ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12749

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 888 del 20/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI SALVO TITTI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12749
presentato da
DI SALVO Titti
testo di
Lunedì 20 novembre 2017, seduta n. 888

   DI SALVO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   Grandi stazioni s.p.a. nata nel 1998 con lo scopo di riqualificare e gestire, anche commercialmente, le 14 maggiori stazioni italiane, era partecipata per il 60 per cento da Ferrovie dello Stato italiane e per il 40 per cento da soci privati;

   dalla scissione di Grandi stazioni s.p.a., sono nate tre società: Grandi stazioni rail s.p.a., Grandi stazioni immobiliare s.p.a. Grandi stazioni retail s.p.a.;

   le prime due società (Grandi stazioni rail e Grandi stazioni immobiliare) hanno mantenuto una partecipazione pubblica (Ferrovie dello Stato italiane), mentre Grandi stazioni retail è stata venduta per un importo di circa un miliardo di euro ad azionisti privati: la proprietà fa capo al consorzio formato da Antin Infrastrutture Partners, Icamap e Borletti Group; la società è nata con l'obiettivo di riqualificare, valorizzare e gestire le quattordici principali stazioni ferroviarie italiane, tra cui Milano e Roma;

   il 2 ottobre 2017, senza alcun preavviso, l'amministratore delegato di Grandi stazioni retail s.p.a. comunicava verbalmente ai dipendenti della direzione commerciale (media, leasing, Supporto gestione contratti, Marketing e business control) che sarebbero stati trasferiti, dal 2 gennaio 2018, presso la sede di Milano, mentre la direzione tecnica, legale, amministrazione (eccetto business control), risorse umane e relazioni esterne resteranno per il momento in servizio presso la sede di Roma;

   i dipendenti che saranno trasferiti, senza alcuna possibilità di concertazione, sono ventidue su ottantasei totali della società di cui, attualmente, ottanta impiegati a Roma nella medesima sede in cui operavano prima della scissione;

   prima di ottobre 2017, la società non aveva mai formulato ipotesi di trasferimento, pertanto la notizia ha colto inaspettatamente il personale interessato che, suo malgrado, sta cercando di analizzare le prospettive future, facendo i conti con problemi sia di natura personale che soprattutto familiare;

   la maggior parte dei dipendenti interessati dal trasferimento sono giovani madri di famiglia (quattordici donne su ventidue); per loro che dovrebbero allontanarsi dalla famiglia lasciando anche bambini in un'età delicata per la crescita, è praticamente impossibile accettare il trasferimento, in tempi così ridotti, senza alcuna previsione di supporto economico e/o logistico;

   i dipendenti hanno chiesto alle proprie organizzazioni sindacali, anch'esse all'oscuro del trasferimento, di proclamare lo stato di agitazione;

   se necessario, le madri lavoratrici coinvolte nel trasferimento hanno preannunciato uno sciopero ad oltranza qualora i vertici aziendali non dovessero raccogliere le loro rimostranze –:

   se il Governo, per quanto di competenza, non ritenga opportuno assumere idonee iniziative volte a salvaguardare il diritto dei lavoratori e delle lavoratrici trasferiti dalla precedente società, partecipata totalmente dal gruppo Ferrovie dello Stato italiane, all'attuale proprietà di natura esclusivamente privata nel rispetto della normativa vigente;

   se trovi conferma che i dipendenti non sono stati mai interpellati per esprimere la preferenza per l'assegnazione ad una società piuttosto che all'altra;

   se corrisponda al vero che nell'operazione di vendita non sia stata prevista alcuna tutela per i dipendenti assegnati alla Grandi Stazioni Retail;

   se trovi conferma che sia stato raggiunto un accordo tra gli acquirenti di Grandi Stazioni Retail ed il gruppo Ferrovie dello Stato italiane in particolare con la società scissa Grandi Stazioni Rail, tuttora vigente, in forza del quale non e consentita l'assunzione di dipendenti di Grandi Stazioni Retail;

   se corrisponda al vero che, rispetto alla lista di nominativi originariamente depositata resa nota solo in prossimità della scissione di Grandi Stazioni s.p.a., si siano verificati movimenti di personale da una società all'altra (Retail verso Rail) e, nel caso affermativo, come si giustifichi tale circostanza che appare un elemento di discriminazione verso coloro che, loro malgrado, hanno subito passivamente la scelta fatta a monte.
(5-12749)