca i criteri per l'approvazione delle strategie macroregionali;
    alla luce dei recenti sviluppi che hanno visto l'emergere e l'approvazione delle macroregioni nelle aree del Danubio e del Baltico destinatarie di politiche europee specifiche per il loro sviluppo, la strategia Adriatico-Ionica, basata su tematiche di interesse comune dei Paesi membri, rappresenta una grande opportunità per la promozione di una politica di coesione transnazionale diretta allo sviluppo del bacino Adriatico-Ionico;
    il piano d'azione previsto in questa strategia potrà imprimere un nuovo impulso ai progetti in corso in questa area, promuovendo un ambiente più sostenibile, uno sviluppo economico e sociale più equilibrato, il rafforzamento delle istituzioni democratiche, la sicurezza dell'intero bacino, dando concretezza all'obiettivo di coesione territoriale sostenuta dal Trattato di Lisbona e agevolando le procedure di ingresso degli Stati esterni nella Unione europea;
    la strategia può rappresentare anche un importante segnale politico verso i Balcani occidentali, in quanto una macroregione Adriatico-Ionica può contribuire a stabilire relazioni più profonde tra l'UE e i Paesi di tale area geografica, accelerandone l'integrazione, anche al fine di attivare processi di sviluppo sostenibili e di consolidamento dell'economia in un'area particolarmente fragile;
    la valenza politica di tale strategia macroregionale appare ancora più rilevante se si considera che quattro Paesi sono membri dell'UE (Italia, Grecia e Slovenia, Croazia), quattro (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Serbia) hanno avviato un percorso di avvicinamento all'Unione europea;
    tale strategia potrebbe, altresì, costituire un impulso ulteriore nel processo di cooperazione nel Mediterraneo, agevolando progressivamente la creazione di una strategia macroregionale più ampia con il coinvolgimento di altri Paesi del Mediterraneo;
    l'IAI presenta enormi potenzialità sia per l'omogeneità territoriale di collocazione geopolitica dei Paesi che si affacciano sull'Adriatico e sullo Ionio, con conseguente possibilità di forte interlocuzione con le altre macroregioni, sia per i molteplici rapporti e scambi storico-culturali tra i medesimi Paesi rivieraschi;
    è urgente che si manifesti un protagonismo diretto più convincente delle istituzioni italiane nazionali, degli enti territoriali e degli altri attori istituzionali, economici e sociali sia per accelerare l'iter di approvazione definitiva della macroregione in sede europea, sia per coordinare i programmi di sviluppo nazionali con quelli che dovranno formare oggetto della strategia Adriatico-Ionica;
    il 22 luglio 2010 i lavori ufficiali del decennale IAI, sono culminati con il Consiglio dei Ministri degli affari esteri che hanno presentato richiesta formale per il riconoscimento del territorio come macroregione, con l'Adriatico come infrastruttura su cui effettuare l'interazione dei territori di un'area particolarmente dimenticata da Bruxelles, tanto da rappresentare il fianco più debole dell'Europa;
    l'approvazione da parte dell'Unione europea della strategia macroregionale rappresenta uno strumento forte ed utile per rafforzare la coesione europea e costituisce un passo importante verso una strategia ancora più vasta che riguarda la macroregione mediterranea. La macroregione adriatico ionica oltre ad integrare questi territori promuoverà un'accelerazione nei processi dei Paesi che sono in fase di preadesione. Come per la strategia del Mar Baltico le macroregioni possono essere considerate prioritarie nell'utilizzo di fondi comunitari contenuti in particolari programmi finanziari come il Programma quadro ricerca e sviluppo;
    la commissione svilupperà insieme alle regioni interessate il Piano d'azione per la macroregione Adriatico Ionica nel 2014, a metà strada, tra la Presidenza greca e quella italiana, del semestre europeo;
    in data 31 gennaio 2013 è stato istituito a Bruxelles l'Intergruppo Adriatico-Ionico del Comitato delle regioni d'Europa, un organismo composto da tutti i gruppi politici presenti nel Parlamento europeo;
    la Commissione europea, che in precedenza aveva adottato un Piano di azione esclusivamente marittimo, presenterà uno schema aggiornato e integrato di piano d'azione, orientativamente incentrato su quattro pilastri verticali (infrastrutture, ambiente, turismo, pesca ed economia del mare) e su due pilastri orizzontali (ricerca e innovazione, capacity building);
    in data 24 luglio 2013 si svolge la riunione costitutiva dell'intergruppo del comitato delle regioni per la Definizione dei quattro «pilastri» della strategia individuati ed affidati ad altrettanti gruppi di lavoro;
    il primo riguarda le «Risorse marine/marittime» con l'obiettivo di promuovere la crescita economica sostenibile e posti di lavoro e opportunità di business nei settori della blu-economy e quindi l'acquacoltura, la pesca, biotecnologie blu, servizi marini e marittimi, e altro (Paesi coordinatori del gruppo di lavoro: Grecia-Montenegro, per l'Italia partecipa il Veneto);
    il secondo è «Connettere la regione» finalizzato a rafforzare i collegamenti della macroregione e a ridurre le distanze tra le comunità insulari e rurali attraverso il miglioramento della gestione dei corridoi fluviali e marittimi, nonché l'interoperabilità di tutte le modalità di trasporto. (Paesi coordinatori Italia-Serbia, per l'Italia partecipa il Friuli Venezia Giulia);
    il terzo «Preservare gli ecosistemi» obiettivo il miglioramento della qualità ambientale degli ecosistemi e la tutela della biodiversità (Paesi coordinatori Slovenia-Bosnia Erzegovina, per l'Italia partecipa l'Emilia Romagna);
    il quarto «Aumentare l'attrattività della regione» con particolare riferimento all'attrazione degli investimenti e all'internazionalizzazione punta ad aumentare l'attrattiva turistica della regione, supportando lo sviluppo sostenibile del turismo costiero, marittimo e dell'entroterra, a ridurre la stagionalità della domanda, limitare l'impatto ambientale e promuovere un marchio regionale comune (Paesi coordinatori Croazia-Albania, per l'Italia partecipa la Puglia);
    accanto ai quattro pilastri il piano d'azione si compone anche di due assi trasversali: quello della ricerca, innovazione, sviluppo delle piccole e medie imprese (è affidato alle Marche che hanno anche il coordinamento generale dei lavori Eusair) e formazione e Capacity Building (Molise);
    il piano di azione della Commissione europea dovrà essere strettamente collegato con il nuovo programma per la cooperazione territoriale della nuova programmazione 2014-2020 «South East Gateway» che comprende l'Adriatico-Ionio e le aree collegate: Italia, Slovenia, Croazia, Grecia, Cipro, Malta, l'Austria (solo due regioni Stiria e Carinzia) e Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia e ex Fyrom-Macedonia;
    in data 16 dicembre 2013, in fase di definizione del riparto delle risorse 2014-2020, l'Unione europea ha accolto la richiesta pervenuta dal ministero degli affari esteri di inserire tra le regioni facenti parte della macroregione Adriatico Ionica anche le regioni Lombardia ed Umbria e le province autonome di Trento e Bolzano;
    in data 19 dicembre 2013 è stato dato il via libera nella conferenza delle regioni al documento di sintesi dell'azione di consultazione delle regioni italiane coinvolte nel percorso per la Macroregione Adriatico Ionica e riunite nel gruppo di lavoro Eusair Italia. Il documento rappresenta l'atto fondamentale delle regioni rispetto alla strategia macroregionale adriatico ionica e costituisce il contributo dei territori alla stesura del Piano d'azione;
    dell'Eusair Italia fanno parte le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia;
    fino al 17 gennaio 2014 tutti i cittadini, le istituzioni e gli stakeholder potranno esprimere la propria opinione sulla macroregione Adriatico Ionica. La Commissione europea ha promosso una consultazione on line, nel sito della direzione generale per le politiche regionali attraverso la quale tutti potranno contribuire, con le proprie idee, alla strategia macroregionale intervenendo anche sui temi dei quattro pilastri;
    in data 6-7 febbraio si è tenuta ad Atene la Conferenza finale degli stakeholders sulla Strategia Europea per la Regione Adriatico Ionica (EUSAIR), organizzata congiuntamente dalla Commissione europea e dalla Presidenza ellenica del Consiglio dell'Unione europea e nella quale si sono valutati tutti i risultati relativi alle consultazioni svoltesi negli ultimi mesi, finalizzate alla definizione del Piano di Azione della strategia stessa,

impegnano il Governo:

   ad assumere ogni iniziativa in sede europea, di concerto con gli altri Stati aderenti, al fine di ottenere, entro i tempi più brevi possibili e comunque prima della definizione della nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, l'approvazione definitiva della macroregione adriatico-ionica da parte del Parlamento europeo;
   a contemplare in tutti gli strumenti di programmazione economico-finanziari, infrastrutturali, energetici, ambientali, turistici, culturali, l'esistenza della Macroregione adriatico-ionica e le sue finalità ed a conformare, altresì, la politica estera nei confronti dei Paesi aderenti all'IAI agli obiettivi della strategia medesima;
   a promuovere la partecipazione dei Parlamenti nazionali al processo di definizione ed attuazione della strategia adriatico-ionica;
   a coordinare la partecipazione degli enti territoriali e degli altri attori istituzionali, economici e sociali alla definizione della strategia adriatico-ionica;
   a sostenere la promozione di una politica di branding unitaria condivisa dai Paesi dell'Iniziativa adriatico ionica, attraverso i rispettivi Ministeri di competenza ed enti di promozione turistica nazionale, con l'obiettivo di consolidare una immagine di destinazione sostenibile di qualità e di favorire il riconoscimento dell'area adriatico-ionica come unica destinazione turistica di riferimento ben visibile a livello nazionale, europeo ed internazionale;
   a dare sostegno finanziario alle attività della Fondazione per l'iniziativa adriatico ionica per lo sviluppo della macroregione adriatico-ionica e impulso al disegno strategico della strategia macroregionale, anche in vista del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea, come modalità innovativa di cooperazione territoriale tra diverse comunità con l'obiettivo di uno sviluppo integrato, equilibrato e sostenibile, capace di attrarre investimenti e intercettare finanziamenti europei, partendo da progetti di ampio respiro internazionale quale ad esempio la creazione di piattaforme informatizzate unitarie per la connessione e condivisione di dati tra tutti gli attori della macroregione adriatico ionica («Adriatic Ionian Cloud»).
(7-00272) «Michele Bordo, Manciulli, Lodolini».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

MARE ADRIATICO

EUROVOC :

cooperazione regionale

coesione economica e sociale

politica regionale

piccole e medie imprese