ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11974

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 842 del 26/07/2017
Abbinamenti
Atto 5/11832 abbinato in data 14/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: MARIANI RAFFAELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/07/2017
Stato iter:
14/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/09/2017
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 14/09/2017
Resoconto MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/07/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/09/2017

DISCUSSIONE IL 14/09/2017

SVOLTO IL 14/09/2017

CONCLUSO IL 14/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11974
presentato da
MARIANI Raffaella
testo di
Mercoledì 26 luglio 2017, seduta n. 842

   MARIANI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il gruppo commerciale Dico s.p.a., che opera in 16 regioni italiane con le insegne Tuodì market e Tuodì Superfresco, versa in una pesante situazione debitoria con un passivo fra i 350 e i 400 milioni di euro;
   Tuodì non è riuscita a raggiungere gli obiettivi del piano di ristrutturazione industriale e finanziaria avviato nel 2014, in seguito all'accertamento di una perdita di 47,48 milioni di euro che si sommava alla perdita di 33,7 milioni del 2013, piano che avrebbe dovuto portare al pareggio di bilancio nel corso del 2017;
   secondo gli ultimi dati ufficiali, la società avrebbe accumulato un debito lordo di 450 milioni di euro, di cui 160 milioni verso le banche (71 milioni a breve), 225 milioni verso i fornitori e 29 milioni verso l'erario;
   le difficoltà nel pagare i fornitori hanno portato la proprietà a proporre un'istanza di concordato preventivo in continuità, disponendo la chiusura momentanea di 123 punti vendita in 14 regioni, con 500 addetti (su 4 mila totali), in attesa che gli advisor di Dico s.p.a. elaborino un piano industriale e finanziario o, in alternativa, un piano di ristrutturazione del debito (ex articolo 182-bis della legge fallimentare) con una maggioranza qualificata dei creditori;
   in provincia di Lucca sono sei i punti vendita Dico/Tuodì che impiegano circa 60 dipendenti (Viareggio, Massarosa, Pietrasanta, Porcari, Pian di Coreglia e Pieve Fosciana), due dei quali (Porcari e Viareggio) già chiusi, ai quali si aggiungono i franchising di Altopascio e Lido di Camaiore;
   in un primo momento la proprietà aveva manifestato ai sindacati di categoria, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, la volontà di garantire la continuità dell'attività, ormai paralizzata in molte realtà territoriali, in ragione della mancata fornitura delle merci, ma si è presentata a un successivo confronto senza alcun piano industriale volto a tutelare l'occupazione, e il mantenimento dei punti vendita;
   per tali ragioni e in seguito all'esito negativo del negoziato con la direzione hanno indetto uno sciopero di 4 ore che si è svolto l'8 luglio 2017;
   nonostante la richiesta di concordato preventivo in continuità da parte della proprietà, si rincorrono, infatti, voci insistenti di una vendita dei discount del gruppo Dico a diverse catene del ramo alimentare, attraverso una vendita spezzatino;
   nei giorni scorsi, in provincia di Lucca, i sindacati hanno esposto ai rappresentanti istituzionali i contorni di questa crisi aziendale dovuta, a quanto sembra, alla grave esposizione debitoria del gruppo Dico nei confronti degli istituti di credito e hanno chiesto l'intervento del Ministero dello sviluppo economico che ha convocato le parti per il 26 luglio –:
   se il Ministro interrogato, in considerazione della situazione ormai insostenibile, intenda adoperarsi per fare chiarezza sulle prospettive aziendali del gruppo Dico e sul futuro occupazionale degli addetti. (5-11974)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-11974

  Si risponde congiuntamente agli atti in esame riguardando gli stessi la catena di supermercati TuoDì (Gruppo Dico).
  Preliminarmente informo che il Gruppo ha chiesto il concordato preventivo (ex articolo 161 LF) in continuità, depositato al Tribunale di Roma il 10 luglio scorso e ha comunicato ai sindacati voler chiudere momentaneamente 123 punti vendita su un totale di 272, per mancanza di merci.
  Il Ministero dello sviluppo economico, pertanto, anche su richiesta delle Organizzazioni sindacali, preoccupate dell'impatto sociale che tale decisione avrebbe avuto, ha convocato celermente un «tavolo tecnico», che è stato, peraltro, posticipato per consentire agli organi della procedura concorsuale di poter partecipare all'incontro.
  Di conseguenza, il 26 luglio si è svolta presso il Mise la prima riunione di insediamento del citato tavolo, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle parti coinvolte, di Confcommercio nonché delle rappresentanze sindacali nazionali e territoriali, unitamente alle RSU.
  Non erano invece presenti gli organi della procedura concorsuale.
  In tale sede sono state espresse, dai rappresentanti della società, le cause che hanno determinato l'attuale situazione debitoria dell'azienda.
  Tra queste, un accordo risalente al 2013 tra alcune Coop (Coop Adriatica, Coop Lombardia, Coop Estense, Coop Liguria, Coop Consumatori Nord Est, Nova Coop e Unicoop Tirreno) e il Gruppo Tuo per lo scambio di alcuni punti vendita. A causa della presunta violazione di alcune clausole contrattuali, dal 2015, è stato aperto un contenzioso arbitrale con la richiesta da parte del Gruppo Dico di un indennizzo.
  I partecipanti al tavolo sono stati informati dal Dott. Fabian, incaricato dal Gruppo TuoDì di redigere il piano concordatario. Le linee guida del piano prevedono una riorganizzazione produttiva che riguarderà anche il taglio dei costi, il riassetto finanziario al fine di pagare i fornitori e la pianificazione della riapertura dei punti vendita a partire dal corrente mese di settembre.
  Il Dr. Fabian, ha inoltre voluto specificare che, la riapertura progressiva dei punti vendita riguarderebbe prima quelli localizzati nel Lazio e dell'intenzione di voler accedere allo strumento della cassa integrazione a rotazione.
  Le OO.SS. hanno manifestato, invece, la necessità di un maggior dettaglio sia sulle modalità della riorganizzazione sia sul taglio dei costi.
   Hanno inoltre chiesto maggiore chiarezza su quali saranno i punti vendita che verranno riaperti e, soprattutto, una definizione più dettagliata del perimetro aziendale con la specifica dei punti vendita diretti e di quelli monocommittenti, per avere una dimensione precisa dell'organico di riferimento.
  Il Responsabile dell'Unità di gestione vertenze del MiSE ha preso atto positivamente che c’è in preventivo di pagare i fornitori e riaprire alcuni punti vendita.
  Ha chiesto, tuttavia, una mappatura dei siti del Gruppo con l'indicazione dei punti vendita che rimarranno aperti o di quelli che si prevede verranno riavviati nel prossimo futuro. Ha inoltre precisato che per gestire l'impatto industriale ed occupazionale del piano concordatario è necessario avere una fotografia chiara di tutte le realtà commerciale e delle relative consistenze occupazionali coinvolte. Ha infine sollecitato l'azienda affinché venisse chiesto al Tribunale di Roma l'autorizzazione al pagamento delle retribuzioni in sospeso e, previa autorizzazione del medesimo Tribunale, la possibilità che fosse garantita la presenza al prossimo incontro di un organo della procedura.
  Il tavolo di confronto verrà riconvocato a breve e sarà nostra cura aggiornare il Parlamento sul seguito della vicenda.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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