ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12600

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 881 del 06/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI MASSIMILIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 03/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12600
presentato da
BERNINI Massimiliano
testo di
Lunedì 6 novembre 2017, seduta n. 881

   MASSIMILIANO BERNINI e TRIPIEDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'anticipo pensionistico («Ape sociale») e il beneficio per i lavoratori precoci, rappresentano delle misure assistenziali introdotte sperimentalmente dalla legge di bilancio n. 232 del 2016;

   l’«Ape sociale» rappresenta uno sconto rispetto ai criteri della legge n. 214 del 2011, consentendo a chi è disoccupato di poter andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima rispetto al raggiungimento dei requisiti anagrafici stabiliti. I criteri di accesso all’«Ape sociale», tuttavia, si sono da subito rilevati sin troppo stringenti a causa dei numerosi paletti introdotti nella norma;

   il 15 luglio 2017 si sono chiusi i termini di presentazione delle domande per accedere all’«Ape sociale» e al beneficio per i lavoratori precoci, per quanti maturano i requisiti entro il 2017. Il 15 ottobre 2017, l'Inps ha concluso le operazioni di verifica delle condizioni di accesso;

   nell'audizione del 19 ottobre 2017 del direttore generale dell'Inps in Commissione lavoro della Camera, sono stati anticipati i dati presentati nella conferenza dei servizi del 25 ottobre 2017. In merito all’«Ape sociale» sono pervenute all'Inps 39.721 richieste, di cui 13.601 accolte e 25.895 respinte, con una percentuale di dinieghi del 64,89 per cento. Per i lavoratori precoci sono pervenute 26.251 domande, di cui 7.356 accolte e 18.411 respinte, con una percentuale di dinieghi del 70,13 per cento;

   nonostante i richiedenti l’«Ape sociale» non debbano essere titolari di pensione diretta e l'assegno sia compatibile con lo svolgimento di lavoro dipendente soltanto nel caso in cui i relativi redditi non superino gli 8.000 euro annui e con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro, molti dei soggetti al di sotto della soglia di povertà assoluta richiedenti l'accesso, hanno visto la loro domanda respinta;

   tra i numerosi soggetti la cui istanza è stata respinta vi sono anche coloro che, per far fronte alle necessità proprie e familiari, hanno accettato un contratto di lavoro saltuario o stagionale prima o dopo la presentazione della domanda, nonché i percettori di pensioni di riversibilità diretta o indiretta. In taluni casi trattasi di soggetti ultrasessantenni o che vivono al di sotto della soglia di povertà stabilita dall'Istat;

   con una nota del 13 ottobre 2017, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha annunciato nuovi criteri per la rivalutazione delle domande respinte, chiedendo all'Inps l'applicazione di misure più estensive in coerenza con le volontà espresse dal Parlamento. A tal proposito, gli interroganti tengono a precisare che più volte hanno rilevato, nella stesura delle leggi riguardanti il mondo del lavoro, deleghe all'Inps definite in maniera poco chiara che hanno creato «rimpalli» di responsabilità tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e lo stesso ente e che hanno inevitabilmente svantaggiato il fruitore finale, ossia il lavoratore –:

   se il Ministro interrogato non ritenga urgente assumere iniziative per modificare le norme vigenti riguardanti i parametri di accesso all’«Ape sociale» e al beneficio per i lavoratori precoci, al fine di poter ampliare la platea dei richiedenti il beneficio, applicando criteri più estensivi, soprattutto nei confronti dei lavoratori precoci e di tutti quelli che risultano essere al di sotto della soglia di povertà assoluta;

   se non si ritenga opportuno consentire l'accesso all’«Ape sociale» e al beneficio per i lavoratori precoci in qualsiasi caso di cessazione del rapporto di lavoro anche a tempo determinato, e non solo in caso di licenziamento, e nei casi in cui si siano svolti lavori saltuari prima o dopo i termini di presentazione delle domande;

   se non ritenga doveroso promuovere, nella prima iniziativa normative utile, un aumento del budget finalizzato all’«Ape sociale» e al beneficio per lavoratori precoci.
(5-12600)