ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00167

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 118 del 14/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: CARRESCIA PIERGIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2013
LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2013
MARCHETTI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2013
MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2013
PETRINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2013
MORANI ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2013
BIANCHI MARIASTELLA PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00167
presentato da
CARRESCIA Piergiorgio
testo di
Giovedì 14 novembre 2013, seduta n. 118

   L'VIII Commissione,
   premesso che:
    una violenta ondata di maltempo si è abbattuta di recente sulle Marche e ha comportato la richiesta dello stato di emergenza per tutte le cinque province della regione per fronteggiare la situazione e i danni ingenti, anche alle infrastrutture, provocati da intense precipitazioni;
    tra il 12 e 13 novembre 2013 tutto il territorio marchigiano ha infatti subito gravi conseguenze per eventi alluvionali: frane, esondazioni, smottamenti, allagamenti, viabilità interrotta, scuole chiuse e case evacuate; in molte zone si sono interrotti la fornitura di energia elettrica e i collegamenti telefonici: le numerose esondazioni di corsi d'acqua secondari e il congestionamento anche del reticolo idraulico minore hanno provocato gravi disagi alla circolazione stradale con l'interruzione della viabilità in molti comuni e la chiusura delle vie di accesso; numerose fabbriche sono state invase da fango e detriti; chiusi esercizi commerciali e stabilimenti produttivi; gravissimi i danni per l'agricoltura: compromessi raccolti e colture, le colture orticole e i frutteti; allagati stalle, magazzini, cantine e terreni; smottamenti e frane hanno ostacolato l'accesso alle aziende e ai poderi agricoli;
    secondo autorevoli studiosi manifestazioni temporalesche brevi ma molto intense, alluvioni e bombe d'acqua sono eventi sempre più frequenti, in conseguenza dei cambiamenti climatici;
    il rischio idrogeologico in Italia coinvolge il 10 per cento circa della superficie nazionale (29.500 chilometri quadrati) per un totale di 6.633 comuni; in sostanza, quasi un cittadino su dieci si trova in aree esposte al pericolo di alluvioni e valanghe;
    molti comuni hanno un delicato equilibrio idrogeologico, continuamente minacciato dagli eventi meteorici;
    non e ancora definitivo l'inventario dei danni provocati dall'eccezionale mal tempo che ha colpito le Marche ma sono ingenti i danni alle imprese: aziende agricole, fabbriche, laboratori artigiani ed esercizi commerciali sono stati costretti, di fatto, a sospendere l'attività o a rallentare la produzione, con ricadute incisive sulle consegne, sugli ordini, le commesse, sulla redditività complessiva e sull'occupazione;
    nel mese di giugno la Camera dei deputati ha approvato, con il parere favorevole del Governo, le mozioni nn. 1-00017 Speranza, Brunetta, Matarrese ed altri, 1-00112 Zan ed altri, 1-00114 Segoni ed altri, 1-00117 Grimoldi ed altri e 1-00124 Giorgia Meloni e Rampelli e, il 3 ottobre, l'VIII Commissione ha approvato la risoluzione n. 8-00016, Realacci ed altri, in ricordo della tragedia del Vajont; questi atti di indirizzo e, in particolare, l'ultimo, hanno riproposto con forza i temi della manutenzione del territorio, della pianificazione territoriale come strumento di prevenzione e di contrasto del rischio idrogeologico, delle politiche di sostegno alla residenza nelle comunità montane e rurali come elemento fondamentale dell'azione di contrasto dei fenomeni di abbandono e di degrado del territorio, dell'ammodernamento della legislazione in materia di difesa del suolo e del riordino del relativo sistema di competenze e di responsabilità, impegnando, fra l'altro, il Governo, a contrastare ogni iniziativa di indebolimento della pianificazione territoriale, in passato pesantemente compromessa da indiscriminati interventi di condono edilizio, e a privilegiare la logica della prevenzione rispetto a quella di gestione dell'emergenza, anche nell'allocazione delle risorse economiche che devono essere rese stabili, utilizzabili in tempi certi e ricondotte ad una gestione ordinaria delle procedure, in primo luogo salvaguardando e sbloccando le risorse previste dagli accordi di programma già sottoscritti con le regioni per gli interventi prioritari di prevenzione dal rischio idrogeologico;
    il Governo é stato impegnato, tra l'altro: ad adottare iniziative, per quanto di propria competenza, volte ad apportare modifiche al quadro normativo vigente nella logica unitaria della difesa idrogeologica, della gestione integrata dell'acqua e del governo delle risorse idriche, nonché a portare a definitiva e rapida approvazione tutti i piani di gestione dei distretti idrografici e i relativi programmi di azione, ai fini del raggiungimento degli obiettivi previsti della direttiva sulle acque n. 2000/60/CE; ad incentivare e sostenere la piccola agricoltura nel recuperare terreni abbandonati e nell'adottare pratiche rispettose per il territorio e per la protezione del suolo, in modo da riconoscere e valorizzare la funzione di manutenzione svolta dagli agricoltori nei poderi agricoli e il loro ruolo di «sentinelle e custodi del territorio»; ad attuare politiche per la riduzione di emissioni di gas serra, in modo da contenere nel lungo termine l'impatto del cambiamento climatico in atto; ad assumere iniziative per prevedere un sistema di incentivi fiscali, simili a quelli per le ristrutturazioni o gli adeguamenti energetici, o un regime di IVA agevolata, per chi investe nella sicurezza del territorio, delle infrastrutture o degli edifici, individuando opportuni strumenti premiali per i privati cittadini o le imprese – in particolar modo agricole e turistiche – che compiono interventi per la riduzione del rischio idrogeologico, come la stabilizzazione dei versanti e la conservazione e la manutenzione dei reticoli idraulici, compatibilmente con le risorse disponibili ed i vincoli di bilancio;
    è perciò urgente che il Governo – in particolare il dipartimento della protezione civile ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare – e la regione Marche, d'intesa con gli enti locali e le associazioni imprenditoriali, affrontino la situazione nel suo complesso, individuando i siti a rischio dissesto idrogeologico e le azioni necessarie per mettere in sicurezza le aree residenziali e il patrimonio produttivo, ed evitare il ripetersi di emergenze;
    è parimenti urgente che vengano destinate risorse alla regione Marche, la sola per altro che ha dovuto far pagare ai cittadini la «tassa sulle disgrazie» e alla quale sono state riconosciuti insufficienti finanziamenti per le calamità (neve ed esondazioni) che l'hanno colpita negli scorsi anni,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative volte a garantire congrue risorse per il Fondo Protezione civile per alluvioni di cui alla legge n. 228 del 2012, articolo 1, comma 290;
   ad assumere un'iniziativa normativa ad hoc per istituire un fondo compartecipato dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali, per far fronte alle somme urgenze provocate dal dissesto idrogeologico del territorio con indennizzi immediati per i danni emergenti;
   ad assumere iniziative per assegnare, in tempi rapidi, mediante le amministrazioni territoriali competenti, e d'intesa con le associazioni imprenditoriali, la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione della rete viaria provinciale e comunale, degli immobili di edilizia abitativa e ad uso produttivo, in relazione al danno effettivamente subito, anche in misura sufficiente a coprire integralmente le spese occorrenti per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili danneggiati, sia abitativi, sia destinati ad uso produttivo, che degli impianti, fino alla misura massima del 100 per cento del costo ammesso e riconosciuto, in particolare quando i danni subiti siano stati di entità tale da condizionare la piena e immediata ripresa dell'attività di impresa;
   per quanto riguarda le attività produttive, ad assumere iniziative dirette a prevedere che i soggetti destinatari dei contributi siano i titolari di reddito di impresa, nonché i titolari di reddito di lavoro autonomo e gli esercenti attività commerciali o agricole, per i danni subiti agli immobili, agli impianti e per la sospensione dell'esercizio delle attività in conseguenza degli eventi alluvionali del novembre 2013, sulla base di una perizia asseverata che attesti, oltre ai danni accertati agli immobili e agli impianti, anche l'entità della riduzione del reddito conseguente alla sospensione dell'attività;
   ad assumere iniziative dirette a sospendere i pagamenti dei tributi, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per rassicurazione obbligatoria per tali soggetti;
   ad assumere iniziative per disporre che il pagamento degli adempimenti tributari e non tributari dopo la sospensione dei termini sia effettuato in forma rateale, senza applicazione di sanzioni e interessi;
   ad assumere iniziative per prevedere, anche mediante un apposito protocollo d'intesa con l'Associazione bancaria italiana, la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati assistiti dalla garanzia dello Stato per il pagamento dei tributi, dei contributi e premi da effettuare dopo la sospensione dei termini;
   ad assumere iniziative per attribuire alle imprese, anche agricole, artigiane e commerciali, ovvero a lavoratori autonomi, con sede legale od operativa, alla data del 12 e 13 novembre 2013, nei territori colpiti dagli eventi alluvionali, che non beneficiano dei contributi ai fini del risarcimento del danno, ma che possano dimostrare di aver subito un danno economico diretto (quale diminuzione del volume d'affari, ricorso a strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori per fronteggiare il calo di attività conseguente agli eventi alluvionali) un contributo, sotto forma di credito di imposta, pari al costo sostenuto, entro il 30 giugno 2014, per la ricostruzione, il ripristino o la sostituzione di beni d'impresa o di lavoro autonomo, per almeno 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015;
   ad assumere iniziative dirette ad attribuire, alle medesime imprese, anche agricole, artigiane e commerciali, ovvero a lavoratori autonomi, con sede legale od operativa, alla data del 12 e 13 novembre 2013, nei territori colpiti dagli eventi alluvionali, che non beneficiano di contributi ai fini del risarcimento del danno, un credito di imposta, per almeno 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, pari al costo sostenuto per interventi di riduzione del rischio idrogeologico e per la messa in sicurezza del territorio in cui è localizzata l'attività;
   ad avviare, in tempi rapidi, un piano ambientale per gli investimenti necessari al riassetto idraulico e idrogeologico e alla prevenzione di eventi alluvionali, integralmente finanziato con risorse escluse dal saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno;
   a negoziare con l'Unione europea un allentamento del patto di stabilità anche per comuni e regioni, in modo che gli enti locali e territoriali possano realizzare gli interventi progettati – anche di prevenzione – con risorse proprie, disponibili ma bloccate da vincoli di bilancio;
   a disporre l'utilizzo dei fondi strutturali per il 2014 anche per programmi ambientali per la messa in sicurezza delle aree a rischio;
   a realizzare un monitoraggio costante per evitare insediamenti, residenziali e produttivi, in tutte le zone ad alto rischio idraulico;
   a ridurre progressivamente il consumo del suolo, fino ad azzerarlo;
   ad assumere iniziative normative dirette a stanziare risorse per il riassetto idraulico, per le casse di espansione, per l'innalzamento delle dighe e il rafforzamento degli argini, per la manutenzione della rete idraulica, per il drenaggio efficiente di fiumi, fossi e canali;
   a garantire i collegamenti tra i territori anche in situazioni di emergenza, con l'avvio di cantieri per lavori urgenti di protezione delle pendici, delle opere idrauliche e delle barriere danneggiate dalle alluvioni.
(7-00167) «Carrescia, Luciano Agostini, Lodolini, Marchetti, Manzi, Petrini, Morani, Mariastella Bianchi».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2012 0228

EUROVOC :

impresa artigiana

Marche

inondazione

idrogeologia

politica ambientale

danno