ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12662

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 884 del 10/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: BECATTINI LORENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12662
presentato da
BECATTINI Lorenzo
testo di
Venerdì 10 novembre 2017, seduta n. 884

   BECATTINI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il diabete mellito tipo 1 rappresenta circa l'8 per cento di tutte le forme di diabete mellito e costituisce una delle malattie croniche più frequenti dell'infanzia;

   a differenza del diabete di tipo 2, il diabete di tipo 1 si manifesta frequentemente in età precoce, compresa l'infanzia, la pubertà e l'adolescenza;

   in Italia oggi si stima che siano 20.000 i bambini e gli adolescenti affetti da diabete di tipo 1;

   la transizione dell'adolescente con diabete alla rete assistenziale dedicata all'adulto è una fase molto critica per la continuità delle cure, anche per l'elevato rischio di abbandono del sistema delle cure da parte del ragazzo, con pericolo concreto di complicanze a lungo termine come macroangiopatia aterosclerotica, microangiopatia, a carico del rene, della retina e del sistema nervoso periferico, ulcera diabetica (piede diabetico) dovuta al concorrere della neuropatia, della macroangiopatia e delle sovrapposizioni infettive;

   il gruppo di studio delle tre società scientifiche (Sid, Amd e Siedp) ha redatto nel 2010 un documento di consenso sulla transizione in cui afferma:

    che il passaggio dal centro pediatrico al centro dell'adulto deve essere un «processo» e non un evento critico nella vita degli adolescenti con patologia cronica;

    che il paziente deve essere aiutato nel corso degli anni di visite presso il centro pediatrico ad acquisire la consapevolezza che il passaggio è davvero necessario;

    che a tal fine è necessario concordare una età entro la quale effettuare il passaggio. L'età dei 18 anni, che rappresenta per definizione (v. legge 27 maggio 1991, n. 176) il limite dell'età pediatrica, potrebbe costituire il limite entro il quale effettuare il passaggio;

    che è inoltre indispensabile creare il «Team di transizione», che ha il compito non solo di svolgere un ruolo di riferimento preciso per i singoli pazienti in «passaggio», provenienti dal centro pediatrico, e per le loro famiglie, ma anche di discutere la situazione globale, i potenziali passaggi e i risultati dei precedenti passaggi;

    il piano nazionale del diabete riconosce la delicatezza del momento del passaggio dalle cure pediatriche del giovane con diabete alle cure da adulto, e l'importanza che questa transizione avvenga tenendo contro di diversi fattori, compresi i bisogni particolari e mutevoli che caratterizzano i giovani in età evolutiva, sia dal punto di vista medico che psicologico;

   lo stesso piano nazionale del diabete evidenzia che la transizione avviene spesso in maniera disomogenea sul territorio nazionale;

   sono ancora poche le regioni che hanno previsto dei percorsi adeguati per gestire in maniera appropriata la transizione del giovane con diabete;

   è indispensabile disegnare un percorso di transizione personalizzabile e adattabile alle varie realtà locali, tenendo come riferimento, i modelli condivisi dalle società scientifiche sopra citati nel documento di consenso –:

   se, alla luce di quanto descritto in premessa, intenda adottare le iniziative di competenza per far sì che:

    a) il Servizio sanitario nazionale assicuri su tutto il territorio nazionale una corretta transizione dei ragazzi, al termine del loro percorso di maturazione, ai servizi di diabetologia per l'adulto, disegnando un percorso di transizione personalizzabile dal soggetto e in linea con gli standard riconosciuti negli studi delle società scientifiche;

    b) si organizzi un tavolo tecnico con le principali associazioni di pazienti per il monitoraggio dell'applicazione del piano nazionale del diabete, soprattutto per quanto concerne il processo della transizione;

    c) ci sia una maggiore omogeneità a livello nazionale nella qualità delle cure per i pazienti diabetici, anche in relazione alle innovazioni previste dai nuovi livelli essenziali di assistenza.
(5-12662)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

diabete

pediatria