Legislatura: 17Seduta di annuncio: 898 del 06/12/2017
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/12/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2017 DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2017 DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2017 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2017 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2017 VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 07/12/2017 Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 07/12/2017 Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 07/12/2017 Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 07/12/2017
SVOLTO IL 07/12/2017
CONCLUSO IL 07/12/2017
ZOLEZZI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
in data 18 febbraio 2016 è stata pubblicata la risoluzione n. 7-00925 che tratta l'argomento della gestione dei fanghi di depurazione con specifico riferimento alla possibile contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas);
in data 8 febbraio 2017 è stata approvata dalla Commissione ecomafie la relazione sull'inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) in alcune aree della regione Veneto, che affronta i gravi aspetti sanitari correlati all'esposizione a Pfas;
in data 27 giugno 2017 è stata pubblicata la risoluzione presentata al primo firmatario del presente atto finalizzata a impegnare il Governo anche in relazione allo «stop» alla produzione di Pfas e all'inquinamento, e alla richiesta di stato d'emergenza per le aree intorno alla Miteni di Trissino (VI), responsabile del 97 per cento delle emissioni Pfas secondo la relazione ecomafie;
i dati dell'Arpa Vicenza in merito al depuratore la Valle dell'Agno, a Trissino, gestito da Alto vicentino servizi (AVS) mostrano concentrazioni di Pfas totali di 269 microgrammi/chilogrammo di sostanza secca nei fanghi e di depurazione civile catalogati CER 190805;
sono stati inviati alla discarica di Mariana Mantovana (MN), gestita da Tea s.p.a. nel 2013: 2272,74 tonnellate, nel 2014: 2229,98 tonnellate nel 2015: 2196,46 tonnellate nel 2016: 2210,98 tonnellate di fanghi, in totale 8.910,16 tonnellate, che potrebbero equivalere a circa 2,396 chilogrammi di Pfas in maggioranza Pfos e non risulta alcun trattamento specifico dei percolati di tale discarica;
pensando al limite di 500 ng/litro di Pfas della normativa nazionale sulle acque (decreto legislativo n. 172 del 2015), questa quantità di potrebbe potenzialmente portare a soglia di contaminazione 5 miliardi di metri cubi di acqua, dopo un chilogrammo circa di Pfas giunto all'azienda Indecast di Castiglione delle Stiviere (Mantova) che ha portato a soglia due miliardi di metri cubi di acqua;
si rileva il primo articolo di stampa locale sulla questione pubblicato sulla Gazzetta di Mantova, il 21 febbraio 2016 relativo alla risoluzione presentata dal primo firmatario del presente atto in Commissione ambiente alla Camera; altri articoli di stampa veneta furono pubblicati già nel 2013 –:
se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per fermare quello che agli interroganti appare un «turismo» dei fanghi contaminati da Pfas nonché per garantire adeguata gestione dei rifiuti contaminati da Pfas e adeguati controlli nelle aree della provincia di Mantova potenzialmente contaminate.
(5-12891)
Con riferimento alle questioni poste si fa presente, in via preliminare, che ai sensi dell'articolo 184 del decreto legislativo 152 del 2006, i fanghi di depurazione sono rifiuti speciali e ad essi pertanto non possono essere applicate le misure di restrizione sulla circolazione previste per i rifiuti urbani. Si ricorda, inoltre, che rientra nelle competenze provinciali e regionali sia il rilascio delle autorizzazioni allo spandimento dei fanghi, sia il controllo di tutte le attività di gestione dei rifiuti, compreso il contrasto agli illeciti ambientali.
Ad ogni modo, si segnala che il Ministero dell'ambiente sta predisponendo l'aggiornamento degli allegati al decreto legislativo n. 99 del 27 gennaio 1992, recante attuazione della direttiva 86/278/CEE, concernente la protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura. Tali lavori, iniziati già a partire da maggio 2011, hanno recentemente ripreso vigore anche e seguito di alcuni accertamenti e sequestri avvenuti nella Regione Toscana. In proposito, in accordo con gli altri Enti ed Amministrazioni, tra cui l'istituto Superiore di Sanità ed ISPRA, che pure partecipano alla modifica dei suddetti allegati, si terrà conto di inserire eventuali limiti o altre possibili misure di prevenzione idonee a scongiurare la presenza di PFAS nei fanghi da utilizzare in agricoltura.
Si rappresenta, altresì, che il Ministero, con il coinvolgimento del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell'Ambiente, nell'ambito delle proprie funzioni di indirizzo e coordinamento, ha evidenziato la necessità di estendere a livello nazionale gli approfondimenti per valutare l'estensione e l'entità del fenomeno di contaminazione da PFAS ed individuare le eventuali fonti di inquinamento necessarie per la predisposizione di programmi di monitoraggio ad hoc. A tale scopo è stato anche attivato un tavolo tecnico all'interno del predetto Sistema Nazionale a Rete, finalizzato ad affrontare i seguenti aspetti: monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee; analisi delle pressioni e degli impatti; raccolta dei dati di monitoraggio delle ARPA (SINTAI); analisi di siti potenzialmente contaminati; valutazione del danno ambientale. Il Ministero dell'ambiente partecipa, inoltre, in rappresentanza del Governo, alle votazioni che si svolgono a livello europeo sulle restrizioni relative a queste e ad altre sostanze pericolose, nell'ambito del Comitato permanente istituito ai sensi del regolamento REACH.
Ad ogni modo, questo Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione su questa delicata questione.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):risoluzione
fanghi di depurazione
protezione dell'ambiente