ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12309

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 859 del 27/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 27/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 27/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/09/2017
Stato iter:
28/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/09/2017
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/09/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 28/09/2017
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/09/2017

SVOLTO IL 28/09/2017

CONCLUSO IL 28/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12309
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Mercoledì 27 settembre 2017, seduta n. 859

   PELLEGRINO e MARCON. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   è emersa una gravissima emergenza ambientale e sanitaria in particolare nelle province di Verona, Vicenza e Padova causata dalla scoperta degli effetti delle sostanze Pfas (composti chimici definiti perfluoroalchili);

   le sostanze Pfas sono abitualmente utilizzate in cicli produttivi come impermeabilizzanti, schiume per estintori, cera per pavimenti, teflon per pentolame e goretex per indumenti;

   il problema è emerso fin dal 2013 con una rilevazione dell'Arpav di Vicenza (prot. 0075059/00.00 dell'11 luglio 2013), che indicava nella Miteni spa la fonte principale d'inquinamento da Pfas;

   la rilevazione indicava come le concentrazioni di Pfoa risultassero, superiori a 1.000 ng/litro, un livello di concentrazione gravissimo, tenuto conto che in Germania la legge fissa un limite di 100 ng/litro;

   sarebbero oltre 60 mila le persone contaminate dalle sostanze Pfas presenti nelle acque e oltre 250 mila sarebbero le persone interessate;

   uno studio Enea-Medici per l'ambiente afferma che sarebbero 1.260 i morti causati dalla diffusione dei Pfas in Veneto negli ultimi trent'anni;

   il presidente della regione Veneto ha chiesto, in relazione ai Pfas, la deliberazione dello Stato di emergenza con poteri commissariali con una lettera del 19 settembre 2017 al Presidente del Consiglio e ai Ministri della salute Beatrice Lorenzin e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Gianluca Galletti;

   la regione Veneto ha ribadito la richiesta di riduzione dei limiti a livello nazionale e ha chiesto lo sblocco dei fondi statali per la realizzazione di nuovi acquedotti che consentano di portare acqua di buona qualità nelle zone colpite dalle sostanze Pfas;

   dal «documento di sintesi settembre 2016-giugno/settembre 2017» sulla «Contaminazione da sostanze perfluoro alchiliche», risulta «che la situazione che si è delineata dai dati recentemente acquisiti, può essere affrontata solo con mezzi e poteri straordinari»;

   il presidente della regione Veneto ha annunciato l'adozione di una delibera che fissa in 90 nanogrammi per litro il limite di Pfas contenuti nelle acque potabili e in 300 nanogrammi per litro la presenza di sostanze a catena corta, nella cosiddetta «zona rossa», la quota di pfas è fissata a 40 nanogrammi;

   ad oggi non ci sono ancora limiti nazionali uniformi per le acque potabili così come per le acque di fognatura –:

   se non ritenga necessario assumere, di concerto con gli altri Ministri competenti, iniziative affinché siano fissati sull'intero territorio nazionale limiti di inquinamento da Pfas nelle falde e nelle emissioni, in coerenza con quanto deciso dalla regione Veneto.
(5-12309)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-12309

  Con riferimento alle questioni poste, occorre evidenziare, in via preliminare, che, dal punto di vista normativo a livello nazionale, il decreto legislativo 152 del 2006 stabilisce, per le acque superficiali, per i pesticidi singoli, un limite di 0,1 microgrammi per litro e per i pesticidi totali il limite di 1 microgrammo per litro, ad esclusione dei corpi idrici destinati ad uso potabile, per i quali il limite per i pesticidi totali viene posto pari a 0,5 microgrammi litro. Peraltro, per determinati pesticidi, vengono definiti limiti in molti casi più restrittivi di 0,1 microgrammi per litro. E opportuno, altresì, evidenziare, con riferimento ai composti chimici a catena lunga, che con il Regolamento n. 317 del 2014, il PFOA (acido perfluoroottanoico) è stato inserito nel c.d. Regolamento REACH e, pertanto, non può più essere immesso sul mercato per la vendita al pubblico come sostanza o come componente di miscele di più sostanze. Allo stesso modo, con Regolamento n. 757 del 2010, il PFOS (acido perfluoroottansolfonico) è stato inserito nel Regolamento n. 850 del 2004 e pertanto la produzione, l'immissione in commercio e l'uso dello stesso sono stati vietati in tutti i Paesi dell'Unione Europea. Infine, con decreto legislativo 13 ottobre 2015, n. 172, che recepisce la direttiva 2013/39/UE per le sostanze prioritarie nel settore delle acque, è stato fissato lo «standard di qualità ambientale» relativo al PFOS.
  Tanto premesso, per quanto riguarda, l'ipotesi di individuare valori di parametro dei PFAS da estendere a tutto il territorio nazionale, pur non volendo escludere a priori tale ipotesi, il Ministero della salute ha richiamato l'attenzione sul DM del 14 giugno scorso che introduce l'attuazione dei Piani di sicurezza sull'intero sistema idro-potabile e rappresenta una innovativa metodologia di prevenzione e controllo degli inquinanti potenzialmente presenti nei sistemi idropotabili, permettendo di monitorare tutto il sistema di captazione e adduzione delle acque, analizzando e censendo il rischio di contaminazione sin dall'origine. L'attuale sistema di controlli si limita, invece, alla verifica periodica di parametri al rubinetto. Si segnala, al riguardo che l'attuazione dei Piani di sicurezza è in capo alle Amministrazione locali per evidenti motivi di appropriatezza e rilevanza della questione relativa al territorio. Il Ministero della salute ha, inoltre, evidenziato che l'ipotesi, esclusa solo al momento, di estendere valori di parametro dei PFAS su tutto il territorio nazionale è stata motivata dal fatto che allo stato delle conoscenze si riscontrano solo sporadici ritrovamenti di PFAS dovuti a fenomeni d'inquinamento del territorio italiano puntuali e localizzati, mentre oltre il 90 per cento dei campioni analizzati hanno concentrazione molto bassa, inferiore a 50 ng/L.
  Si fa presente, da ultimo, che su richiesta del Ministero dell'ambiente ISPRA si è attivata sia per la definizione di criteri concordati di identificazione dei requisiti minimi di predisposizione per i metodi di analisi sia per l'avvio del monitoraggio richiesto. A tal fine è stato anche attivato un Tavolo tecnico all'interno del Sistema Nazione per la Protezione dell'Ambiente.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disastro naturale

acqua potabile

inquinamento