ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12768

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 889 del 21/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 21/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 21/11/2017
Stato iter:
22/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 22/11/2017
Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
RISPOSTA GOVERNO 22/11/2017
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 22/11/2017
Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/11/2017

SVOLTO IL 22/11/2017

CONCLUSO IL 22/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12768
presentato da
MOLTENI Nicola
testo di
Martedì 21 novembre 2017, seduta n. 889

   MOLTENI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   come riportato di recente anche da alcune testate giornalistiche (ilgiorno.it), articolo del 24 settembre 2017, «(...) i detenuti (che lavorano presso le strutture carcerarie), dal mese prossimo (ottobre), si ritroveranno un aumento in busta paga di circa l'83 per cento. Per legge. Vale a dire che un detenuto che lavora in carcere arriverà a guadagnare un salario medio di circa 7 euro all'ora. Il che significa mille euro al mese a cui si aggiungono, a seconda dei casi, tredicesima e quattordicesima (...)», mentre agli agenti di polizia penitenziaria – «... hanno il contratto fermo da 10 anni. Gli straordinari tagliati. E l'obbligo di pagarsi pure il posto letto in caserma.» — viene corrisposta la medesima cifra, se non con piccole differenze;

   appare del tutto singolare assistere al fatto che ai detenuti che svolgono un'attività lavorativa presso le strutture carcerarie sia corrisposto uno stipendio identico a quello di un agente di polizia penitenziaria. Non solo, nella realtà la somma corrisposta è superiore, poiché il detenuto non paga i costi della detenzione a differenza dell'agente di polizia penitenziaria che si deve far carico anche dei costi di alloggio;

   l'articolo in parola rileva, altresì che «l'aspetto ancor più paradossale è che “per garantire una alternanza e la possibilità a tutti i detenuti di lavorare, ogni sei mesi di lavoro chi è impiegato viene ‘lasciato a casa’ e messo in cassa integrazione. Tanto, qui in Italia paga sempre Pantalone”. Non come in Germania: “Lì il detenuto che lavora prende 87 centesimi all'ora e si paga anche la corrente elettrica che usa (...). Noi, invece, non soltanto li ospitiamo gratis in carcere, ma gli garantiamo uno stipendio. Mentre allo Stato, ovvero a ogni italiano che paga le tasse, ogni detenuto costa al giorno circa 160 euro.”» –:

   come il Ministro interrogato intenda porre rimedio alla situazione sopra descritta tenuto conto che appare necessario stabilire dei criteri tali da consentire di ridurre il compenso dei detenuti che prestano la propria attività lavorativa presso le strutture carcerarie, avendo riguardo ai costi che gli stessi generano per ogni giorno di detenzione, e porre in essere tutte le iniziative necessarie affinché si proceda al rinnovo del contratto di lavoro della polizia penitenziaria ormai scaduto da quasi 10 anni oltre ad una corretta rimodulazione del provvedimento di «riordino delle carriere».
(5-12768)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-12768

  L'atto di sindacato ispettivo in discussione, prendendo le mosse da un recente articolo di stampa on line, assimila due temi, quello del trattamento retributivo dei detenuti lavoranti, di recente ridefinito, e quello del mancato rinnovo del contratto di lavoro del personale di Polizia penitenziaria, che, per loro natura, non possono essere trattati unitariamente.
  In particolare, con riferimento alla prima questione, l'Onorevole interrogante chiede di sapere come il Ministro della giustizia intenda assicurare che la retribuzione dei detenuti per il lavoro svolto tenga adeguatamente conto delle spese sostenute dallo Stato per il loro mantenimento in carcere.
  A tal proposito, va innanzitutto precisato che l'ordinamento, e segnatamente l'articolo 188 c.p., già prevede che il condannato rimborsi all'erario tali spese ed inoltre, ai sensi dell'articolo 145 c.p., le stesse sono prelevate dalla remunerazione spettante al detenuto per il lavoro dallo stesso prestato con le modalità previste dall'articolo 2 ord. pen.
  Nel merito poi della questione relativa al recente intervento di rideterminazione delle mercedi spettanti ai detenuti lavoranti alle dipendenze dell'Amministrazione, giova rilevare che, sebbene l'articolo 22 ord. pen. preveda che tali compensi siano determinati in misura non inferiore ai 2/3 del trattamento economico previsto dai CCNL, e siano adeguati da una apposita Commissione, l'ultimo adeguamento risaliva al 1994.
  Ne consegue che la recente rideterminazione delle mercedi, con decorrenza dallo scorso mese di ottobre, ad opera della citata Commissione, costituisce la doverosa risposta ad una situazione di inerzia protrattasi per oltre venti anni, che ha peraltro generato un consistente contenzioso che vede sistematicamente soccombente l'Amministrazione, con relative ricadute per l'erario.
  Preme, inoltre, rappresentare come l'intervento in parola si inserisca coerentemente nel percorso da tempo avviato dal Ministero della giustizia – e che troverà il suo compimento con l'esercizio della delega governativa in materia di riforma dell'ordinamento penitenziario – volto alla definizione di un nuovo modello trattamentale che, sulla scorta dei contributi di riflessione e proposta emersi nell'ambito degli Stati generali dell'esecuzione penale, punti all'effettivo reinserimento sociale del detenuto, anche attraverso la promozione dell'attività lavorativa, offrendo ai detenuti opportunità di formazione e lavoro professionalizzanti, accompagnate dal riconoscimento di un trattamento retributivo equo e dignitoso.
  Con riferimento, invece, alle questioni che investono il personale della Polizia penitenziaria, preme innanzitutto rilevare che, proprio la consapevolezza delle difficili condizioni in cui versa il Corpo ha ispirato il decreto-legge n. 148/2017, in fase di conversione, che prevede la fruizione gratuita degli alloggi da parte del personale del Polizia penitenziaria nelle caserme o nelle altre strutture di servizio, per lo svolgimento dei compiti istituzionali.
  Più in generale, sul tema del trattamento economico, si rappresenta che dal mese di luglio è in corso presso il Dipartimento della funzione pubblica la contrattazione sindacale finalizzata al rinnovo dei contratti di tutto il personale delle Forze dell'ordine, ivi incluso il Corpo della Polizia penitenziaria.
  In ordine poi alla questione del riordino delle carriere, va preliminarmente evidenziato come, allo stato attuale, l'unico comparto della pubblica amministrazione interessato da interventi di riordino sia proprio quello delle Forze di polizia, tra le quali la Polizia penitenziaria.
  In tale direzione, infatti, con decreto legislativo n. 95 del 2017, sono state dettate disposizioni di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, in attuazione della legge delega n. 124 del 2015, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (c.d. delega Madia).
  Il provvedimento in parola, oltre a prevedere la rideterminazione della dotazione organica, definisce tra l'altro procedure semplificate per i concorsi interni per l'accesso ai ruoli e alle qualifiche superiori e per gli altri sistemi di progressione in carriera; la valorizzazione delle funzioni svolte dalle qualifiche apicali e dei ruoli degli ispettori e della carriera dei funzionari, con correlato adeguamento del trattamento economico.
  La possibilità di adottare decreti correttivi, come auspicato dall'Onorevole interrogante, è espressamente contemplata dalla legge delega, ma non potrà che essere valutata all'esito di un adeguato monitoraggio degli effetti della nuova disciplina di riordino appena introdotta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

riduzione dei salari

personale carcerario