ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12642

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 883 del 08/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: PELILLO MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FALCONE GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 08/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 08/11/2017
Stato iter:
09/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 09/11/2017
Resoconto PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 09/11/2017
Resoconto CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 09/11/2017
Resoconto PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/11/2017

SVOLTO IL 09/11/2017

CONCLUSO IL 09/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12642
presentato da
PELILLO Michele
testo di
Mercoledì 8 novembre 2017, seduta n. 883

   PELILLO e FALCONE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   lo stabilimento per la produzione di latte in polvere del comune di Cameri in provincia di Novara, realizzato con fondi pubblici previsti dalla legge 27 ottobre 1966, n. 910, con decreto del Ministero per l'agricoltura e per le foreste, non è mai entrato in funzione e con il passare degli anni non si è riusciti ad avviare alcun tipo di attività;

   il sito industriale, che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 maggio 2001, recante individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative da trasferire alle regioni, è stato trasferito dal demanio alla regione Piemonte, attualmente risulta esser in uno stato degrado e abbandono e, su sollecito dell'amministrazione di Cameri, il 24 febbraio 2017 è stato richiesto all'Agenzia del demanio – direzione regionale Piemonte e Valle d'Aosta — di riconsiderare l'opportunità di attribuire il suddetto bene, direttamente al medesimo comune, nell'ottica della valorizzazione dei beni pubblici non più strumentali all'esercizio delle funzioni a cui sono stati inizialmente finalizzati;

   lo stesso comune novarese, a seguito delle indicazioni dell'Agenzia del demanio, ha provveduto a presentare, nei termini previsti dalla legge, istanza di attribuzione a titolo non oneroso dei beni di proprietà statale, ai sensi dell'articolo 56-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, ma tale istanza non ha trovato accoglimento, in quanto il bene risulterebbe non essere di proprietà dello Stato;

   secondo la regione Piemonte il decreto di trasferimento non avrebbe avuto esecuzione nella parte che interessa l'immobile in questione; tuttavia l'Agenzia del demanio, il 26 giugno 2017, ha risposto alla missiva della regione Piemonte, chiedendo di rinunciare formalmente al bene, in modo da verificare la possibilità di trasferire il bene direttamente al comune di Cameri;

   il comune novarese è fortemente interessato ad ottenere la disponibilità di tale bene, facendosi carico della sua valorizzazione –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere, al fine di concedere l'uso dell'immobile in questione al comune di Cameri, considerato dall'amministrazione comunale di grande interesse per un futuro sfruttamento a vantaggio della comunità locale.
(5-12642)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-12642

  Con il documento di sindacato ispettivo in esame si richiedono iniziative per garantire l'utilizzo dell'impianto denominato «Stabilimento per la produzione di latte in polvere», sito nel comune di Cameri, in Piemonte.
  Sulla base di quanto riferito dalla competente struttura regionale dell'Agenzia del demanio, l'Agenzia del Demanio rappresenta quanto segue.
  Ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 910 del 1966, si autorizzava il Ministero dell'agricoltura e delle foreste a provvedere alla realizzazione di impianti di particolare interesse pubblico, per la raccolta, conservazione, lavorazione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli e zootecnici, per la cui esecuzione era prevista la possibilità di affidamento in concessione agli Enti di Sviluppo Agricolo o, nelle zone in cui questi non operano, a cooperative e a loro consorzi e ad associazioni di produttori agricoli.
  In attuazione della predetta legge n. 910 del 1966, del decreto dell'allora Ministero dell'agricoltura e del decreto ministeriale n. 8941 del 5 novembre 1982, il predetto Ministero affidava alla società cooperativa Latteria sociale di Cameri la realizzazione, a totale carico dello Stato, dell'impianto industriale denominato «Stabilimento per la produzione di latte in polvere».
  Sul finire degli anni ’90, nell'ambito del più vasto trasferimento di competenze statali alle regioni e delle relative risorse umane e strumentali, ai sensi del decreto legislativo n. 143 del 1997, veniva emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 maggio 2001, che, in relazione alle funzioni decentrate in materia di agricoltura e pesca, individuava (articolo 4) le relative risorse, fra cui anche gli immobili già in uso al Ministero e al Corpo forestale dello Stato, che venivano pertanto trasferiti in proprietà ai suddetti enti territoriali.
  Il trasferimento riguardava anche gli impianti di interesse pubblico, realizzati ai sensi della legge n. 910 del 1966 ed individuati nell'allegato B del predetto decreto.
  Il medesimo articolo 4 prevedeva (commi 4-10) che le Regioni subentrassero allo Stato nei rapporti attivi e passivi relativi ai beni trasferiti a seguito della sottoscrizione dei verbali di consegna, che costituivano titolo per la trascrizione e la voltura, previa eventuale identificazione catastale.
  Orbene, all'interno dell'allegato B del citato DPCM figura, tra gli immobili trasferiti, anche lo stabilimento in questione.
  Proprio per dar corso alla consegna di tale complesso il Ministero delle politiche agricole e forestali convocava, nell'anno 2003, per un sopralluogo, la regione Piemonte, l'Agenzia del demanio, la società cooperativa concessionaria, il comune di Cameri, la Prefettura, l'ARPA di Novara.
  In quella sede venne deciso il rinvio della sottoscrizione del verbale di consegna, in ragione dello stato dell'immobile, occupato abusivamente da una depositeria di veicoli e del mancato accatastamento degli impianti al Catasto Fabbricati del comune di Cameri.
  Nell'anno 2008 il MIPAF sollecitava la Regione alla sottoscrizione del verbale, essendo state risolte le problematiche sopra esposte.
  La regione opponeva ulteriori problematiche:
   1. la necessità di una dichiarazione formale che l'intero stabilimento ricadesse entro i confini della proprietà statale;
   2. la revoca anticipata della convenzione in essere con la soc. coop. Latteria;
   3. la messa in sicurezza di un pozzo presente nella struttura.

  In data 19 gennaio 2012 venivano fornite dall'Agenzia del demanio alla regione Piemonte tutti i chiarimenti e le garanzie richieste, salvo quello relativo alla revoca della concessione anticipata, a cui avrebbe dovuto provvedere il MIPAF, sollecitando, nel contempo, la sottoscrizione del verbale di consegna.
  La regione opponeva nuovamente la presunta mancata bonifica dell'area nonché la mancata revoca della concessione.
  In sostanza il verbale di consegna non è mai stato sottoscritto.
  In tale contesto il comune di Cameri richiedeva l'acquisizione a titolo gratuito dell'intero compendio, ai sensi dell'articolo 56-bis del decreto-legge n. 69 del 2013 e successive modificazioni e integrazioni, istanza che non veniva accolta dall'Agenzia, atteso che l'immobile figurava tra quelli trasferiti alla regione ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 maggio 2001.
  La regione viceversa, sollecitava tale trasferimento al comune, ritenendo che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non avesse avuto esecuzione nella parte di individuazione del cespite e che pertanto lo stesso non era mai entrato a far parte del patrimonio regionale.
  L'Agenzia faceva presente che a termini della legge e del decreto citati e del carattere meramente dichiarativo del verbale di consegna, gli effetti traslativi si erano già verificati ope legis e di conseguenza non si era in grado di disporre del bene.
  Al fine di dare soluzione alla questione e di assecondare la richiesta del comune, l'Agenzia ha richiesto all'Ente regionale la formale rinuncia alla proprietà dello stesso, essendo il compendio comunque gravato da un vincolo di destinazione e le funzioni già trasferite alle regioni. Tanto a salvaguardia della legittimità degli atti.
  L'Agenzia continua a sollecitare la regione sia nel senso della sottoscrizione del verbale di consegna, ovvero in quello di una formalizzazione della rinuncia.
  Massimo è lo sforzo e l'interesse dell'Agenzia ad una soluzione del problema anche al fine di evitare il degrado del compendio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

edificio per uso industriale

comune