ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12751

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 888 del 20/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 20/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12751
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Lunedì 20 novembre 2017, seduta n. 888

   CAPARINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nel 2015 la rescissione dal contratto di fornitura da parte del gruppo Albini di Bergamo dal 2012 partner di NK in un progetto di rilancio della filatura di Ceto (situazione ampiamente documentata con atto di sindacato ispettivo n. 5-07038 del 18 novembre 2015 ad oggi rimasta senza risposta), ha determinato la chiusura della fabbrica in Valle Camonica ed il licenziamento dei 72 dipendenti ivi impiegati (in prevalenza donne) ora beneficiari della Naspi che si esaurirà nel febbraio del 2019. Se è vero che una seppur minima parte di essi ha trovato lavoro con contratti trimestrali presso altre realtà locali, è altrettanto vero che la quasi totalità degli ex dipendenti NK ad oggi è ancora disoccupata;

   nei giorni scorsi, nonostante le rigide temperature, un gruppo di essi si è incatenato ai cancelli dello stabilimento ed ha iniziato uno sciopero della fame per richiamare l'attenzione di politica e istituzioni sulla situazione occupazionale in Valle Camonica;

   Delia Bonomi, portavoce autoeletta della disperazione e della rabbia di tanti disoccupati camuni alle prese con la mancanza di prospettive, intende restare così fino a quando «qualcuno», enti o imprese, le darà una risposta, sul suo futuro. La 53enne ormai ex dipendente dello stabilimento tessile, vedova con figli a carico e alle prese con la Naspi, la nuova indennità mensile di disoccupazione, che percepisce con gli altri ex lavoratori (per circa 700 euro mensili in discesa, che diventeranno 275 quando si esaurirà nel febbraio del 2019), ha voluto dare nuovamente visibilità a un dramma. «Mi sento di rappresentare i disoccupati della Valcamonica, e sono tanti, e di rappresentare anche le loro famiglie disperate e incatenate – ha detto l'ex operaia –, e sollecito la sensibilità dei nostri politici che fin qui non hanno fornito alcuna prova di sé. È trascorso un mese e mezzo dall'ultimo presidio davanti allo stabilimento ma non è successo nulla. Da questa mattina riceviamo dai social decine e decine di attestazioni di solidarietà e di vicinanza che ci sostengono in quest'azione – aggiunge al megafono l'ex Nk –, ma siamo alla disperazione totale perché non poter rientrare al lavoro è come perdere tutto. Vorrei tanto, e lo dico senza cattiveria, che i nostri politici trascorressero una sola settimana come stiamo facendo noi per verificare come si comporterebbero»;

   il presidio è stato sostenuto da un comunicato dei due sindacati di categoria di Cisl e Cgil (Femca e Filctcem), che solidarizzano con le donne che «con la loro protesta hanno rimesso al centro dell'attenzione il tema dell'occupazione e della difficoltà del lavoro in Valcamonica, dove la crisi economica e dell'impiego ha cancellato centinaia di posti di lavoro»;

   sabato 18 novembre 2017 si è inoltre svolta una partecipata manifestazione a sostegno dell'iniziativa;

   sebbene in questi mesi regione Lombardia e comune di Ceto si sono adoperati, per quanto loro possibile, per cercare ed agevolare nuovi investitori che rilevino il sito NK, appare evidente che un intervento da parte del Governo potrebbe sbloccare rapidamente e positivamente la situazione –:

   quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere per favorire la ricollocazione degli ex dipendenti della NK di Ceto e, più in generale, per porre rimedio al gravoso problema occupazionale che affligge la Valle Camonica.
(5-12751)