ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12592

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 881 del 06/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: SANI LUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/10/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 31/10/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12592
presentato da
SANI Luca
testo di
Lunedì 6 novembre 2017, seduta n. 881

   SANI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   la mensa scolastica rappresenta anche un momento formativo con molteplici funzioni; attraverso il cibo si trasmettono, infatti, valori come l'integrazione, la socializzazione, la prevenzione e l'educazione alimentare;

   secondo una indagine Isos per l'86 per cento dei genitori intervistati la mensa è prima di tutto un luogo dove i bambini accrescono l'indipendenza e la socialità, una occasione di educazione alimentare (per l'81 per cento) e per ricevere un pasto completo (71 per cento). Un'alta percentuale di genitori intervistati riconosce poi l'importanza della mensa come fattore incidente nella formazione della personalità del bambino: il 74 per cento ne riconosce il ruolo di integrazione tra culture diverse e il 60 per cento come strumento di contrasto alla dispersione scolastica;

   Save the Children denuncia da anni, attraverso il rapporto «(Non) Tutti a Mensa», le disparità di accesso al servizio mensa nelle scuole primarie e la mancanza di equità; il quadro che emerge dal monitoraggio di 45 comuni con più di 100.000 abitanti mostra una possibile correlazione tra dispersione scolastica, tempo pieno a scuola e presenza del servizio di ristorazione scolastica;

   se la prima causa della disparità di accesso al servizio mensa è rappresentata proprio dalla carenza di refettori che interessa il 40 per cento delle istituzioni scolastiche, è altrettanto incisiva la mancanza, in molti comuni, di tariffe agevolate per i ceti meno abbienti;

   sono moltissimi, infatti, gli episodi in cui alcune amministrazioni comunali non permettono agli alunni non in regola con i pagamenti di usufruire della mensa scolastica: l'ultimo in ordine di tempo si è verificato a Grosseto dove il nuovo regolamento ha impedito alle famiglie inadempienti di iscrivere i propri figli al servizio;

   le tariffe delle mense scolastiche, deliberate dalla giunta comunale di Grosseto il 29 dicembre 2016, in base alle fasce di reddito Isee, sono tra le più care d'Italia;

   il regolamento del comune di Grosseto, che esclude, a differenza di altri comuni, la possibilità per i bambini di consumare il pasto portato da casa, costringerà i figli dei genitori morosi a non poter condividere con i compagni i momenti di socialità ludica ed aggregazione che la scuola offre, a giudizio dell'interrogante causando di fatto umiliazioni e discriminazioni nei confronti dei minori;

   il servizio di refezione scolastica è qualificato dalla normativa come servizio pubblico a domanda individuale, ovvero un servizio posto in essere direttamente dall'ente non per obbligo istituzionale e che viene utilizzato a richiesta dell'utente;

   l'accesso gratuito al servizio a tutti i minori in condizioni di povertà come livello essenziale delle prestazioni sociali per l'infanzia è però garantito dall'articolo 117, secondo comma, della Costituzione (alla lettera m);

   il Governo, nell'attuale legislatura, ha ribadito in numerose occasioni la necessità di affrontare e risolvere la problematica relativa ai casi di esclusione di minori dalle mense scolastiche: in risposta alla interrogazione n. 5-00854 l'Esecutivo pro tempore aveva infatti annunciato «forme di monitoraggio per verificare sistematicamente se siano garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale i diritti civili e sociali ai sensi dell'articolo 117, comma 2 lettera m) della Costituzione con riferimento ai minori, in particolare su come gli enti locali garantiscano un servizio di refezione coerente con i principi sopra elencati»; unitamente, sempre nel 2013, il Parlamento aveva approvato ordini del giorno che impegnavano il Governo a «trovare, rispetto alla questione degli insoluti nelle mense scolastiche, soluzioni diverse dall'esclusione dei minori da un fondamentale momento non solo di alimentazione, ma anche di educazione e socializzazione» (n. 9/01574) e a «valutare l'introduzione di premialità per gli enti locali che si distinguano per accessibilità, fruibilità e qualità delle mense scolastiche» (n. 9/02994) –:

   quale sia lo stato di attuazione di quanto indicato negli ordini del giorno citati in premessa e se ritenga opportuno assumere iniziative normative per prevedere strumenti e risorse economiche adeguate per evitare casi come quello del comune di Grosseto e qualificare quindi il servizio di ristorazione scolastica quale servizio pubblico essenziale.
(5-12592)