Legislatura: 17Seduta di annuncio: 890 del 22/11/2017
Primo firmatario: GADDA MARIA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 VAZIO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 FAMIGLIETTI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 PARRINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 MORANI ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 DONATI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 ERMINI DAVID PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 GALPERTI GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017 VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 22/11/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 23/11/2017 Resoconto GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 23/11/2017 Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 23/11/2017 Resoconto GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 23/11/2017 Resoconto REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 23/11/2017
SVOLTO IL 23/11/2017
CONCLUSO IL 23/11/2017
GADDA, BORGHI, REALACCI, MARIANI, MORETTO, VAZIO, FAMIGLIETTI, PARRINI, ASCANI, ROTTA, IORI, DALLAI, MORANI, DONATI, MARCO DI MAIO, MANFREDI, ERMINI, GALPERTI e VENITTELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
le tecnologie della climatizzazione e della refrigerazione fanno affidamento sui cosiddetti gas refrigeranti Hfc, introdotti con l'adozione del protocollo di Montréal del 1987 in sostituzione dei clorofluorocarburi, principali responsabili della distruzione dello strato di ozono;
gli Hfc sono però assolutamente perniciosi nelle formulazioni chimiche e sintetiche attuali: pur non essendo sostanze ozono-lesive, sono potenti gas serra che possono avere un impatto sul cambiamento climatico migliaia di volte maggiore rispetto all'anidride carbonica;
con l'Accordo di Kigali, gli Stati si sono impegnati a ridurre la produzione e il consumo di Hfc di oltre l'80 per cento nel corso dei prossimi trenta anni. Tale programma di riduzione era già stato adottato dall'Unione europea con il regolamento (UE) n. 517/2014 (cosiddetto F-gas), che ha abrogato e sostituito il precedente regolamento (UE) n. 842/06;
ad oggi in Italia non è ancora stato emanato il decreto di attuazione di tale regolamento europeo, nonostante il termine fissato fosse il 31 dicembre 2016. A causa del ritardo, la Commissione europea ha dato avvio ad una procedura di pre-infrazione nei confronti del nostro Paese (Eu Pilot 9154/2017);
le associazioni delle imprese produttrici – molte delle quali eccellenze mondiali – esprimono preoccupazione per le criticità di carattere ambientale e di sicurezza che derivano dall'assenza di un quadro normativo nazionale certo, che consenta di chiarire le competenze e di predisporre una sana pianificazione aziendale;
agli interroganti risulta che, con la collaborazione delle associazioni di categoria e ambientaliste, sia stato predisposto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare uno schema di decreto attuativo che ad oggi non è stato ancora approvato dal Consiglio dei ministri;
solo dopo l'adozione di questo primo decreto sarà possibile elaborare quello con lo schema sanzionatorio, particolarmente delicato per la questione dei controlli e del rispetto degli obblighi comunitari;
le imprese produttrici sono sotto pressione anche a causa di un altro problema: i prodotti refrigeranti, infatti, sono uno dei pochi rifiuti speciali e pericolosi non ancora dotati di una gestione dei costi ambientali di trattamento e smaltimento –:
quali siano i tempi necessari per l'adozione del decreto di cui in premessa e per la stesura e l'adozione del decreto recante la disciplina delle violazioni, tenendo anche presente la necessità di coinvolgere le associazioni di settore allo scopo di gestire in maniera ottimale il trattenimento e lo smaltimento dei rifiuti nella filiera e, al contempo, ridurne i costi particolarmente elevati per gli operatori.
(5-12786)
Con riferimento alle questioni poste, si fa presente che, al fine di dare attuazione alle nuove disposizioni introdotte dal Regolamento (UE) n. 517/2014, si è reso necessario predisporre uno schema di Decreto che modifica e supera, abrogandole, le attuali disposizioni in materia già disciplinate dal decreto del Presidente della Repubblica n. 43 del 2012. Lo schema di Decreto in questione è stato predisposto dal Ministero previa consultazione con i principali Enti e Amministrazioni e le Associazioni di settore e ambientaliste.
Il Ministero ha avviato l’iter di adozione del Decreto, che è attualmente all'esame del Dipartimento per gli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A seguito dell'approvazione e pubblicazione del suddetto provvedimento, si potrà procedere all'elaborazione e approvazione del relativo regime sanzionatorio.
Si segnala, inoltre, che il Ministero ha già da tempo avviato un dialogo con le associazioni di settore, i produttori, gli importatori e gli esportatori di tali sostanze, al fine di affrontare il tema della gestione «ottimale» dei gas fluorurati ad effetto serra e per vagliare le diverse proposte per la gestione del gas durante il ciclo di vita delle apparecchiature coinvolte.
In merito allo smaltimento dei gas refrigeranti ed estinguenti, si rappresenta, inoltre, che il 22 giugno scorso il Ministro dell'ambiente ha sottoscritto, ai sensi dell'articolo 206 del decreto legislativo n. 152 del 2006, un Accordo di Programma con la società Hudson Technologies Europe s.r.l.. Tale Accordo consentirà di aumentare il livello di raccolta e recupero e di raggiungere il maggior vantaggio ambientale, nel rispetto della normativa ambientale e di settore.
Si evidenzia che il Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, valutando il raggiungimento delle finalità degli atti normativi, nonché gli effetti prodotti su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, si rassicura comunque che il Ministero continuerà a svolgere le proprie attività mantenendo alto il livello di attenzione, al fine di definire l’iter procedurale in corso, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa comunitaria in materia.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):applicazione del diritto comunitario
procedura CE d'infrazione
gruppo di produttori