ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12075

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 848 del 12/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: BOSSA LUISA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 05/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 05/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 05/09/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12075
presentato da
BOSSA Luisa
testo di
Martedì 12 settembre 2017, seduta n. 848

   BOSSA e SCOTTO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   da fonti giornalistiche, si evince che il Ministero della salute dovrà risarcire circa settemila contagiati da sangue infetto tra gli anni «70 e 90». Moltissimi di questi pazienti si sono ammalati di Aids ed epatite e oltre 3.600, secondo dati forniti dall'Associazione politrasfusi, sono morti a causa dei mancati controlli sul plasma e sui farmaci emoderivati;
   il sangue malato in circolazione tra gli anni Settanta e Novanta, non controllato dal servizio sanitario nazionale, ha fatto molte vittime, contagiando soprattutto emofilici e talassemici che ad oggi hanno un bisogno costante di trasfusioni, ma anche pazienti trasfusi, per esempio dopo un intervento chirurgico. Chi è sopravvissuto alla morte, è costretto a convivere, purtroppo, con una malattia grave e, nonostante il riconoscimento da parte di numerosissimi tribunali del risarcimento dei danni da emotrasfusioni di cui si è ritenuto responsabile il Ministero della salute, non hanno ancora visto soddisfatto il proprio diritto;
   sul punto, è intervenuta anche la Corte dei diritti umani di Strasburgo che ha condannato l'Italia a pagare la rivalutazione dell'indennità percepita per la contaminazione subita attraverso trasfusioni di sangue o di somministrazione di derivati infetti. I giudici hanno riconosciuto il diritto all'indennizzo amministrativo, previsto dalla legge, dato il nesso di causalità dimostrato in vari processi civili contro il Ministero della salute tra la trasfusione di sangue infetto e la loro contaminazione. Della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali sono stati invocati l'articolo 2 (diritto alla vita) e, sotto l'aspetto procedurale, l'articolo 6, paragrafo 1 (diritto a un equo processo), ma anche l'articolo 13 (diritto ad un ricorso effettivo) e l'articolo 1 del Protocollo 1 (protezione della proprietà);
   la mancanza di risarcimento del danno, nonostante il passaggio in giudicato delle sentenze pronunciate da numerosissimi tribunali italiani, investe tante persone che hanno contratto malattie, come l'Aids e l'epatite C, in seguito alla somministrazione di prodotti farmaceutici salvavita distribuiti dal servizio sanitario nazionale, e che, nonostante la definizione di cause civili e penali durate anni, ancora oggi non hanno ottenuto una soluzione completa e definitiva della vicenda;
   tra questi pazienti, vi è un cittadino italiano residente nella provincia di Napoli, per il quale l'azione giudiziaria si è conclusa positivamente nel lontano anno 2012 con sentenza pronunciata dal tribunale di Napoli e passata in giudicato che ha decretato la responsabilità del Ministero e ha quantificato il danno allo stesso spettante, con condanna anche alle spese legali. A questa sentenza recante n. 6808/2012, sono seguite azioni esecutive su somme del Ministero, che data l'incapienza della Banca d'Italia, hanno determinato solo una parziale e limitata soddisfazione delle cifre dovute al ricorrente. Nonostante la promessa da parte del Ministero di avviare un tavolo di lavoro che avrebbe dovuto procedere al soddisfacimento integrale di quanto dovuto, il paziente, vittima anche di una difficilissima situazione personale e familiare, caratterizzata oltretutto da un forte disagio economico, è stato costretto a porre in essere altre azioni giudiziarie nei confronti dello Stato che, a causa delle lungaggini processuali, sono ancora in fase di definizione;
   questa legittima ed innegabile aspettativa ha prodotto un grave squilibrio, anche psicologico, nel paziente napoletano e questo stato di cose è comune a tante persone che hanno subito danni da emotrasfusioni e che sono ancora in attesa di vedere riconosciuto un loro accertato diritto –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda assumere alla luce dell'annosa questione esposta in premessa, al fine di garantire la pronta liquidazione del dovuto e sanare così un'ingiustizia che non può essere in alcun modo protratta. (5-12075)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti della difesa

malattia

trasfusione di sangue