ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00174

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 122 del 20/11/2013
Abbinamenti
Atto 7/00141 abbinato in data 27/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
FERRARI ALAN PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/11/2013
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/12/2013
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 18/12/2013
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/01/2014
FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/11/2013

DISCUSSIONE IL 27/11/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/11/2013

DISCUSSIONE IL 18/12/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/12/2013

DISCUSSIONE IL 15/01/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/01/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00174
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Mercoledì 20 novembre 2013, seduta n. 122

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    prendendo spunto dal comunicato stampa del 21 giugno 2013 a firma delle industrie del settore saccarifero congiuntamente ai sindacati dei lavoratori, con cui sia l'industria saccarifera nazionale e sia le organizzazioni sindacali chiedevano al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, precisi impegni da assumere in seno al Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Unione europea del 24 e 25 giugno 2013, in particolare di assumere decisioni che permettessero anche per i prossimi anni una produzione saccarifera nazionale adeguata grazie al mantenimento delle quote zucchero fino al 2020, è stata presentata l'interrogazione a risposta in commissione n. 5-00434, che tra l'altro chiedeva al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ed al Ministro per gli affari europei, di fare proprie le richieste poste dalle rappresentanze industriali e sindacali del settore bieticolo saccarifero e di difenderle in sede comunitaria, oltre che di assumere iniziative in favore del sistema bieticolo saccarifero nazionale ed in particolare per assicurare le capacità di approvvigionamento della raffineria di Brindisi e più in generale il mantenimento ed il potenziamento degli impianti delle regioni del Sud Italia;
    il 6 novembre 2013, il Governo, per il tramite del proprio rappresentante, il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, ha risposto all'atto di sindacato ispettivo di cui sopra facendo presente che «in relazione al comparto bieticolo-saccarifero, la Commissione europea ha annunciato, con la proposta di riforma della Politica agricola comune (PAC) dell'ottobre del 2011, la cessazione del regime delle quote settoriali a partire dal 30 settembre del 2015 e lo smantellamento di tutti gli strumenti gestionali correlati;
    in altre parole, l'intenzione della Commissione europea è portare il comparto alle regole di libero mercato e questo significa che, in futuro, le aziende agricole e le imprese di trasformazione dello zucchero dovranno operare seguendo le dinamiche globali della domanda e dell'offerta senza poter contare sui meccanismi di protezione, con l'unica eccezione degli interventi per fronteggiare le crisi contingenti e le situazioni di pericolo per la sicurezza dei rifornimenti e la tutela dei consumatori, come peraltro già previsto negli altri settori agricoli;
    le negoziazioni in favore del comparto bieticolo-saccarifero nazionale non sono state semplici e non era scontato il risultato ottenuto con l'accordo politico del 27 giugno 2013 tra Stati membri ed istituzioni comunitarie, in ordine allo slittamento del termine del 30 settembre 2015 al 30 settembre 2017 per la cessazione dell'attuale regime delle quote;
    ciò significa avere assicurato al comparto ancora quattro anni di regime protetto;
    l'azione del Governo italiano, nelle trattative precedenti l'accordo, è stata incentrata a difendere tutte le possibili iniziative rivolte ad assicurare l'adeguato approvvigionamento alle «raffinerie» attive in Europa, quindi non soltanto agli stabilimenti nazionali cui si riferiscono gli interroganti, ma anche a quelli degli altri Paesi comunitari, richiedendo altresì l'aggiornamento dei meccanismi di gestione del settore quali il dazio ridotto e il plafond dei contingenti;
    in particolare, la richiesta esplicitata dall'Italia, supportata da altri Stati membri, consisteva nel prolungamento del periodo di validità dei titoli di importazione per le raffinerie «a tempo pieno», attualmente fissata a tre mesi;
    nello specifico, si evidenzia che tali titoli sono rilasciati unicamente a raffinerie «a tempo pieno», a condizione che i quantitativi non superino quelli che possono essere importati nell'ambito del fabbisogno tradizionale di approvvigionamento;
    da tale risposta si evince, purtroppo, che quanto proposto dalla filiera agricola ed agroindustriale saccarifera nazionale non sembra essere stato soddisfatto, neppure come impegno politico da riprendere nelle fasi successive di esame della regolamentazione sulla PAC 2014-2019;
    va ricordato che la riforma dell'OCM e la ristrutturazione dell'industria europea dello zucchero hanno avuto un grande impatto per il settore bieticolo-saccarifero in Italia;
    con la riforma dell'organizzazione comune di mercato dello zucchero del 2006, infatti, l'Unione europea dispose l'erogazione, per un quinquennio, di aiuti comunitari e nazionali a favore degli operatori del settore bieticolo-saccarifero, a fronte dell'impegno da parte dell'Italia di ridurre almeno del 50 per cento la quota di produzione nazionale di zucchero (articolo 36 del regolamento (CE) n. 318/2006). In tale ambito, l'Italia, nel rispettare gli impegni assunti, pervenne ad una riduzione del 67 per cento la propria quota di produzione, attraverso la chiusura di 15 stabilimenti sui 19 operanti sull'intero territorio nazionale;
    il nostro Paese ha rinunciato a 1.049.064 tonnellate di quota zucchero, passando da 1.557.443 tonnellate prima della riforma alle attuali 508.379 tonnellate di quota, usufruendo dei relativi aiuti alla ristrutturazione. Contestualmente gli zuccherifici sono passati da 19 a 4 con la chiusura di ben 15 stabilimenti; di conseguenza, le superfici a barbabietola sono scese da 250 mila a circa 50-60 mila ettari;
    la quota di produzione dell'Italia nell'Unione europea è passata dall'8,6 per cento al 3,8 per cento ed oggi l'Italia produce circa il 30 per cento del suo fabbisogno di zucchero;
    la riforma, ad ogni modo, ha contribuito ad accrescere la competitività della filiera grazie ad una razionalizzazione e una concentrazione dei mezzi di produzione, nonché ad investimenti sostanziali, che hanno elevato le prestazioni del settore agendo su fattori quali il prolungamento della campagna di trasformazione delle barbabietole, la diminuzione dei costi di trasporto delle barbabietole verso la fabbrica di trasformazione attraverso la riduzione della tara terra, la realizzazione di interventi tecnologici per potenziare l'efficienza energetica nei processi industriali di trasformazione;
    ritornando alla decisione iniziale dell'Unione europea di abolire le quote zucchero a decorrere già dal 2015, si sottolinea che tale scelta aveva trovato la netta opposizione anche dei bieticoltori e degli industriali europei secondo i quali la liberalizzazione del mercato espone il settore bieticolo-saccarifero europeo alla destabilizzazione a causa del divario di competitività con i produttori di canna da zucchero a livello mondiale. Per queste ragioni, la Cibe (Confederazione europea dei bieticoltori) e, in Italia, l'Anb (Associazione nazionale bieticoltori) avevano chiesto al Parlamento europeo e al Consiglio agricolo di mantenere l'attuale assetto dell'Ocm zucchero, con le quote zucchero almeno fino al 2020. Anche il documento degli Assessori regionali all'agricoltura si è posta sulle stesse posizioni;
    per il settore bieticolo saccarifero nazionale è necessario che le politiche comunitarie garantiscano l'equilibrio del mercato, limitando il più possibile l'impatto delle importazioni anche perché lo zucchero prodotto in Italia assicura qualità oltre il rispetto di tutte le norme in materia di tutela dei lavoratori e dell'ambiente, fattore indispensabile per garantire i cittadini che ricercano un consumo eticamente responsabile;
    in effetti, la quota zucchero assegnata ai bieticoltori attraverso i diritti di fornitura offre agli agricoltori una possibilità di diversificazione stabile della rotazione delle colture, con ciò favorendo anche il consolidamento di un noto apporto positivo della coltivazione della barbabietola alla tutela dell'ambiente essendo la bieticoltura da sempre un modello di sostenibilità ambientale. La barbabietola, infatti, grazie alla sua radice fittonante, migliora la struttura del suolo e riduce la compattazione e l'erosione del suolo concorrendo alla riduzione dell'uso di pesticidi, di concimi chimici e di altri prodotti tecnici di cui si auspica nel futuro una più sostanziale limitazione;
    stando alla attuale versione del testo consolidato del progetto di regolamento recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (regolamento OCM unica), come definito a seguito dell'accordo politico raggiunto da Parlamento europeo, Consiglio e Commissione il 24 settembre 2013, il regime delle quote di zucchero da barbabietola dovrebbe cessare il 30 settembre 2017 (articolo 101 comma 3 e articolo 165 comma 3);
    esistono ancora molte opportunità di migliorare la competitività della filiera barbabietole/zucchero del nostro paese e dell'Unione europea intera sui mercati internazionali dopo il 2020, in particolare continuando ad accrescere la resa delle barbabietole attraverso la selezione varietale, ma si potrà raggiungere quest'obiettivo soltanto fra una decina di anni e non certamente già dal 1o ottobre 2017 (il 30 settembre 2017 dovrebbe terminare il regime delle quote e da quella data si applicheranno le pratiche contrattuali libere), ma anche a condizione di intensificare gli sforzi di ricerca e di ottimizzare gli strumenti industriali con il concorso delle istituzioni regionali e governative;
    come ben evidenziato anche al Parlamento italiano nel corso di un convegno svolto l'8 ottobre presso il Senato della Repubblica dalla Cooperativa produttori bieticoli società cooperativa agricola, il comparto bieticolo saccarifero nazionale rappresenta una filiera virtuosa che storicamente aggrega la produzione agricola con la trasformazione industriale e che vuole andare oltre per coinvolgere a valle distribuzione e industria alimentare per sviluppare una logica di programmazione e solidarietà proiettate nel tempo che consentano a tutti gli attori di difendersi dalla volatilità dettata dalle speculazioni internazionali;
    bisogna ancora evidenziare che mentre ci si appresta ad avviarsi al nuovo regime dell'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, sul versante degli aiuti nazionali al settore bieticolo-saccarifero nel nostro Paese vi è ancora da concludere definitivamente il pagamento dell'importo di 86 milioni di euro posti a copertura degli aiuti previsti dall'articolo 36 del regolamento (CE) n. 318/2006 per la campagna di commercializzazione 2009-2010, essendo stata sbloccata dal CIPE, il 20 gennaio 2012, solo una quota di 35 milioni di euro;
    su tale questione giova ricordare che in seno alla programmazione del taglio delle quote di produzione di zucchero decise nel 2006, fu anche accordata l'erogazione per un periodo pari ad un quinquennio di aiuti comunitari e nazionali (articolo 36 del regolamento (CE) n. 318/2006) a favore degli operatori bieticolo-saccariferi attivi negli Stati ove fosse stata ceduta una quota produttiva superiore al 50 per cento. Il quinquennio di validità dell'aiuto decorre dall'anno in cui è stata raggiunta la riduzione del 50 per cento, ma può essere erogato al più tardi nella campagna di commercializzazione 2013-2014. Ai fini dell'erogazione degli aiuti nazionali, il decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 marzo 2006, n. 81, ha istituito con l'articolo 2, comma 4, il fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione del settore bieticolo-saccarifero;
    lo stesso decreto-legge n. 2 del 2006 ha attribuito a tale fondo una dotazione finanziaria pari a 65,8 milioni di euro;
    ulteriori rifinanziamenti per il prosieguo dell'erogazione degli aiuti nei successivi anni del quinquennio indicato dai regolamenti comunitari sono stati disposti dall'articolo 1, comma 1063, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dall'articolo 2, comma 122, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;
    ai fini dell'effettiva erogazione di tali aiuti nazionali per le due campagne produttive del 2009 e del 2010, per una misura pari a circa 86 milioni di euro, su richiesta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il CIPE – stanziando una quota parte pari a 65 milioni di euro – ha adottato la delibera del 16 novembre 2010, da cui la predetta decisione del 20 gennaio 2012 di pagare la quota di 35 milioni di euro. Manca quindi l'ulteriore pagamento di 51 milioni di euro;
    da ultimo, nel disegno di legge di stabilità, attualmente in corso di esame presso il Senato della Repubblica (S. 1120), il Governo ha disposto il finanziamento della quarta annualità del fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione del comparto bieticolo-saccarifero (articolo 9, comma 19). L'importo previsto ammonta a 5 milioni di euro, derivanti da riassegnazione per corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 12 della legge n. 910 del 1996, riguardante la meccanizzazione in agricoltura, ma pare siano destinati alla impegni alla riconversione degli stabilimenti;
    in ragione dei buoni esiti conseguiti, andrebbe mantenuta l'applicazione, in favore della barbabietola da zucchero, dell'articolo 68 del Regolamento (CE) n. 73/2009, recante norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori, ai sensi del quale si è concesso un aiuto per i coltivatori di barbabietola da zucchero che utilizzano semente certificata e confettata. Tale aiuto, circa 14 milioni di euro a titolo di plafond a copertura della misura, ha costituito un sostegno non indifferente per il comparto saccarifero che, a seguito del processo di ristrutturazione del settore iniziato nel 2006, ha attraversato particolari momenti di difficoltà, caratterizzati dalla chiusura di un numero consistente di zuccherifici,

impegna il Governo:

   a porre il massimo impegno in sede europea per tutelare la produzione bieticola saccarifera nazionale ed in tale ambito ad attivarsi affinché si possa prevedere per il regime delle quote dello zucchero, uno slittamento, possibilmente fino al 2020, della durata del regime transitorio previsto dagli attuali articoli da 101 a 101p del progetto di regolamento recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (regolamento OCM unica), come definito a seguito dell'accordo politico raggiunto da Parlamento europeo, Consiglio e Commissione il 24 settembre 2013,
   ad intraprendere le occorrenti iniziative affinché siano definitivamente erogati anche i 51 milioni di euro degli aiuti nazionali in favore degli operatori del settore bieticolo-saccarifero aventi diritto e relativi alle due campagne produttive del 2009 e del 2010, dal momento che con la delibera CIPE del 20 gennaio 2012 sono stati erogati solo 35 milioni a fronte dell'importo di 86 milioni di euro originariamente previsti per tali scopi;
   a fare in modo che il sostegno specifico agli agricoltori del settore bieticolo attualmente accordato ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009, sia mantenuto anche per gli anni di applicazione della nuova PAC 2014-2019, se del caso incrementandone l'importo;
   ad adottare specifici provvedimenti in grado di assicurare il mantenimento ed il potenziamento degli impianti delle regioni del Sud Italia, in particolare quello di Termoli.
(7-00174) «Oliverio, Mongiello, Venittelli, Ferrari, Luciano Agostini, Antezza, Anzaldi, Carra, Cenni, Cova, Covello, Dal Moro, Fiorio, Marrocu, Palma, Sani, Taricco, Tentori, Terrosi, Valiante, Zanin».

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TERMOLI,CAMPOBASSO - Prov,MOLISE

EUROVOC :

politica agricola comune

aiuto di Stato

prodotto agricolo

organizzazione comune di mercato

sostegno dei prezzi agricoli

commercializzazione

protezione del consumatore

regime di aiuto