ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12507

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 875 del 20/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: MICCOLI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/10/2017


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/10/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 16/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/10/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 16/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12507
presentato da
MICCOLI Marco
testo di
Venerdì 20 ottobre 2017, seduta n. 875

   MICCOLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   le reti per telecomunicazioni hanno un ruolo sempre più trainante nello sviluppo economico dei Paesi ed un compito delicato per la sicurezza nazionale, in termini di controllo e di riservatezza dei dati. Nonostante ciò si rileva come, a seguito della liberalizzazione dei servizi di telecomunicazione avvenuta negli anni ’90, il nostro Paese abbia assistito ad una progressiva «svendita» di asset del settore o alla perdita del loro «controllo», a favore di società estere, come Telecom/Francia – Fastweb/Svizzera – Wind/Russia – Omnitel/Vodafone Regno Unito – Albacom e Atlanet/BT Regno Unito e altre;

   recentemente ci si è resi conto di come tale situazione arrecasse nocumento sia all'economia nazionale che ad un adeguato sistema di controllo dei dati e delle informazioni finalizzati ad un'ottimale sistema di sicurezza. Pertanto, è stata avviata una politica di aggregazione di medie e piccole aziende operanti del settore delle telecomunicazioni, per ricreare un operatore nazionale che soddisfacesse gli obiettivi enunciati, oltre a consentire lo sviluppo dell'offerta anche alle zone depresse del Mezzogiorno;

   di recente F2i, Fondo italiano che annovera fra le principali partecipazioni Cassa depositi e prestiti, Intesa San Paolo e Unicredit Group, ha acquisito progressivamente il controllo delle società di telecomunicazioni Infracom MC-link, Kpnqwest e – da indiscrezioni giornalistiche (articolo di Carlo Festa, Sole 24 Ore del 3 giugno 2017) – pare stia trattando per le acquisizioni di BT Italia, Sparkle e, recentissima notizia, anche di Retelit;

   fuori da tale contesto di unione potrebbe restare la società Clouditalia Telecomunicazioni spa di Arezzo (230 dipendenti circa tra le sedi di Milano, Roma, Arezzo, Torino, Napoli e Padova), la quale è dotata, al pari ed al più delle precedenti aziende, di asset significativi;

   in particolare, essa dispone di una sua rete nazionale in fibra ottica, di cavidotti di proprietà e di reti metropolitane sia di proprietà che in diritto d'uso per oltre 15.000 chilometri, oltre che tre data center (Roma, Arezzo e Milano) autonomi e tra loro collegati da una linea dedicata proprietaria. Il tutto per lo più orientato all'offerta di servizi alla clientela business;

   di recente l'azienda – dopo un risanamento a tappe forzate portato avanti da un gruppo di manager toscani – ha dichiarato un piano di esuberi ed ha rinnovato un accordo di solidarietà volto al contenimento di questa fase nuova e delicata. Sussiste il dubbio che Clouditalia possa essere «svenduta» a fondi esteri, al fine di ricavarne immediati guadagni a danno dei lavoratori e con una enorme dispersione di patrimonio nazionale il quale invece, unito a quello delle altre aziende coinvolte sopra citate, potrebbe creare quelle sinergie attese a beneficio del Paese;

   l'Italia si è dotata di una disciplina innovativa, in materia di poteri di intervento dello Stato per imprese attive nei settori strategici della difesa e della sicurezza nazionale, nonché delle comunicazioni, dell'energia e dei trasporti (di cui al decreto-legge n. 21 del 2012 – cosiddetto «Golden Power» convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56) –:

   se siano a conoscenza della situazione di Clouditalia;

   quale strategia intendano seguire per evitare che ulteriori importanti asset del settore delle telecomunicazioni possano cadere nelle mani di investitori esteri, che non hanno a cuore l'interesse del Paese;

   se ritengano opportuna un'iniziativa per far sì che il processo di aggregazione, sviluppatosi dalle acquisizioni di F2i, includa anche Clouditalia, scongiurando in tal modo una possibile grave ricaduta occupazionale sui 230 dipendenti.
(5-12507)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria delle telecomunicazioni

sicurezza pubblica

libera prestazione di servizi