ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12838

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 893 del 29/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: RUOCCO CARLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2017
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2017
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2017
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2017
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2017
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/11/2017
Stato iter:
30/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 30/11/2017
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 30/11/2017
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 30/11/2017
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/11/2017

SVOLTO IL 30/11/2017

CONCLUSO IL 30/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12838
presentato da
RUOCCO Carla
testo di
Mercoledì 29 novembre 2017, seduta n. 893

   RUOCCO, SIBILIA, PESCO, ALBERTI, VILLAROSA, PISANO e FICO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   dal dispositivo della sentenza del tribunale di Trani del 30 marzo 2017 emerge che il fatto della manipolazione del mercato contestato con riguardo al doppio declassamento decretato da«Standard & Poor's» nel gennaio 2012 a danno della Repubblica sia stato ritenuto sussistente pur escludendo nella condotta – in termini dubitativi e non di certezza – l'evento della «volontarietà» (dolo): sembrano ricorrere i presupposti per esercitare un'azione risarcitoria nei confronti di«Standard & Poor's» per il recupero dei 2.600.000.000 euro da Morgan Stanley nonché dei maggiori costi (miliardi di euro) sostenuti dalla Repubblica per il rifinanziamento del debito pubblico;

   in risposta all'interpellanza n. 2-00875 il Sottosegretario Baretta ha dichiarato: «(...) la costituzione di parte civile rappresenta opzione processuale per la richiesta di danni alternativa rispetto a quella (...) civile (...) si terrà conto degli ulteriori elementi che dovessero emergere». Diversamente, Consob e Banca d'Italia erano presenti al processo come parti offese;

   in risposta all'interrogazione n. 3-02979 il Ministro interrogato ha dichiarato: «Una seria e giudiziosa tutela degli interessi economici e patrimoniali della Repubblica richiede innanzitutto una conoscenza piena di tutti gli elementi, a cominciare dalla sentenza nella sua integralità, completa di motivazioni (..) Qualora (..) emergano elementi nuovi, questi saranno attentamente valutati per decidere in merito alla proposizione di azione civile per danni»;

   dalla motivazioni della sentenza si evince: «la governance della società ha manifestato un atteggiamento (...) reticente nel tentativo di rappresentare la sussistenza di una netta linea di demarcazione tra processi e ruoli analitici e processi e ruoli manageriali (...) resta confermato il sospetto che tutti gli interventi di S&P nei confronti dell'Italia – dal taglio dell’outlook del 21 maggio 2011 al doppio declassamento del 12 gennaio 2012 – siano stati connotati da sicuro pregiudizio (...) perché adottati in arco temporale ristretto, con valutazioni diverse da quelle della altre agenzie (...) e dopo che era stato risolto il rapporto contrattuale di S&P», è inoltre «confermata sia la violazione delle policy aziendali di S&P che del Regolamento europeo n. 1060 del 2009 sul conflitto di interessi». Infine dalle medesime motivazioni relative ad a comunicazione intercorsa tra la manager Pierdicchi ed il presidente mondiale di Standard & Poor's Deven Sharma si evince una consapevolezza della inadeguatezza degli analisti del debito sovrano –:

   se intenda promuovere l'azione risarcitoria e quali iniziative intenda porre in essere per ripristinare il «credit score» spettante all'Italia prima della «erronea-falsa valutazione» relativa al doppio declassamento del gennaio 2012.
(5-12838)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-12838

  Con l'interrogazione in esame si chiede di conoscere le intenzioni del Governo in merito ad eventuali azioni risarcitorie nei confronti dell'agenzia di rating Standard & Poor's per i giudizi (downgrade) espressi nei confronti della Repubblica Italiana, alla luce della sentenza del tribunale di Trani in relazione alle accuse di «manipolazione del mercato» mosse contro l'Agenzia.
  Al riguardo si rappresenta che, dallo stralcio di motivazione della sentenza riportato dagli interroganti, non appaiono emergere elementi nuovi e discriminanti tali da poter mutare la valutazione già espressa in occasione della risposta alla interpellanza richiamata dagli onorevoli interroganti, e cioè che non paiono sussistere elementi sufficienti per proporre una solida e fondata richiesta di risarcimento di danni nei confronti dell'Agenzia. E ciò anche se va precisato tuttavia che, a livello ministeriale, non si è mancato di manifestare insistentemente un netto disaccordo nei confronti delle valutazioni di detta Agenzia per il downgrade del 2012.
  Occorre comunque valutare che, allo stato, non si potrebbe non tenere in debito conto che proprio la Standard & Poor's sia l'unica agenzia di rating che abbia assunto, alla fine del mese scorso, con Yupgrade del 27 ottobre, una posizione di controtendenza al progressivo abbassamento delle valutazioni del merito di credito della Repubblica italiana, dichiarato da tutte le altre agenzie.
  A tal fine, infatti, è utile ricordare ed illustrare sinteticamente come il quadro complessivo abbia effettivamente visto una comune tendenza all'abbassamento del rating negli ultimi anni.
  Insieme ai downgrade della Standard Poor's (nel 2012 di due notches, nel 2013 e nel 2014), vi sono stati quelli di Moody's (a fine 2011 e due nel 2012 di cui uno di due notches), di Fitch (nel 2012 di due notches, nel 2013 ed ora anche ad aprile 2017) e di DBRS (nel 2012, nel 2013 ed ancora ad inizio 2017). E ciò solo per citare le quattro agenzie di cui tiene conto la BCE nelle proprie attività.
  Per quanto attiene alle iniziative per ripristinare il « credit score» spettante all'Italia, si può dire che tutta l'azione del Governo sia concentrata nel tentativo di ridare ossigeno, impulso e fiducia non solo al mercato finanziario ma a tutte le iniziative verso la ripresa dell'economia reale.
  Si può soggiungere, in particolare, che la questione degli Npl, che è stata ancora recentemente motivo di ulteriori critiche da parte delle agenzie di rating, in questi ultimi mesi ha subito un'accelerazione positiva e gli stock delle sofferenze sono diminuiti del 25 per cento da inizio anno e che quindi l'immagine dell'Italia, che è stata data specificamente da Moody's, come già dichiarato dal Ministro Padoan, non è rappresentativa della realtà. Le autorità europee mostrano apprezzamento per le riforme strutturali adottate negli ultimi anni, che hanno aumentato la crescita potenziale e che miglioreranno la produttività. Le riforme sulle banche hanno determinato un significativo rafforzamento del settore.
  La Commissione europea sottolinea inoltre i risultati conseguiti dal Governo in termini di aggiustamento dei conti pubblici e giudica adeguato lo sforzo di consolidamento, previsto nel ddl di bilancio, a livello strutturale, riconoscendo così la validità della politica del «sentiero stretto» perseguita dal Governo, ossia del giusto equilibrio tra la necessità di sostenere la ripresa economica e quella di continuare a perseguire il graduale consolidamento della finanza pubblica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Repubblica

azione civile

debito