Legislatura: 17Seduta di annuncio: 871 del 16/10/2017
Primo firmatario: IANNUZZI CRISTIAN
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 16/10/2017
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 16/10/2017
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/10/2017
CRISTIAN IANNUZZI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
il 1° ottobre 2017, un servizio del programma «Le Iene» denuncia l'ennesimo caso di lavoro in nero e di sfruttamento di una collaboratrice parlamentare a cui sono state anche rivolte avance sessuali in cambio di un presunto avanzamento lavorativo;
da anni, fonti stampa rivelano come in Parlamento i collaboratori spesso siano inquadrati in qualità di colf o come ci siano deputati che non versino i contributi. Oppure si riferisce di incarichi non proprio connessi al mandato, come portare i figli dell'eletto a scuola, andare alla posta o ritirare un vestito in tintoria;
nel 2009 è stata avviata un'indagine dell'ispettorato del lavoro – direzione provinciale di Roma, sui collaboratori dei parlamentari che prestano la propria opera presso la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, i cui risultati sono stati pubblicati dagli organi di informazione solo nel 2013: in particolare, nel corso delle verifiche effettuate sui collaboratori impiegati presso le sedi della Camera dei deputati, sarebbero state riscontrate 58 irregolarità – pari circa al 20 per cento dei controlli complessivi effettuati – in materia lavoristica, previdenziale e assicurativa. Per i collaboratori di senatori invece sarebbero state riscontrate 21 irregolarità e le sanzioni comminate sarebbero state pari a circa 19 mila euro. In due casi vi sarebbero state controversie, nate a seguito dell'ispezione, risolte con conciliazioni davanti ai giudici;
nella legislatura in corso, nonostante nuovi contratti di lavoro, non si è avuto un effettivo riscontro circa un miglioramento delle condizioni contrattuali dei collaboratori parlamentari, mentre diverse ulteriori controversie legali lasciano supporre, ad avviso dell'interrogante, la presenza di irregolarità;
ad oggi, ancora non si ha contezza di quanti collaboratori parlamentari lavorino: il Senato non avrebbe neppure una statistica; alla Camera risulterebbero attivate 618 collaborazioni a vario titolo, che prevederebbero anche l'assistenza a 2-3 deputati per volta;
nel Parlamento europeo, il parlamentare sceglie da sé il collaboratore, ma il contratto viene regolato dall'amministrazione. Inoltre, esistono delle fasce retributive per le varie figure, adeguate in base alle qualifiche –:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se intenda chiarire quali siano i dati effettivi risultanti dalle indagini operate dall'Ispettorato del lavoro – direzione provinciale di Roma sui rapporti contrattuali intercorrenti tra parlamentari e i loro collaboratori nell'anno 2009 e se non intenda promuovere analoga attività ispettiva anche nella presente legislatura;
se non intenda sostenere, per quanto di competenza, in sede parlamentare, le eventuali iniziative legislative, per adeguare la normativa italiana a quella europea, anche alla luce del contributo delle associazioni maggiormente rappresentative costituite da collaboratori parlamentari, finalizzate a disciplinare il rapporto di lavoro tra i parlamentari e i propri collaboratori, sulla base dei princìpi di trasparenza nelle istituzioni e di salvaguardia dei diritti dei lavoratori.
(5-12466)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):parlamentare
conservazione del posto di lavoro
diritto del lavoro