ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12036

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 847 del 02/08/2017
Firmatari
Primo firmatario: CAPEZZONE DANIELE
Gruppo: MISTO-DIREZIONE ITALIA
Data firma: 02/08/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/08/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/08/2017

SOLLECITO IL 17/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12036
presentato da
CAPEZZONE Daniele
testo di
Mercoledì 2 agosto 2017, seduta n. 847

   CAPEZZONE. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il 27 giugno il consiglio regionale Marche ha approvato il piano regionale sul diritto allo studio per il 2017/2019 al paragrafo 5.3.1, è stata approvata, su richiesta del gruppo MoVimento 5 Stelle, una disposizione la quale prevede: «Particolare attenzione è rivolta alla qualità dei prodotti, cercando di prediligere prodotti non contenenti olio di palma»;
   l'Istituto superiore di sanità, su richiesta del Ministero della salute, ha pubblicato il 25 febbraio 2016 un parere sull'olio di palma che sottolinea come «la letteratura scientifica non riporta l'esistenza di componenti specifiche dell'olio di palma capaci di determinare effetti negativi sulla salute» e che «Non ci sono evidenze dirette nella letteratura scientifica che l'olio di palma, come fonte di acidi grassi saturi, abbia un effetto diverso sul rischio cardiovascolare rispetto agli altri grassi con simile composizione percentuale di grassi saturi e mono/poli-insaturi, quali, ad esempio, il burro»;
   uno studio della Nutrition Foundation of Italy, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica International Journal of Food Sciences and Nutrition, ha concluso che «Non vi sono dati epidemiologici diretti sulla possibile relazione tra consumo di olio di palma e rischio cancro. Le evidenze indirette indicano che, con ogni probabilità, l'assunzione di olio di palma con alimenti preconfezionati, nell'ambito di un'alimentazione equilibrata, non ha un ruolo rilevante sul rischio (né sulla protezione) oncologico. In conclusione, alla luce dei possibili effetti di salute e dei dati di consumo stimabili sulla base delle evidenze disponibili, il consumo alimentare di olio di palma non sembra una delle priorità sanitarie in Italia»;
   nessun ente o autorità pubblica internazionale o nazionale, compreso il Ministero della salute, ha mai consigliato di adottare né ha formulato provvedimenti per sostituire o eliminare l'olio di palma. Non si è mai ritenuto necessario applicare il «principio di precauzione» previsto dal regolamento 178/02 della Commissione europea, in linea con la risposta del Sottosegretario Faraone a un'interrogazione sull'uso dell'olio di palma (ove lo stesso affermava: «si ritiene che, allo stato attuale, le azioni assunte a livello di Unione europea non rendano necessaria l'assunzione di ulteriori azioni in ambito nazionale»);
   secondo uno studio di Campagne Liberali, quando l'olio di palma è stato sostituito con altri ingredienti, non si è verificato automaticamente un miglioramento del profilo nutrizionale dei medesimi in termini di grassi saturi. In diversi casi, infatti, i prodotti con olio di palma contengono meno grassi sia in totale sia saturi;
   il provvedimento di cui sopra risulta, a giudizio dell'interrogante, lesivo del principio di libera concorrenza e discriminatorio verso alcuni prodotti. Questa impostazione, secondo l'interrogante, è confermata dalle dichiarazioni del Consigliere Giovanni Maggi del MoVimento 5 Stelle che ha presentato l'emendamento al piano triennale, chiedendo l'esclusione dell'olio di palma dalle mense universitarie. In un comunicato si legge che il Consigliere Maggi nel 2016 aveva presentato una mozione «per privilegiare le ditte fornitrici di prodotti senza olio di palma nelle gare di appalto delle mense nelle scuole, ospedali e aziende pubbliche»;
   se il Ministro interrogato non ritenga necessario, nei limiti delle iniziative già svolte nell'ambito della sicurezza alimentare e tenendo conto delle linee guida alimentari nazionali e internazionali, evitare che le decisioni ministeriali relative a gare d'appalto, bandi pubblici, linee guida e pareri sulla sicurezza alimentare e sulla corretta alimentazione, vengano declinate in termini ingiustificatamente discriminatori verso un solo ingrediente e tali da impedire il corretto svolgimento di procedure ad evidenza pubblica per le forniture delle mense scolastiche in contrasto con il regime di libera concorrenza stabilito a livello europeo dalle direttive dell'Unione europea nn. 23, 24 e 25 del 2014, attuate a livello nazionale dal decreto legislativo n. 50 del 2016. (5-12036)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rischio sanitario

concorrenza

consumo alimentare