ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12943

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 901 del 20/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: COLLETTI ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12943
presentato da
COLLETTI Andrea
testo di
Mercoledì 20 dicembre 2017, seduta n. 901

   COLLETTI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 3 marzo 2011 decedeva presso il P.S. dell'ospedale «De Bellis» di Castellana Grotte il signor Filippo Dipalma, a meno di due settimane da un semplice intervento di rimozione di cisti naso-palatina eseguito il 22 febbraio 2011 presso l'ospedale «Miulli» di Acquaviva delle Fonti;

   lo stesso giorno la signora Japenga, moglie della vittima, denunciava l'anomalo e improvviso decesso presso i carabinieri di Castellana Grotte a seguito del quale la procura di Bari avviava un'indagine condotta dalla dottoressa Morea che disponeva l'esame autoptico eseguito il 14 marzo 2011;

   l'esito dell'autopsia – depositato in procura ben nove mesi dopo – accertava la riconducibilità del decesso ad un «un arresto cardiaco da aritmia irreversibile» escludendo responsabilità penali a carico dei sanitari che ebbero in cura il Dipalma. In ragione di ciò, il 27 aprile 2012 il gip presso il tribunale di Bari, su richiesta del pm titolare dell'indagine, disponeva l'archiviazione del caso;

   la signora Japenga, non persuasa delle conclusioni a cui erano giunti i medici legali e rinvenendo nella relazione medico-legale incongruenze, numerosi «omissis» e finanche errori (il cognome del «Dipalma» viene erroneamente indicato in «Martina»), chiedeva al gip, di estrarre copia degli atti del fascicolo processuale contenente le cartelle cliniche del marito presso gli ospedali De Bellis e Miulli, documentazione fondamentale per un'eventuale azione risarcitoria in sede civile e/o richiesta di riapertura delle indagini;

   a tutt'oggi la sua richiesta risulta inevasa stante lo smarrimento del fascicolo giudiziario. La cancelleria, infatti, ripetutamente sollecitata, comunicava che il fascicolo) non era stato trovato, risultando «svanito», ancorché dall'istanza di dissequestro del 15 marzo 2013 ne risulta la restituzione al pubblico Ministero il 2 maggio 2012;

   nella speranza di poter comunque recuperare la cartella clinica del marito presso il Miulli, ne chiedeva al gip il dissequestro e, accordatole, presentava istanza all'ospedale che le rifiutava la documentazione, in quanto non disponibile perché non fotocopiata al momento del sequestro. Anche quest'anomalia veniva denunciata mediante comunicazione alla presidenza della procura, quella del tribunale, all'ufficio gip e, finanche, al Ministero della giustizia, ottenendo, anche in questo caso, un totale silenzio;

   non rassegnati al silenzio istituzionale, i familiari del Dipalma avviavano una serie di iniziative fra cui il lancio (20 aprile 2014) di una petizione dal titolo «voglio giustizia per il mio Filippo ma le carte sono sparite nel nulla – x il Mingiustizia» che ad oggi conta ben 10.761 firme e la creazione del sito http://gliamicidifilippodipalma.it/, dal quale si apprendono altre informazioni ed elementi che gettano ulteriori dubbi sulla vicenda imponendone un approfondimento finalizzato a chiarirne in moltissimi punti oscuri;

   persino dell'Associazione «Difesa del Malato», che aveva preso in carico la questione accettando il mandato della sorella del Dipalma di depositare alla procura di Bari tutti gli atti necessari per richiedere formalmente copia del fascicolo sul decesso dell'uomo, non si hanno più notizie;

   da un articolo pubblicato l'11 novembre 2017 su Fax Monopoli si evince che la moglie del Dipalma attende una risposta dalla procura di Bari circa lo smarrimento del fascicolo processuale;

   i fatti, se confermati, potrebbero fare ipotizzare un clamoroso, nonché ennesimo, caso di malasanità, che ha destato grande allarme nell'opinione pubblica oltre che rilevare gravi disservizi nella cancelleria della procura di Bari –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti descritti e se, al fine di far luce sulla vicenda, intendano promuovere, rispettivamente, un'ispezione presso la procura di Bari e presso l'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti per acquisire le informazioni e gli atti utili a chiarire tutti i punti oscuri caratterizzanti il descritto caso di morte sospetta e, più in generale, per verificare lo «stato di salute» degli ospedali della regione Puglia molto spesso protagonisti di casi di malasanità.
(5-12943)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

inchiesta giudiziaria

dati medici