ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00252

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 167 del 05/02/2014
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00054
Firmatari
Primo firmatario: BECHIS ELEONORA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2014
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2014
ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2014
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2014
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2014
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2014
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
24/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/02/2014
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE
 
ILLUSTRAZIONE 11/02/2014
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 11/02/2014
DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/03/2014
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 27/03/2014
BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/04/2014
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 15/04/2014
BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
ILLUSTRAZIONE 24/04/2014
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 24/04/2014
BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/04/2014
GREGORI MONICA PARTITO DEMOCRATICO
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 24/04/2014
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
PARERE GOVERNO 24/04/2014
BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/02/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/02/2014

DISCUSSIONE IL 27/03/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/03/2014

DISCUSSIONE IL 15/04/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/04/2014

DISCUSSIONE IL 24/04/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/04/2014

ACCOLTO IL 24/04/2014

PARERE GOVERNO IL 24/04/2014

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 24/04/2014

CONCLUSO IL 24/04/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00252
presentato da
BECHIS Eleonora
testo di
Mercoledì 5 febbraio 2014, seduta n. 167

   La XI Commissione,
   premesso che:
    i fondi strutturali sono strumenti finanziari gestiti dalla Commissione europea per riequilibrare e redistribuire le risorse all'interno del territorio europeo. La loro evoluzione è andata di pari passo con lo sviluppo delle priorità e degli obiettivi prefissati a livello comunitario. Nel corso degli anni i fondi sono stati oggetto di riforme, anche rilevanti, hanno visto definiti sempre più dettagliatamente gli obiettivi da conseguire, ma lo scopo ultimo e la relativa ratio è rimasto sempre il raggiungimento della coesione economica e sociale di tutte le regioni dell'Unione e la riduzione del divario tra quelle più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo;
    una gestione corretta delle risorse, una migliore governance dei progetti e un più efficace coordinamento nazionale sarebbero decisivi affinché le risorse investite dispieghino reali benefici. A tal proposito le nuove regole varate dall'Unione europea mirano a favorire una migliore gestione delle risorse e da quest'anno, infatti, l'utilizzo di tali fondi dovrà essere regolato da accordi di partenariato concordati con Bruxelles dai singoli paesi membri. Gli Stati membri, insieme alle autorità locali, alle parti sociali e ai rappresentanti della società civile, dovranno definire priorità e modalità di impiego dei fondi e sottoporle al vaglio della Commissione;
    i detti accordi di partenariato sono lo strumento previsto dalla proposta di regolamento della Commissione europea per stabilire la strategia – risultati attesi, priorità, metodi di intervento – di impiego dei fondi comunitari per il periodo di programmazione 2014-2020;
    l'accordo finale, predisposto dallo Stato membro e condiviso al suo interno, sarà approvato dalla Commissione europea;
    l'accordo di partenariato rappresenta dunque il documento base per i fondi del quadro strategico comune (QSC), secondo quanto previsto dalla proposta di regolamento recante disposizioni comuni per la programmazione e la gestione dei fondi strutturali COM(2011)615, in via di approvazione definitiva da parte del Parlamento europeo: fondo sociale europeo (FSE), fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), fondo di coesione (FC), fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP);
    l'accordo di partenariato è posto quindi alla base dell'accordo sulla programmazione delle risorse finanziarie definite per tutti i Paesi dell'Unione europea dalla Commissione europea, nel mese di febbraio 2013, in un apposito documento denominato «Linee guida sui contenuti dell'Accordo di partenariato», per il periodo 2014-2020 ove gli interventi di programmazione per lo sviluppo rurale sono rivolti in forma innovativa a beneficio dell'integrazione con altre azioni sostenute dall'Unione europea;
    il quadro strategico comune, declinato a livello degli Stati membri in un contratto di partenariato (CP) con la Commissione, mira a riunire gli interventi dei cinque fondi comunitari al fine di realizzare un forte coordinamento di tutte le politiche europee, indispensabile per l'attuazione della Strategia Europa 2020; il nuovo approccio per l'utilizzo dei fondi del quadro strategico comune è volto a garantire impatti economici, ambientali e sociali di lunga durata. Infatti, il forte allineamento con le priorità politiche dell'Agenda Europa 2020, le condizionalità macroeconomiche ed ex ante, la concentrazione tematica e gli incentivi legati al conseguimento di risultati attuano principi che si traducono concretamente in una spesa più efficace. I fondi del quadro strategico comune costituiranno quindi un'importante fonte d'investimento pubblico e fungeranno da catalizzatore per la crescita sostenibile e l'occupazione supportando gli investimenti in capitale fisico e umano;
    nel nostro Paese occorrerà pertanto intervenire sulle criticità strutturali del sistema economico italiano in relazione alla distanza del Paese e dei suoi territori dai traguardi fissati nell'ambito della strategia Europa 2020 e della lettura in termini di contesto macroeconomico e risposte di policy offerta dal programma nazionale di riforma;
    è altresì evidente come nel nostro Paese la situazione occupazionale sia drammatica ed il perdurare della crisi, nonché la massiccia delocalizzazione della produzione, abbia di fatto contribuito a creare un panorama industriale che oggi è caratterizzato per oltre il 95 per cento da piccole aziende con meno di 10 dipendenti;
    il 9 dicembre 2013 è stata presentata la bozza di accordo di partenariato per l'Italia per la nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 ed al detto accordo appare mancare il criterio di universalità dell'intervento, soprattutto alla luce di una crisi che attanaglia il nostro paese colpendo cittadini e famiglie senza alcuna distinzione ma in modo realmente globale;
    nel testo presentato e precisamente nell'obiettivo tematico specifico numero 8 si fa, tra l'altro, esplicito riferimento, alle tematiche legate all'occupazione giovanile, ai lavoratori over 50, agli immigrati, alle donne ed ai disoccupati di lunga durata, attraverso un approccio che pare essere settoriale e legato a principi di segmentazione delle problematiche;
    nel testo, gli obiettivi tematici previsti al punto 8 della bozza di accordo di partenariato per l'Italia, prevedono la promozione dell'occupazione sostenibile e di qualità in favore di varie fasce di lavoratori, tuttavia emergono lacune sul piano della pianificazione degli interventi, nel momento in cui non si provvede a programmare misure di carattere strutturale che rilancino effettivamente l'economia del lavoro attraverso percorsi di inserimento, tutela, rilancio, riabilitazione del lavoratore che dovrà assurgere a perno centrale nell'ambito del sistema economico;
    emerge dunque in tutta la sua importanza la necessità di aggredire la crisi ed i mali occupazionali in toto abbandonando l'approccio analitico dei fenomeni ed invece affrontando le criticità in maniera strutturale; un tale approccio avrà ricadute positive su tutto il sistema;
    a tal proposito, in Italia emerge da tempo la necessità di provvedere alla riforma dei centri per l'impiego, la cui organizzazione risulta oramai obsoleta e priva di efficacia; interventi di carattere strutturale dovrebbero, appunto, andare nella direzione della modernizzazione del sistema di raccolta della domanda e dell'offerta di lavoro così ponendo il nostro paese nella reale condizione di pervenire al rafforzamento della rete Eures;
    del pari appaiono privi di efficacia gli interventi di inclusione sociale previsti dal punto 9 della bozza di accordo di partenariato laddove si limitino al sostegno dei soggetti in condizione disagiata, senza altresì provvedere in modo esplicito ad investimenti che vadano nella direzione dello stimolo al reinserimento, nella misura in cui gli interventi dovranno unire al carattere dell'assistenzialità anche quello della spinta ad una reale partecipazione alla vita sociale e lavorativa;
    allo stesso modo occorrerà cogliere l'occasione per poter rapidamente pervenire ad una reale riforma dei sistemi di sostegno alle imprese sociali, attraverso l'istituzione di stringenti criteri attraverso i quali possa essere garantita la serietà delle strutture sia sotto il profilo delle competenze del personale addetto, quanto sotto il profilo dell'assegnazione degli appalti e della rendicontazione delle risorse impiegate; ciò poiché nel recente passato si è spesso assistito al moltiplicarsi di clientele ed abusi a scapito degli effettivi bisogni,

impegna il Governo:

   a garantire che le priorità strategiche indicate nell'accordo di partenariato si traducano in azioni concrete al fine di portare la spesa relativa alle politiche attive sul lavoro allineate alla media europea dei Paesi con il più alto tasso di occupazione;
   a monitorare ogni 6 mesi il successo delle azioni intraprese in modo trasparente tramite pubblicazione, di ogni attività posta in essere, sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
   a rimodulare gli obiettivi strategici posti alla base dell'utilizzo dei fondi strutturali sulla base di criteri che non diano adito a fenomeni discriminanti relativamente all'utilizzo delle risorse;
   a favorire lo sviluppo del telelavoro;
   a favorire la creazione di stage aziendali al termine del percorso di studi, utili quale percorso formativo e finalizzati ad un più agevole inserimento nel mondo del lavoro;
   a porre in essere ogni misura utile a riformare il sistema dell'industria sociale al fine di eludere speculazioni, clientele e qualsivoglia forma di affezione patologica di un sistema per il quale è d'obbligo garantire in senso assoluto l'efficacia dell'azione e l'ottimizzazione delle risorse impiegate;
   a porre in essere ogni azione utile a contrastare le discriminazioni sul lavoro, offrendo la più ampia tutela a tutti i cittadini lavoratori senza distinzione di sesso, razza, religione, orientamento sessuale e identità di genere e condizione sociale, così come previsto dall'articolo 3 della carta costituzionale.
(7-00252) «Bechis, Chimienti, Rizzetto, Rostellato, Baldassarre, Ciprini, Cominardi, Tripiedi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

utilizzazione degli aiuti

disoccupazione a lungo termine

finanziamento pubblico

discriminazione basata sulle tendenze sessuali

fondo strutturale

eguaglianza uomo-donna

investimento pubblico

politica comunitaria