ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12010

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 845 del 31/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: MICCOLI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 31/07/2017
Stato iter:
06/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/09/2017
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/09/2017
Resoconto MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/07/2017

DISCUSSIONE IL 06/09/2017

SVOLTO IL 06/09/2017

CONCLUSO IL 06/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12010
presentato da
MICCOLI Marco
testo di
Lunedì 31 luglio 2017, seduta n. 845

   MICCOLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   l'Inapp Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche è la nuova denominazione assunta dall'Isfol dal 1o dicembre 2016;
   nel quadro dell'implementazione del Jobs Act, l'articolo 10 del decreto legislativo n. 150 del 2015 ha ridefinito i compiti attribuiti all'Inapp/Isfol, nell'ambito del più complessivo riordino dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, stabilendo che, entro 60 giorni dal rinnovo degli organi, si provvedesse alla modifica dello statuto e del regolamento dell'ente, cosa ad oggi ancora non verificatasi;
   il 23 maggio 2017 il presidente dell'Inapp, ha presentato una proposta per la ridefinizione dei compiti dell'ente che sembrerebbe porsi in discontinuità con il citato articolo, in particolare rispetto ai compiti in tema di formazione, lavoro e inclusione sociale. Tale proposta, infatti, individua come prioritaria la costituzione di una unità interna all'Inapp, esplicitamente dedicata al policy advice, che dovrebbe proiettare l'istituto verso nuove frontiere in termini di tematiche, costituendosi a regime come Fondazione e impiegando 35 unità di personale;
   da anni l'Inapp, per coprire le spese di funzionamento e i costi del personale, compreso quello a tempo indeterminato, ricorre alle risorse del Fondo sociale europeo. Sino al 2016 l'istituto ha ricevuto tali finanziamenti quale ente beneficiario dalle Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali (Pon) Sistemi di politiche attive per l'occupazione (Spao) e inclusione sociale, a seguito delle presentazione e dell'approvazione di piani di attività che concorrono alla realizzazione degli stessi Pon. I vertici dell'Inapp hanno proposto di trasformare l'istituto da ente beneficiario a organismo intermedio, per disporre di maggiori margini di autonomia nell'utilizzo delle risorse del Pon-Spao, che, da gennaio 2017, ha come autorità di gestione l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Poiché il processo di costituzione dell'ente quale organismo intermedio, dopo molti mesi dal suo avvio, non è ancora arrivato a compimento, l'istituto si trova a fronteggiare una situazione di incertezza sia sul piano finanziario che organizzativo. Quest'ultima pesa, in particolare, sul personale assunto nel 2008, a seguito di concorso pubblico, con contratto a tempo determinato in scadenza al 31 dicembre 2020;
   a quanto consta all'interrogante vi sarebbero rapporti talmente tesi tra l'Inapp e l'Anpal da non consentire l'individuazione di soluzioni ai problemi di riassetto dell'ente. Ciò sarebbe testimoniato dalle organizzazioni sindacali e dalla sottoscrizione di una petizione di 250 dipendenti dell'istituto – oltre la metà del totale – a supporto di un rappresentante della rappresentanza sindacale unitaria, sottoposto a procedimento disciplinare –:
   a che punto sia la ridefinizione dello statuto dell'Inapp e se possano essere confermati i compiti assegnati allo stesso dall'articolo 10 del decreto legislativo n. 150 del 2015 o se sia in atto una riconfigurazione strategica che attribuisce all'ente compiti diversi;
   se si intenda portare a compimento e, in caso affermativo, con quale tempistica il processo di costituzione dell'ente come organismo intermedio per accedere alle risorse del Fondo sociale europeo, o se si stia provvedendo ad intraprendere altre strade che possano garantire all'Inapp di svolgere le funzioni assegnate con adeguata disponibilità di risorse;
   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative per la stabilizzazione delle circa 200 unità di personale ancora con contratto a tempo determinato da quasi dieci anni;
   di quali elementi disponga il Governo in relazione alle criticità lamentate dai firmatari della petizione di cui in premessa. (5-12010)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-12010

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Miccoli concernente l'attività dell'istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche (INAPP) e la stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato impiegato dal medesimo Istituto voglio preliminarmente ricordare che in linea con il nuovo assetto di governance delle politiche del lavoro in Italia, ridisegnato dal decreto legislativo n. 150 del 2015, l'INAPP svolge, ai sensi dell'articolo del decreto legislativo n. 150 del 2015, attività di analisi, monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro e dei servizi per il lavoro e più in generale si occupa di tutte le politiche economiche che hanno effetti sul mercato del lavoro.
  È utile chiarire che – solo in occasione di un convegno sul ruolo dell'INAPP, svoltosi il 23 maggio scorso – il Presidente dell'istituto non ha presentato, come riferito nell'atto parlamentare, una proposta per la ridefinizione dei compiti dell'istituto, ma ha semplicemente illustrato una strategia scientifica di rilancio dell'istituto, pienamente coerente con la mission prevista dal decreto legislativo n. 150 del 2015, e incentrata sul tema del «cambiamento tecnologico, futuro del lavoro e investimenti sociali».
  Ciò premesso, per quanto concerne il nuovo Statuto dell'INAPP, faccio presente che i recenti provvedimenti normativi, e in particolare il decreto legislativo n. 218 del 2016 recante «Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca» hanno introdotto cambiamenti procedurali e sostanziali che hanno avuto un impatto rilevante sulla procedura di revisione statutaria, avviata già dal 2016. Sul punto, segnalo che il Ministero che rappresento ha avanzato alcune proposte allo schema di statuto presentato dall'INAPP per il previsto parere, al fine di confermare e rafforzare la funzione dell'istituto in qualità di ente in house del Ministero del lavoro.
  Per quanto concerne la definizione del ruolo di Organismo intermedio per accedere alle risorse del Fondo sociale europeo, segnalo che l'ANPAL, in qualità di autorità di gestione dei programmi operativi nazionali, ha già avviato un'interlocuzione e un confronto collaborativo volto alla formalizzazione del ruolo di Organismo intermedio dell'INAPP. In tale cornice, di Organismo intermedio dovrà garantire non solo la propria solvibilità e la propria capacità di gestione amministrativa e finanziaria, ma soprattutto la coerenza delle azioni svolte con gli obiettivi specifici fissati nel programma operativo e adottati con decisione comunitaria.
  Relativamente alla stabilizzazione del personale che collabora con l'INAPP, tale questione appare strettamente condizionata dalla disponibilità di adeguate risorse finanziarie in bilancio oltre che alla compiuta attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo n. 218 del 2016 concernente il riordino degli enti pubblici di ricerca. A tale proposito, il Ministero che rappresento, sia in riferimento all'esercizio finanziario 2017, sia in vista del prossimo esercizio finanziario 2018 ha ritenuto opportuno formulare e sostenere ipotesi normative integrative dell'ammontare del contributo ordinario destinato all'istituto a valere sulle risorse del bilancio nazionale, in misura quantomeno corrispondente ai tagli lineari che il bilancio dell'INAP aveva subito per effetto della cosiddetta spending review.
  Infine, voglio chiarire che i rapporti tra INAPP e ANPAL sono improntati alla massima collaborazione, come è doveroso tra enti pubblici ed in particolar modo nel caso di enti entrambi vigilati dal Ministero del lavoro. Preciso, altresì, chi l'ANPAL non esercita alcuna funzione di vigilanza né di indirizzo nei confronti dell'INAPP e che le eventuali azioni di riassetto dell'istituto non possono in alcun modo essere collegate a rapporti di natura finanziaria tra il medesimo Istituto e l'ANPAL.
  Concludo rassicurando l'onorevole interrogante che il Ministero che rappresento, in qualità di Amministrazione vigilante, concorre affinché il ruolo dell'INAPP quale ente in house, si sviluppi, in sinergia con gli altri soggetti titolari delle funzioni disciplinate dal decreto legislativo n. 150 del 2015, in un'ottica di valorizzazione delle competenze di ciascun organismo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

integrazione sociale

politica sociale

piano di finanziamento