Legislatura: 17Seduta di annuncio: 883 del 08/11/2017
Primo firmatario: BORGHI ENRICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PINNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 CARLONI ANNA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017 VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 09/11/2017 Resoconto PINNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 09/11/2017 Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 09/11/2017 Resoconto PINNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 09/11/2017
SVOLTO IL 09/11/2017
CONCLUSO IL 09/11/2017
BORGHI, PINNA, BRAGA, CARELLA, CARLONI, FEDI, FRAGOMELI, LA MARCA, PRINA, ROMANINI, SCUVERA e VENITTELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
in Italia sono annualmente prodotti milioni di tonnellate di rifiuti inerti, ovvero scarti e rimanenze di materiali da costruzione o materiali derivanti da demolizioni, costruzioni e scavi, ma solo una bassa percentuale viene riciclata nonostante vi sia la concreta possibilità di reimmetterli nel processo edilizio come inerti, riducendo l'impatto sugli ecosistemi e promuovendo la creazione di lavoro e di ricerca applicata;
negli ultimi anni c'è stata una forte spinta a livello europeo e nazionale verso la riduzione dell'impatto ambientale e del consumo di materie prime attraverso l'incentivazione del riciclo dei rifiuti. Ciò nonostante, le imprese che in questi anni hanno investito in tale direzione incontrano resistenze e atteggiamenti ostativi da parte delle pubbliche amministrazioni a vari livelli territoriali;
nelle normative regionali e comunali, mancano spesso obblighi di utilizzo di tali materiali nelle opere pubbliche. In particolare, in alcune regioni si riscontra l'assenza dei materiali ottenuti da riciclo all'interno del prezziario regionale dei lavori pubblici: ne consegue che in fase di progettazione le amministrazioni comunali non inseriscono i materiali riciclati, benché questi abbiano prezzi inferiori, anche fino al cinquanta per cento, rispetto a quelli dei materiali da estrazione;
la crisi del settore delle costruzioni contribuisce ad aggravare la situazione e molte aziende si trovano a dover superare i limiti di stoccaggio di materiale previsti nel provvedimento di autorizzazione. La rimozione del materiale «in eccesso», intimata dagli organi di controllo, significa, in particolare in regioni svantaggiate dal punto di vista logistico, il conferimento in discarica, data la mancanza di alternative economicamente sostenibili, con un aggravio di costi considerevole, che può portare alla chiusura dell'attività;
non bastano le norme generali, serve una puntuale verifica della loro applicazione «a cascata»: la spinta all'impiego di materiali provenienti dal riciclo in edilizia deve venire sia dalla legislazione nazionale e regionale che dai regolamenti edilizi locali. I vantaggi consisterebbero anche in una riduzione del prelievo da cava che può avere rilevanti impatti paesaggistici e ambientali –:
se intenda adottare specifiche iniziative volte a incentivare, nei cantieri relativi a opere di urbanizzazione, infrastrutture ed edifici pubblici, l'uso di materiali edili da riciclo da parte delle pubbliche amministrazioni, operando affinché i preziari siano aggiornati su tutto il territorio nazionale.
(5-12646)
Con riferimento alle questioni poste occorre evidenziare, in via preliminare, che della quantità di rifiuti non pericolosi derivanti da costruzione e demolizione, prodotti nel 2015, il 60 per cento è stato sottoposto ad operazioni di recupero, mentre il restante è stato smaltito. Sono, quindi, numerosi gli impianti che producono aggregati riciclati che vengono utilizzati, previa marcatura CE e verifica degli standard di utilizzo secondo norme UNI specifiche, nella costruzione di opere di ingegneria civile, nei recuperi ambientali, riempimenti e colmate e come strato drenante nella copertura delle discariche.
Inoltre, per quanto riguarda l'utilizzo di aggregati riciclati nel settore edile, si ricorda che, con decreto del Ministero dell'ambiente n. 203 dell'8 maggio 2003, sono state individuate le regole e le definizioni affinché le Regioni adottino disposizioni, destinate agli enti pubblici ed alle società a prevalente capitale pubblico, in grado di garantire che i manufatti e i beni realizzati con materiale riciclato coprano almeno il trenta per cento del fabbisogno annuale. Successivamente, il Ministero dell'ambiente, con circolare del 15 luglio 2005, ha previsto l'operatività nel settore edile, stradale ed ambientale degli aggregati riciclati rinvenienti dall'attività di recupero dei rifiuti inerti.
Si sottolinea, altresì, che il Ministero ha appena adottato i nuovi CAM, ossia i criteri ambientali minimi per gli acquisti pubblici sull'edilizia, che dovrebbero accelerare la riqualificazione energetico/ambientali degli edifici della Pubblica amministrazione. Già il decreto dell'11 gennaio 2017 forniva i criteri ambientali minimi e alcune indicazioni di carattere generale, sull'affidamento di servizi di progettazione e sui lavori per la nuova costruzione, la ristrutturazione e la manutenzione di edifici.
Infine, sempre nell'ottica dello sviluppo dell'economia circolare, è in fase di redazione un decreto di end of waste relativo ai rifiuti da costruzione e demolizione e rifiuti inerti merceologicamente analoghi.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):impatto ambientale
diritto regionale
impresa in difficolta'