ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12572

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 879 del 26/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 26/10/2017
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 26/10/2017
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 26/10/2017
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 26/10/2017
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 26/10/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 26/10/2017
Stato iter:
07/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/12/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 07/12/2017
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/10/2017

DISCUSSIONE IL 07/12/2017

SVOLTO IL 07/12/2017

CONCLUSO IL 07/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12572
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Giovedì 26 ottobre 2017, seduta n. 879

   MANLIO DI STEFANO, SCAGLIUSI, GRANDE, SPADONI, DI BATTISTA e DEL GROSSO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la riduzione della rete consolare e degli istituti di cultura, operata dalla Farnesina negli anni scorsi, ha portato, dal 2006 a oggi, alla chiusura di almeno 44 consolati di carriera, nonostante gli italiani iscritti nei registri consolari abbiano toccato la cifra record di 5.383.199;

   a tale soppressione, si aggiunge lo squilibrio di presenze tra funzionari e impiegati in servizio presso quei consolati ancora in funzione. Nel 2016 gli addetti agli uffici consolari erano 1.531, meno del 30 per cento delle 4.939 unità di personale complessive in servizio nella rete diplomatico-consolare;

   i patronati, strutture di diretta emanazione sindacale che assistono i cittadini nelle pratiche per la pensione, sono organi con una chiara e storica connotazione politica; a partire dal 2001, grazie alla legge 30 marzo 2001, n. 152, che ha dato ai sindacati il monopolio delle pratiche con gli enti previdenziali, questi istituti, finanziati dallo 0,27 per cento dei contributi dei lavoratori italiani, hanno incamerato mezzo miliardo di euro;

   nel tempo, queste strutture sono anche state investite da scandali vari: aumento ingiustificato delle sedi, sproporzione di sedi rispetto al numero degli utenti (per esempio, a Córdoba sono presenti 10 patronati per 800 pensionati), pratiche inesistenti, pratiche doppie (una in Italia, l'altra all'estero), ispezioni inconcludenti, a parere degli interroganti, da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali fino al caso di un plateale furto perpetrato dal direttore della sede di Zurigo, Antonio Giacchetta, condannato a 9 anni di reclusione per truffa, falso e appropriazione indebita (circa 12 milioni di franchi svizzeri a scapito di malcapitati pensionati italiani);

   è stata recentemente avanzata l'ipotesi di affidare ai maggiori patronati, previa apposita convenzione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il disbrigo di tutte le pratiche che non possono più essere eseguite dagli uffici consolari soppressi;

   qualora ciò accadesse, si addiverrebbe a un accordo tra la Farnesina, con il beneplacito del Ministero dell'economia e delle finanze, e i sindacati confederali in base al quale i patrocinati aggiungerebbero all'incasso sopra citato, una rilevante quota dei diritti consolari che ogni utente dovrà pagare per qualsiasi atto consolare ottenuto;

   le disposizioni della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari del 1963 non prevedono intermediari privati tra cittadini stranieri e i loro consolati, i quali devono essere tassativamente governativi; inoltre, l'articolo 11 della citata legge n. 152 del 2001, pone un preciso e insormontabile limite alle possibilità di collaborazione dei patronati con ambasciate e consolati;

   l'esclusiva competenza per determinati, delicati servizi si spiega con il fatto che, a differenza degli addetti dei patronati, che sono operatori privati, i dipendenti pubblici dei consolati sono tenuti all'assoluta riservatezza dei dati e delle informazioni di cui vengono in possesso nell'esercizio dei loro compiti e sono soggetti a procedimenti disciplinari fino al licenziamento nel caso vìolino tale obbligo;

   alla citata convenzione si oppongono fermamente alcune organizzazioni sindacali del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale quali la Confal UNSA e FLP che difendono strenuamente le competenze degli uffici e continuano a promuovere la legale opera dei consolati, mediante l'impiego di dipendenti pubblici –:

   se non intenda fornire ogni utile elemento su quanto esposto in premessa e sospendere ogni eventuale trattativa con i patronati per la convenzione di collaborazione descritta in premessa, ad avviso degli interroganti senza alcun fondamento giuridico di diritto italiano e internazionale.
(5-12572)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 dicembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-12572

  Le sedi estere dei patronati italiani esercitano un importante ruolo di cerniera tra le strutture consolari e le comunità italiane all'estero. La loro capillare diffusione, soprattutto in Paesi di antica e recente emigrazione, consente di fornire assistenza anche a quei connazionali che hanno sporadici contatti con i Consolati o che sono difficilmente raggiungibili.
  Da tempo i rapporti delle strutture dei patronati con gli uffici consolari sono quasi dappertutto caratterizzati da un clima costruttivo. Spesso i contatti avvengono attraverso incontri periodici, dedicati prevalentemente alla diffusione e diramazione di informazioni in materia di lavoro, previdenza sociale ed alle modalità di erogazione dei servizi consolari in favore dei connazionali residenti all'estero.
  L'attività dei patronati a servizio della comunità italiana all'estero si concentra in via principale nell'assistenza nel campo pensionistico, e gli uffici consolari li contattano regolarmente anche per richiedere informazioni, dato che i patronati dispongono di banche dati spesso aggiornate e complete. In particolare, le pratiche trattate dai patronati riguardano principalmente la gestione delle pensioni INPS e, in misura ridotta, del Tesoro, le pratiche per l'ottenimento della pensione di reversibilità, anzianità e invalidità e l'accertamento dei redditi.
  In Europa ed in America Latina, al di là dell'aspetto previdenziale, i patronati svolgono anche un'opera di informazione ed orientamento ai connazionali sulle modalità di presentazione delle varie pratiche consolari, attività che viene esperita in sinergia anche dalle locali associazioni italiane.
  Da non sottovalutare la preziosa attività di segnalazione di casi specifici di connazionali in difficoltà o indigenti che potrebbero usufruire, dopo il richiesto controllo degli uffici sociali operanti nella nostra rete, di interventi di assistenza diretta od indiretta.
  L'incontro al MAECI del 3 ottobre scorso con i principali patronati attivi all'estero (AGLI, INAS, INCA, ITALUIL, SIAS ed EPASA), presieduto dal Sottosegretario Amendola, alla presenza di una significativa rappresentanza di parlamentari eletti nella circoscrizione Estero, è stato volto ad individuare i possibili ambiti di collaborazione reciproca.
  L'opportunità di rilanciare ed innovare il ruolo sussidiario dei patronati attraverso le loro attività di supporto, stabilite dalla legge n. 152 del 2001, deriva principalmente dalla necessità di venire incontro alla crescente domanda di sostegno dei nostri connazionali all'estero in svariati ambiti, non tutti disciplinati dalla vigente normativa in materia consolare, in una prospettiva di massima trasparenza e correttezza.
  L'attività dei patronati deve infatti tener conto del decreto legislativo n. 71 del 2011 (meglio noto come «legge consolare») che l'esercizio delle funzioni consolari agli uffici consolari di I e II categoria, disciplinandone e limitandone al contempo, in modo puntuale, le possibilità di delegarle. Inoltre, occorre tener presente la normativa sulla tutela dei dati personali che per la comunicazione dei dati degli schedari consolari a terzi prevede precisi obblighi di legge.
  La collaborazione con i patronati viene concepita d'altronde nel quadro dell'articolo 11 della citata legge n. 152 del 2001, che dispone che le attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari, da svolgersi sulla base di apposite convenzioni, non possano realizzarsi nell'erogazione di servizi demandati per legge all'esclusiva competenza del MAECI e cioè ad esempio servizi in materia di AIRE, del rilascio dei passaporti, delle pratiche di cittadinanza, di quelle per i visti. Non si tratta quindi di erogare servizi consolari riservati alle nostre sedi all'estero, dal momento che le competenze istituzionali rimangono comunque proprie del personale del MAECI.
  A tale proposito ribadiamo l'importanza di rafforzare le dotazioni di personale a disposizione della rete diplomatico-consolare, a partire dalla legge di bilancio attualmente in discussione che prevede un incremento sia dei contrattisti a legge locale assumibili localmente, che delle cosiddette qualifiche funzionali, ovvero quei dipendenti di ruolo ai quali possono essere delegate le procedure consolari maggiormente sensibili quali visti, passaporti, pratiche di cittadinanza etc.
  In merito a quanto segnalato circa episodi di cattiva gestione o anche di appropriazioni indebite perpetrate da singoli esponenti dei patronati (come nel citato caso «Giacchetta») ai danni di nostri connazionali, qualsiasi forma di cooperazione dovrà essere improntata a una rigorosa correttezza di attività e un costante monitoraggio delle funzioni svolte dai Patronati, nonché a un'adeguata qualità del servizio – anche tramite l'effettuazione di puntuali controlli interni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consolato

sindacato

cooperazione internazionale