ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11806

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 832 del 12/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: GULLO MARIA TINDARA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 12/07/2017
Stato iter:
13/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 13/07/2017
Resoconto SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/07/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 13/07/2017
Resoconto SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/07/2017

SVOLTO IL 13/07/2017

CONCLUSO IL 13/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11806
presentato da
GULLO Maria Tindara
testo di
Mercoledì 12 luglio 2017, seduta n. 832

   GULLO e SANDRA SAVINO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la lunghezza dei tempi di attesa per interventi di chirurgia urologica presso l'azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste (Asuits) rappresenta una criticità gravissima, considerato l'elevato numero di interventi che molto spesso non sono effettuati in tempi ragionevoli;
   la normativa regionale, in attuazione del piano nazionale di governo delle liste di attesa, stabilisce che l'intervento chirurgico deve avvenire «entro 30 giorni per i casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, o comunque tali da recare grave pregiudizio alla prognosi»;
   sino a poco tempo fa i dati relativi ai tempi di attesa della chirurgia urologica neoplastica venivano elaborati con l’«artificio» di far decorrere il tempo d'attesa non già dal momento della diagnosi, ma dal nulla osta anestesiologico all'intervento;
   la delibera della giunta regionale n. 1439/2011 richiama l'articolo 6 della legge regionale n. 7 del 2009, che prevede che nel patto stipulato annualmente tra la regione ed i direttori generali, il 25 per cento del compenso integrativo al trattamento economico annuo fosse vincolato al rispetto dei tempi massimi di attesa;
   la delibera della giunta regionale n. 2559/2015 conferma che «le Aziende sanitarie dovranno garantire altresì il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi indicati, secondo i codici di priorità A (per almeno il 95 per cento della casistica)»;
   la delibera della giunta regionale n. 391/2016 stabilisce che «Il Commissario straordinario/Direttore Generale, ai fini della corresponsione della quota integrativa al trattamento economico annuo, sarà valutato in base al livello di raggiungimento degli obiettivi contenuti nel presente Patto», tra i quali è compreso il rispetto dei tempi massimi di attesa per la chirurgia urologica neoplastica;
   risulterebbero quindi alterati anche i dati statistici del Ministero della salute relativi al monitoraggio di tali tempi di attesa, essendo trasmessi a detto Ministero flussi informativi modificati verso il basso;
   il consigliere della regione del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha presentato un'interrogazione al presidente della giunta regionale, Deborah Serracchiani, sollevando quanto appena riportato ma senza ricevere alcuna risposta –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere per ridurre i tempi di attesa per le prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale, con particolare riferimento alla situazione del Friuli Venezia Giulia che sta provocando danni ai pazienti che necessitano di interventi chirurgici relativi sia alla patologia urologica neoplastica, sia a quella non neoplastica, in particolare calcolosi renale e ipertrofia prostatica. (5-11806)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 13 luglio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-11806

  Con riferimento all'interrogazione in esame, ritengo opportuno, preliminarmente, far presente che la materia delle liste di attesa è disciplinata dal «Piano nazionale di governo delle liste di attesa 2010-2012», ancora vigente. Esso è stato recepito da tutte le Regioni che, a loro volta, hanno emanato un proprio Piano regionale, con il quale si impegnano a garantire l'erogazione delle prestazioni assistenziali ai cittadini e a realizzare le indicazioni adottate a livello centrale secondo le effettive esigenze della popolazione.
  Dunque, per rispondere nel merito ai quesiti posti dagli interroganti, mi riferirò agli elementi acquisiti dalla Regione del Friuli Venezia Giulia, primariamente competente in materia di organizzazione dei servizi sanitari sul territorio.
  Tale Regione, nel recepire il Piano nazionale di governo delle liste di attesa, ha adottato la DGR 1439 del 28 luglio 2011, secondo cui «l'intervento chirurgico deve avvenire entro 30 giorni per i casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente, al punto da diventare emergenti, o comunque tali da recare grave pregiudizio alla prognosi». È bene precisare, al riguardo, che ancor prima di tale delibera, e precisamente in data 3 giugno 2011, la Direzione Sanitaria dell'Azienda di Trieste ha adottato una procedura sulla gestione del registro di prenotazione ricoveri e delle relative liste di attesa. Tale procedura è finalizzata a regolamentare l'inserimento delle persone candidate ad intervento chirurgico. Nello specifico, nel caso di interventi con cosiddetta priorità A o B, si prevede che «il paziente venga inserito in lista di attesa contestualmente al completamento degli accertamenti propedeutici al ricovero», vale a dire gli accertamenti preoperatori, la visita anestesiologica ed altri accertamenti necessari. Ciò al fine di determinare correttamente il percorso clinico in rapporto al rischio anestesiologico e chirurgico nonché le possibili alternative cliniche da condividere con il paziente. Nel caso invece di priorità C o D, il paziente è inserito in lista d'attesa «al termine del percorso ambulatoriale», attivato in seguito a visita specialistica, necessario a «definire attraverso accertamenti clinico-strumentali, la gravità della malattia, la classe di priorità, la sua stadiazione, le possibili strategie terapeutiche e l'eventuale indicazione al ricovero ospedaliero».
  È bene evidenziare, altresì, che, nel corso del 2015 è stata avviata una riorganizzazione dell'attività della chirurgia generale con successiva redistribuzione delle sedute operatorie ed incremento complessivo del 7 per cento dell'attività chirurgica. A ciò si aggiunga l'avvenuto potenziamento, nel 2016, del personale nel complesso operatorio nonché l'acquisito di un amplificatore di brillanza che supporta anche la Chirurgia Urologica. Senza dimenticare l'introduzione, nell'aprile 2017, della chirurgia robotica che ha consentito di eseguire ben 12 interventi di particolare complessità.
  Infine, e solo per completezza di informazione, la Regione ha precisato, per quanto concerne i dati statistici di cui si fa menzione nell'atto ispettivo in esame, che dal 2015 i registri, tenuti precedentemente dalle strutture operative, sono stati informatizzati, scongiurando, così, il rischio di una possibile trasmissione inesatta dei dati al Ministero della salute.
  Posto ciò, relativamente alle iniziative di competenza del Ministero della salute tese a ridurre i tempi di attesa per le prestazioni erogate dal SSN, ritengo opportuno comunicare in questa sede che è in corso la predisposizione di un nuovo Piano nazionale per il governo delle liste di attesa, alla cui stesura provvederà un Tavolo Tecnico formato anche dalle Regioni e Province autonome, dall'Agenas, dall'ISS. Tra gli obiettivi figurano il pieno funzionamento dei flussi informativi individuati per la esaustiva raccolta dei dati, la definizione delle modalità di comunicazione e trasparenza all'utenza sui tempi di attesa aziendali (da pubblicizzare sul sito web delle aziende sanitarie) nonché la gestione dei rapporti tra l'attività istituzionale e l'attività libero professionale ai fini dell'abbattimento dei tempi di attesa.
  I lavori di aggiornamento del Piano nazionale di governo delle liste di attesa 2017-2019 (che, appena definito, dovrà essere trasmesso alla Conferenza Stato-regioni per il raggiungimento della prescritta Intesa) hanno già portato ad una prima bozza di Piano nazionale che contempla anche le modalità alternative di erogazione di quelle prestazioni che superano i tempi stabili (c.d. «forme di ristoro»), l'appropriatezza prescrittiva, la piena operatività dei CUP, la gestione dei ricoveri nonché altre modalità di raccolta delle informazioni su tempi e liste di attesa. Tutto ciò al fine di attuare un sistema sanitario capace di garantire la migliore tutela della salute pubblica in coerenza con la razionalizzazione delle risorse disponibili.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

chirurgia

diritto regionale