ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12848

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 893 del 29/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: ROMANO PAOLO NICOLO'
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/11/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 19/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/11/2017

ATTO MODIFICATO IL 01/12/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 19/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12848
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo presentato
Mercoledì 29 novembre 2017
modificato
Venerdì 1 dicembre 2017, seduta n. 895

   PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   nel mese di aprile 2017 Fininvest spa, la holding finanziaria di Silvio Berlusconi, ha venduto la sua intera quota della società calcistica AC Milan s.p.a. (pari al 99,93 per cento del capitale per un importo di 520 milioni di euro più 220 milioni di accollo debiti al netto degli ulteriori impegni ad investire nel club), ad una società di diritto lussemburghese, appositamente costituita, denominata «Rossoneri Sport Investment Luxembourg», a sua volta di proprietà di un'altra società di diritto lussemburghese, la «Rossoneri Champion Investment Luxembourg», costituita qualche giorno prima la finalizzazione della compravendita, a sua volta controllata da una holding con sede ad Hong Kong, di nome «Rossoneri Sport Investment Co. Ltd» che è a sua volta controllata da un'altra holding denominata «Rossoneri Advanced Company Limited» con sede nelle British Virgin Islands. Insomma una catena di controllo della squadra rossonera composta da società tutte residenti in noti «paradisi fiscali» del mondo;

   fin dal principio sono emersi forti dubbi sull'intera operazione, caratterizzata dalle classiche scatole cinesi, e in particolare sul nome del capo di queste, un sedicente uomo d'affari cinese di nome Yonghong Li, attuale presidente del Milan. Infatti il New York Times con una lunga inchiesta condotta tra Italia e Cina, pubblicata la scorsa settimana, ha evidenziato le numerose anomalie di un personaggio che risulterebbe non solo aver millantato la proprietà di miniere di fosforo in Cina, appartenenti al contrario ad altra società, ma essere stato multato nel suo Paese per non aver dichiarato il possesso di un pacchetto azionario di 50 milioni di dollari. Inoltre, la società della sua famiglia, la «Guangdong Green River Company», risulta coinvolta in una mega truffa finanziaria ai danni di 5.000 piccoli investitori per un valore di 68,3 milioni di dollari;

   in base al regolamento della Federazione italiana gioco calcio (Figc) di attuazione dei principi in materia di acquisizione di partecipazioni societarie a livello professionistico di cui al C. U. n. 189/A del 26 marzo 2015, i soggetti acquirenti una quota azionaria maggiore del 10 per cento di una società di calcio operante nei campionati italiani, devono soddisfare specifici requisiti di onorabilità e di solidità finanziaria. Nello specifico: non devono aver riportato condanne per reati di truffa ed appropriazione indebita e devono disporre di solide basi finanziarie, dimostrando che le risorse impiegate nell'acquisto provengano da proprie attività economiche o di altre fonti lecite sempre espressamente indicate. Tutte condizioni e requisiti che invece risulterebbero mancare a Mr Yonghong Li le cui risorse finanziarie risultano, tranne qualche prestito, di non chiara provenienza;

   negli ambienti calcistici, come riportato dal settimanale l'Espresso nell'articolo «Lo strano caso della vendita del Milan» del dicembre 2016, sono forti le voci che la vendita del Milan altro non sarebbe che «voluntary disclosure» di Berlusconi, un noto evasore fiscale già condannato per reati tributari; ossia secondo tali voci, riportate dal noto settimanale, lo stesso starebbe facendo rientrare in questo modo capitali non dichiarati detenuti all'estero –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se siano state assunte o si intendano assumere, per quanto di competenza, iniziative volte a verificare la piena conformità alla normativa fiscale della cospicua operazione finanziaria concernente la cessione della proprietà della società AC Milan spa.
(5-12848)