Legislatura: 17Seduta di annuncio: 893 del 29/11/2017
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 29/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CIVATI GIUSEPPE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 29/11/2017 BRIGNONE BEATRICE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 29/11/2017 PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 29/11/2017
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/11/2017 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 20/12/2017
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/11/2017
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 20/12/2017
ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE e PASTORINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
il 17 novembre 2017 l'Associazione Assopace Palestina ha lanciato un appello e chiamato alla mobilitazione chiunque sia contrario alle demolizioni di case e all'evacuazione della popolazione palestinese nella Valle del Giordano;
dall'appello si apprende che Israele, in un suo piano a lungo termine per la pulizia etnica della Valle del Giordano, si prepari a ciò distruggendo a tappeto i villaggi di Ein El Hilwe e Al Maleh, nel nord della Valle del Giordano demolendo le case di 300 palestinesi e cancellando, di fatto, completamente quelle comunità;
gli abitanti della zona hanno riferito di droni che sorvegliavano dall'alto, mentre i militari dell'esercito di occupazione chiedevano i documenti di identità a tutti i residenti. Quale fosse la minaccia che si profilava per le famiglie e la comunità lo hanno capito quando sono state depositate sulla loro terra, fermate con dei sassi, le notifiche di evacuazione;
secondo la testimonianza di Rashid Khudairi — della comunità solidale Jordan Valley Solidarity — coordinatore delle attività di chi è sotto la minaccia di demolizione, «Da molti anni le forze dell'occupazione hanno sottoposto a vessazioni e attacchi i Palestinesi nel nord della Valle del Giordano, per spingerli ad abbandonare la loro antica terra», negando loro «l'accesso all'acqua, all'elettricità, alle strade, alla sanità e all'istruzione. Le loro case sono state demolite ripetutamente e spesso vengono fatte esercitazioni militari vicino alle loro case e sulle loro terre»;
secondo Rashid Khudairi, ora Israele sta facendo un ulteriore passo verso la pulizia etnica e la situazione di grande emergenza richiede quindi l'intervento «di tutti gli amici che abbiamo nel mondo.»;
nella Valle del Giordano, nel 1967, data dell'occupazione militare, vi erano circa 300 mila palestinesi: oggi ve ne sono circa 60 mila. È una pulizia etnica ed una deportazione silenziosa che avviene nel silenzio e nella complicità della comunità internazionale e dei media;
l'appello chiede al Governo italiano, ai parlamentari e ai movimenti di protestare e chiedere ad Israele di cessare l'insediamento delle colonie, l'evacuazione della popolazione palestinese e la demolizione di case e scuole;
anche attivisti israeliani hanno lanciato un appello al mondo, così come B'tselem, organizzazione israeliana per la difesa dei diritti umani (http://www.btselem.org/facing expulsion blog) -:
se il Governo sia a conoscenza della grave situazione in cui versano i cittadini palestinesi nella Valle del Giordano, delle minacce ricevute e dei gravi soprusi finora messi in atto dallo Stato d'Israele su quella popolazione;
se il Governo non ritenga urgente farsi promotore presso la comunità internazionale di iniziative affinché venga preservata la presenza della comunità palestinese nella Valle del Giordano e interrotta ogni azione di pulizia etnica contro di essa, da parte dello Stato di Israele.
(5-12843)