ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11933

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 839 del 21/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 21/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/07/2017
Stato iter:
16/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/11/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 16/11/2017
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/07/2017

DISCUSSIONE IL 16/11/2017

SVOLTO IL 16/11/2017

CONCLUSO IL 16/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11933
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Venerdì 21 luglio 2017, seduta n. 839

   RIZZETTO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   si apprende dello stato di degrado in cui versa l'ospedale di San Michele a Gemona del Friuli Venezia Giulia (Udine): ad ogni ondata di maltempo, alcuni locali dell'ospedale diventano inagibili a causa delle infiltrazioni di acqua e il personale è costretto a fronteggiare la situazione di allarme con mezzi di fortuna;
   già da tempo dovevano essere realizzati degli interventi necessari all'eliminazione delle infiltrazioni di acqua che interessano l'atrio di accesso al padiglione degli ambulatori, la zona «cup», l'area della nuova dialisi e la sala d'attesa del pronto soccorso, ma, ad oggi, nulla è stato fatto, sebbene le risorse per procedere ai lavori siano disponibili a bilancio dal lontano 2013;
   la struttura in questione, dunque, a causa della mala gestione, si trova in stato di decadimento, nonostante sia di nuova costruzione;
   inoltre, ulteriore problema è quello della copertura dei servizi del 118, come denunciano i Comitati a difesa dell'ospedale: i servizi sono stati esternalizzati e appaltati, per oltre 3 milioni di euro, nonostante l'azienda sanitaria competente disponga di ambulanze proprie e di finanziamenti regionali per l'acquisto di ulteriori autovetture di soccorso. Ed ancora, il servizio sanitario, a quanto risulta all'interrogante, è sprovvisto anche dell'automedica, sebbene sia prevista dal piano emergenze regionale. Ciò non garantisce il servizio di soccorso ad oltre 1/3 del territorio regionale, che comprende tutto l'Alto Friuli;
   tali fatti determinano un'evidente lesione del diritto alla salute dei cittadini del territorio e sono sintomo di grave negligenza da parte delle istituzioni competenti, che non intervengono pur conoscendo i disservizi sanitari in questione e lo stato di degrado dell'ospedale –:
   se e quali urgenti iniziative il Ministro intenda adottare, per quanto di competenza, anche promuovendo una verifica da parte del comando dei carabinieri per la tutela della salute (Nas), in relazione alle criticità, ai disagi e ai disservizi segnalati in premessa, nell'ottica di garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e la tutela della salute dei cittadini. (5-11933)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-11933

  Preliminarmente, faccio presente che la tematica posta dall'On.le interrogante ha un esclusivo rilievo locale ed afferisce esclusivamente alle competenze organizzatorie e gestionali riconosciute, nel nostro ordinamento, alle Regioni. Non posso che rispondere, pertanto, con le informazioni acquisite dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che, comunque, in quanto estremamente analitiche, ritengo possano costituire un utile contributo informativo a beneficio dell'on.le interrogante.
  Il fabbricato ospitante il Presidio Ospedaliero per la Salute di Gemona (Udine) è stato costruito dopo il sisma del 1976, ed ha ottenuto l'agibilità dal Comune di Gemona nel 1989.
  Il tetto dell'edificio è piatto ed il manto a protezione degli agenti atmosferici, fin dai primi anni '90, presentava cedimenti che causavano infiltrazioni di acque meteoriche.
  Nei primi anni le riparazioni tramite sigillatura sono state effettuate dal servizio interno di manutenzione.
  In seguito, sono stati effettuati ulteriori interventi: da ultimo, nel 2016, la ditta manutentrice ha eseguito interventi straordinari per il ripristino dei danni provocati dalle infiltrazioni nei locali sottostanti il tetto, per un costo complessivo di euro 2.568,27.
  Inoltre, nel decreto n. 63/2016 del Direttore Generale dell'Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 «Alto Friuli, Collinare, Medio Friuli», negli ambiti del programma di investimenti per il 2017, è stata prevista la somma di euro 600.000 per il rifacimento di una ulteriore porzione della copertura nei prossimi anni.
  La stessa Azienda, nel Piano Aziendale del 2016, ha individuato gli interventi di messa a norma necessari per il Presidio Ospedaliero per la Salute di Gemona, che prevedono, tra l'altro:
   primo stralcio – messa a norma antincendio (compartimentazione ed anello impianto antincendio con relativo gruppo di pressurizzazione) per 700.000 euro: misura ad alta priorità;
   secondo stralcio – rifacimento copertura per 600.000 euro, misura ad alta priorità; centrali di trattamento aria per 850.000 euro, misura ad alta priorità; adeguamento funzionale secondo criteri di accreditamento per 950.000 euro, misura ad alta priorità;
   secondo stralcio – adeguamento antincendio (completamento compartimentazioni e adeguamento vie di esodo) per 700.000 euro, misura di media priorità; adeguamento linee e quadri elettrici per 900.000 euro, misura di media priorità;
   primo lotto – adeguamento antisismico per 3.800.000 euro, misura di media priorità; adeguamento capannone per 350.000 euro, misura di minore priorità.

  L'Azienda sta, dunque, pianificando gli interventi su base pluriennale, e sta programmando i lavori secondo criteri di priorità che devono tener conto di valutazioni tecniche serie e non estemporanee.
  Per quanto riguarda i servizi di trasporto in emergenza nel territorio dell'Azienda per i Servizi Sanitari n. 3, la Regione ha precisato che, in analogia a quanto avviene in molti Enti del Sistema Sanitario Nazionale, anche i servizi di soccorso dell'Azienda in questione sono in parte garantiti dalla Croce Rossa Italiana.
  Le motivazioni non sono direttamente collegate ad elementi economici, ma risiedono anche nella particolare attenzione che, da sempre, nel territorio regionale viene riservata al terzo settore ed, in particolare, al volontariato in ambito sanitario ed al diffuso convincimento che tale presenza costituisca un valore da preservare.
  Il modello organizzativo in esame, il quale non riguarda solo la sede di Gemona, ma anche quelle di San Daniele del Friuli e di Tolmezzo, prevede la gestione interna (mezzi e personale dell'Azienda) del primo mezzo disponibile h. 24 e la gestione in convenzione del solo secondo mezzo disponibile h. 12.
  In ogni caso, il soggetto terzo fornisce soltanto il mezzo, l'autista ed il secondo soccorritore, mentre il personale infermieristico, fatti salvi i casi di reale ed imprevedibile necessità, è sempre presente ed è un dipendente dell'Azienda, che lavora presso il locale punto di primo intervento e dispone delle necessarie competenze.
  Tale modello consente di demandare a terzi le gestioni logistiche e tecniche (manutenzione automezzi, rifornimento carburante, gestione personale non sanitario) e di riservare le risorse aziendali disponibili all'acquisizione di personale con profilo sanitario e di attrezzature biomedicali dedicate alla clinica ed alla diagnostica.
  La regione ha precisato che l'attivazione del servizio di automedica avverrà non appena terminate le procedure di acquisizione del personale medico necessario, il cui reperimento presenta alcune criticità legate alla scarsa disponibilità di professionisti in possesso dei titoli richiesti.
  Da ultimo, la Regione ha inteso sottolineare che, in seguito all'approvazione del Piano di Emergenza regionale, sono state attivate proprio nel territorio dell'Alto Friuli quattro nuove postazioni per i mezzi del pronto soccorso, le quali consentono alle ambulanze stabilmente allocate in tali sedi di raggiungere in tempi brevi tutte le località montane.
  Concludo rassicurando l'onorevole interrogante che, per quanto, allo stato, non sussistano elementi di tale gravità da far attivare penetranti iniziative a livello centrale, il Ministero della salute – ferma restando, come detto in inizio di risposta, la preminente competenza regionale in materia – non cesserà di monitorare la situazione e valuterà le possibili ipotesi di intervento, laddove – ma noi non ce lo auguriamo – la situazione strutturale ed organizzativa del servizio sanitario nei presidi segnalati non dovesse migliorare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

politica sanitaria

inquinamento idrico