ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12717

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 886 del 15/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: NICCHI MARISA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 15/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOSSA LUISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 15/11/2017
SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 15/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 15/11/2017
Stato iter:
16/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/11/2017
Resoconto NICCHI MARISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 16/11/2017
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 16/11/2017
Resoconto NICCHI MARISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/11/2017

SVOLTO IL 16/11/2017

CONCLUSO IL 16/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12717
presentato da
NICCHI Marisa
testo di
Mercoledì 15 novembre 2017, seduta n. 886

   NICCHI, BOSSA e SCOTTO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   come riportato anche da numerose fonti giornalistiche (Il Sole 24 Ore, Il Fatto quotidiano, La Stampa e altre), dal 6 novembre 2017, nell'istituto Magiotti di Montevarchi, Toscana, è stata presa la decisione di dare solo pane e olio per pranzo ai bambini i cui genitori sono morosi nel pagamento delle rette scolastiche;

   il pasto viene consumato insieme a tutti, oppure sui tavoli riservati ai bambini che portano il pranzo da casa;

   la decisione è stata favorita dalla sindaca di Montevarchi, essendo stato riscontrato un disavanzo di cinquecento mila euro nel bilancio del comune di Montevarchi, accumulato con le morosità per servizi, come la mensa e il trasporto scolastico;

   da giorni questi bambini sono costretti a subire quelle che gli interroganti giudicano una pubblica umiliazione. Addirittura isolati in un angolo della stessa mensa, come fossero responsabili del comportamento dei loro genitori, sempre ammesso che i genitori possano pagare la mensa;

   il comune fa bene a esigere il pagamento delle rette, ma, a parere degli interroganti, è sbagliata la soluzione individuata, in quanto la strada dovrebbe essere quella del capire il disagio delle famiglie, in tutti i modi possibili senza penalizzare i minori, e non certo quello di differenziare la mensa o il trasporto a dei bambini –:

   quale sia l'orientamento del Governo in relazione a situazioni così discriminanti ai danni di minori incolpevoli che comportano disuguaglianze nei luoghi dell'apprendimento, dell'educazione e della crescita e quali iniziative di competenza intenda assumere, anche sul piano normativo, per evitare che fenomeni simili possano ripetersi.
(5-12717)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-12717

  On.le Nicchi,
  premetto, anzitutto, che la questione sollevata con la sua interrogazione non rientra nelle competenze dirette di questo Ministero. Ciononostante, nella considerazione che la scuola è per eccellenza luogo di inclusione, di accoglienza e di uguaglianza, questa Amministrazione si sente comunque chiamata in causa in relazione alla vicenda in argomento.
  Il MIUR reputa che la misura adottata dall'amministrazione comunale di Montevarchi non può essere una risposta accettabile al problema della morosità delle famiglie. Un'amministrazione comunale che risolve i problemi di pagamento del servizio mensa scolastico danneggiando bambine e bambini è da condannare. È paradossale che, di fronte a buchi di bilancio, siano le alunne e gli alunni della scuola dell'infanzia e della scuola primaria a pagare. Le discriminazioni e le emarginazioni non possono appartenere all'istituzione scolastica.
  Certo, esiste un disagio legato alle tariffe applicate dagli Enti erogatori del servizio mensa, che – si ricorda – fa capo ai Comuni che provvedono all'appalto di servizi e decidono le tariffe da applicare, in completa autonomia, sebbene possano delegare l'attività alle scuole, con l'accordo di queste, trasferendo loro anche le necessarie risorse finanziarie.
  Le rette riferite alla mensa scolastica sono ripartite in base al reddito, seguendo il coefficiente ISEE. Ciò consente ad ogni famiglia di pagare sulla base della propria possibilità economica. Il sistema va in crisi nel momento in cui si verificano defezioni nei pagamenti, sicché chi versa il dovuto si trova a dover colmare l'ammanco di coloro che non pagano e che non sempre coincidono con i soggetti delle fasce più deboli.
  Posto ciò, si ritiene comunque che vada salvaguardato un sistema in cui le mense scolastiche rappresentano un'opportunità di crescita sociale e culturale che la scuola pubblica deve in tutti i modi garantire.
  È noto a tutti, in particolare, che la mensa scolastica concorre:
   all'educazione alla socialità: il cibo è veicolo di conoscenza e comunicazione;
   all'abbattimento delle differenze sociali;
   a dare valore al cibo: il pasto fornito alle mense scolastiche è studiato e bilanciato in tutte le sue componenti;
   alla tutela della salute.

  Come abbiamo accennato, la normativa vigente rimette all'autonomia degli enti locali la gestione del servizio di mensa che, in quanto servizio a domanda individuale, non può, per sua stessa natura, costituire oggetto di una disciplina unica nazionale, dovendo, al contrario, essere organizzato e modulato secondo la reale necessità dei territori e in ragione della specificità del contesto socio-economico locale.
  Malgrado tale premessa, però, il MIUR, proprio in ragione del ruolo educativo che riconosce al momento della mensa e nell'esercizio del suo ruolo di coordinamento e supporto dei dirigenti scolastici che in prima linea sono chiamati a rispondere alle esigenze manifestate dalla famiglie, si sente coinvolto nel promuovere e sostenere con la dovuta attenzione il confronto con tutte le parti coinvolte.
  In questo senso si registra un continuo impegno dell'articolazione territoriale del Ministero a risolvere in modo condiviso le emergenze, nonché a preservare e ristabilire, ove necessario, il corretto clima di fiducia tra le famiglie e la scuola.
  Da elementi forniti dal competente U.S.R. si evince che in data 3 novembre l'Amministrazione di Montevarchi ha comunicato gli elenchi di coloro che risultavano morosi e ha fornito le indicazioni per la distribuzione del vitto a partire dal successivo lunedì 6 novembre. La scuola ha, quindi, sollecitamente invitato chi fosse inadempiente a mettersi in regola o presentarsi in segreteria per esperire nuove forme di consumazione del pasto, sensibilizzando particolarmente i docenti ad aver un atteggiamento di attenzione verso i bambini che avrebbero consumato un pasto diverso.
  Alla data dello scorso 13 novembre risulta che la situazione si sarebbe risolta con l'80 per cento delle famiglie che hanno regolarizzato il pagamento, il 12 per cento che è stato preso in carico dai servizi sociali e il restante 8 per cento che ha fatto richiesta del pasto domestico.
  Concludendo, va detto che non può non riconoscersi che sul tema esistono delle criticità, per risolvere le quali sono in primo luogo gli enti locali a doversi attivare, salvaguardando necessariamente quel sistema di valori educativi e sociali che la mensa ha consentito in questi anni di sviluppare, ivi compresi quelli relativi ad una corretta ed equilibrata alimentazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto scolastico

fanciullo

minore eta' civile