ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00256

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 169 del 07/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: MORETTO SARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 07/02/2014
BIANCHI MARIASTELLA PARTITO DEMOCRATICO 07/02/2014
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 12/02/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/02/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00256
presentato da
MORETTO Sara
testo di
Mercoledì 12 febbraio 2014, seduta n. 172

   L'VIII Commissione,
premesso che:
i recenti accadimenti alluvionali hanno riportato al centro dell'attenzione il tema della sicurezza idrogeologica che, in Veneto, per caratteristiche geomorfologiche, necessita di particolare attenzione. Alcune aree del territorio veneto, in particolare parti significative della fascia costiera veneziana, il delta del fiume Po e un ampio settore del suo entroterra, sono interessati da fenomeni di subsidenza, i cui effetti hanno ricadute sull'assetto idraulico, geologico e di tutela del territorio e risulta, quindi, necessario mettere in atto ogni azione che possa limitare tali fenomeni irreversibili;
in nome del principio di precauzione va anteposta la sicurezza e la tutela di un territorio fragile, in difficile equilibrio e già pesantemente sfruttato e compromesso, ad ogni possibile interesse economico derivante dall'estrazione degli idrocarburi dal sottosuolo, anche perché gli introiti sarebbero in ogni caso incommensurabilmente inferiori a quanto necessario per ulteriori interventi sulle opere di difesa a mare e per la messa in sicurezza del bacino idrografico del Po e dell'Adige. Senza contare il rischio a cui verrebbero sottoposti non solo centri urbani, ma anche beni storico-artistici, monumentali ed ambientali disposti lungo il corso dei fiumi e lungo le coste;
la fascia padana in generale e nello specifico l'area al largo delle coste venete (Alto Adriatico) è notoriamente ricca di idrocarburi;
dagli anni Trenta e soprattutto negli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, fino alla sospensione decisa dal Governo nazionale nel 1961, furono estratti nel territorio del Delta del Po miliardi di metri cubi di metano e gas naturali, contribuendo ad aggravare notevolmente il fenomeno della subsidenza, che determina un progressivo abbassamento del suolo;
la subsidenza «antropica», derivata all'estrazione del gas metano, ha contribuito ad aggravare notevolmente la situazione idrogeologica di un territorio, il Polesine – l'attuale provincia di Rovigo – che nel 1951 è stato colpito da una rovinosa alluvione;
nel periodo 1951-1960 è stimato che gli abbassamenti del suolo raggiunsero i 2 metri, ma le conseguenze del fenomeno non si sono fermate con l'interruzione delle estrazioni e, fino al 1980, gli abbassamenti hanno raggiunto e superato i 3 metri. Studi recenti effettuati dall'università di Padova hanno dimostrato una «coda» della subsidenza nel periodo 1983-2008, che ha raggiunto i 50 cm nella zona meridionale del Delta del Po, al confine tra Veneto ed Emilia Romagna;
in questa stessa zona, a ridosso delle coste polesane, è attualmente presente un rigassificatore e l'impatto sul territorio di questa recente struttura si somma alla presenza trentennale della centrale Enel di Porto Tolle, situata nell'estremo Delta del Po: un impatto ambientale che deve fare i conti con l'equilibrio di un delicato ecosistema e con le previsioni, avanzate da più parti, di un progressivo innalzamento del livello del mare, destinato ad interessare nei prossimi anni anche il territorio deltizio;
buona parte del territorio polesano deltizio è area protetta in quanto già parco regionale veneto del Delta del Po;
rispetto al fenomeno della subsidenza, cronicità di questa porzione costiera d'Italia, si sono registrati nel tempo attenzione e sensibilità di vari Governo, che hanno adottato politiche di tutela del territorio e determinato anche significativi interventi pubblici;
numerosi provvedimenti legislativi regionali e nazionali hanno allontanato dalla costa il pericolo della subsidenza indotto dalle estrazioni a mare, a maggior ragione le estrazioni a terra contrasterebbero con i concetti tecnici che costituiscono presupposto della normativa citata, e quindi non possono ritenersi ammissibili nell'entroterra delle suddette zone di mare nelle quali è posto il divieto in questione;
è urgente la necessità di tutelare il territorio della pianura così come quello lagunare e costiero dal rischio di subsidenza e quindi anche dai conseguenti pericoli di eventi alluvionali, di erosione dei litorali, dell'aumento di forze distruttive delle onde, della risalita del cuneo salino, che invece risultano favoriti dalle attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi;
l'area del permesso di ricerca intestata a AleAnna Resources, LLC, interessa alvei, invasi e corsi d'acqua tutelati; zone soggette a dissesto idrogeologico, zone esondabili o a ristagno idrico, zone di riconosciuta fragilità ambientale, zone a rischio di incidente rilevante, zone sottoposte a continua attività di bonifica anche mediante opere e manufatti idrovori, complessi archeologici (siti e monumenti) ufficialmente riconosciuti, edifici di pregio architettonico, ville venete, centri storici; aree naturali protette; aree SIC-ZPS;
in data 25 gennaio 2011, il consiglio regionale del Veneto ha già approvato una proposta di legge statale, da trasmettere al Parlamento nazionale, denominata «Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territorio delle province di Padova, Rovigo e Venezia», primo firmatario il consigliere regionale Graziano Azzalin, che ha già illustrato il testo in Commissione ambiente;
la vicenda della subsidenza e dei rischi derivanti dalla ricerca di idrocarburi è da tempo ormai posta all'attenzione della commissione VIA della regione Veneto;
appare necessario un ruolo attivo del Governo nazionale per monitorare i fenomeni della subsidenza, dell'erosione delle coste, dell'impatto ambientale di strutture già esistenti – impatto particolarmente rilevante nel Delta del Po, come si è accennato – e del progressivo innalzamento del livello del mare, nonché per mettere in atto strategie complessive finalizzate alla tutela della specificità del territorio del Delta del Po, che partano dal pronto coinvolgimento di tutti gli attori locali e da una rinnovata elaborazione di carattere generale rispetto alla valenza nazionale dei problemi in essere e delle questioni che qui sono state richiamate,

impegna il Governo:

a tener conto, per le ragioni di cui sopra, della specificità del territorio dell'Alto Adriatico, con particolare riferimento alla costa polesana e quella veneziana, al Delta del Po e all'entroterra padovano e veneziano prossimo all'area polesana, e della necessità di un intervento rispetto ai fenomeni della subsidenza, a dell'erosione delle coste e ai rischi derivanti dall'innalzamento progressivo del livello del mare;
a istituire e a convocare, per quanto di competenza un tavolo di coordinamento con la regione Veneto, l'Ente parco regionale Veneto Delta del Po, le istituzioni locali dei comuni del rodigino, del veneziano e del padovano interessati da tale fenomeno, e le forze sociali del territorio, rispetto ai temi richiamati e alle possibili strategie da mettere in campo;
a verificare la possibilità di adottare ulteriori iniziative normative volte a modificare l'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 «Norme in materia ambientale», al fine di vietare le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, nel territorio delle province di Padova, Rovigo e Venezia anche relativamente ai procedimenti in corso.
(7-00256) «Moretto, Crivellari, Mariastella Bianchi, Zardini».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DELTA DEL PO, DL 2006 0152

EUROVOC :

corso d'acqua

idrocarburo

idrologia

principio di precauzione

protezione dell'ambiente

riserva naturale