Legislatura: 17Seduta di annuncio: 875 del 20/10/2017
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 20/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CIVATI GIUSEPPE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 20/10/2017 MAESTRI ANDREA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 20/10/2017 PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 20/10/2017
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
- MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/10/2017 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/11/2017
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/10/2017
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 20/11/2017
BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI e PASTORINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
Elena, di ventuno anni, e Maria Chiara P., di anni ventisei, sono due sorelle disabili di Senigallia (Ancona) che vivono da sole;
entrambe, dopo essersi diplomate a Senigallia, hanno vissuto e studiato a Londra e da qualche mese sono rientrate nelle loro città natale, dove hanno iniziato la battaglia contro la continua riduzione dei fondi per i disabili, creando anche un blog: «Whitty Wheels, two sister in wheelchairs»;
tempo fa, le sorelle scrivevano una lettera al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in cui spiegavano la difficoltà di riuscire a essere indipendenti per chi, come loro non deambula, infatti, nella lettera, scrivevano: «Combattiamo per la nostra libertà, perché ci sia garantita, è una questione di diritti umani»;
nel mese di gennaio 2017, lanciarono sempre attraverso i social network, una raccolta di fondi per acquistare due carrozzine che gli permettessero di essere indipendenti e lanciavano l’hashtag #liberidifare#;
la loro storia è diventata virale in pochissimo tempo, tuttavia nessuna risposta concreta pare arrivata dalle istituzioni e tanto meno, a quanto risulta agli interroganti, dal Presidente del Consiglio, Gentiloni;
la difficoltà delle sorelle P. dunque, non è la loro non autosufficienza ma la scarsa attenzione e la sostanziale negazione dei diritti umani verso i disabili e le loro famiglie;
dal 3 al 5 novembre 2017, proprio da Senigallia partirà la battaglia «Liberi di fare» per rivendicare i diritti all'assistenza personale;
insieme a molte altre città italiane – che hanno già dato la loro adesione – ci sarà una manifestazione nazionale sincronizzata, che si svolgerà proprio per iniziativa di Maria Chiara ed Elena (pagina Facebook «Liberi di fare»);
il diritto che rivendicano è quello all'assistenza personale, ognuno secondo i propri bisogni, come dovrebbe assicurare il fondo nazionale per la non autosufficienza, istituito nel 2006 con il preciso intento di fornire sostegno a persone con disabilità grave e gravissima, oltre che ad anziani non autosufficienti, al fine di favorirne una dignitosa permanenza presso il proprio domicilio e di garantire, su tutto il territorio nazionale, l'attuazione di livelli essenziali delle prestazioni assistenziali –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa;
quali iniziative abbia intrapreso il Presidente del Consiglio a seguito della lettera inviata alla sua attenzione dalle predette sorelle;
quali iniziative siano state messe in campo dal Governo, anche nell'ambito del disegno di legge di bilancio, per incrementare i fondi necessari per l'assistenza alle persone con disabilità grave come quella delle suddette sorelle;
quali politiche sociali il Governo intenda promuovere affinché non venga limitata l'autonomia delle persone affette da disabilità e non si incorra in una violazione dei diritti umani ai sensi della Carta dei diritti dell'ONU del 2009;
quali siano stati i motivi che hanno portato alla riduzione delle risorse stanziate nell'ambito del Fondo per le non autosufficienze per la disabilità grave – da 500 a 450 milioni di euro, come sancito dalla Conferenza Stato-regioni del 23 febbraio 2017 – operazione che ha eliminato gran parte dei fondi destinati all'assistenza domiciliare alla persona necessaria a garantire una soddisfacente qualità di vita;
quali iniziative il Governo intenda mettere in campo per tutelare e garantire l'assistenza e la cura delle persone disabili e, in particolare, di chi necessita di assistenza domiciliare continuativa;
se il Governo, visto che proteggere e tutelare le persone più vulnerabili è la primaria funzione dello Stato, non intenda assumere urgenti iniziative volte al miglioramento della qualità della vita delle persone affette da disabilità grave, al fine di assicurare la massima autonomia e la continua assistenza domiciliare di cui necessitano, anche mediante un piano che possa garantire servizi omogenei in tutta Italia.
(5-12508)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):diritti umani
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